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WineNews
N. 3.286 - ore 17:00 - Martedì 9 Novembre 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Gli spunti dal “Merano Wine Festival”
È un vino italiano con il vento in poppa sui mercati d’Italia e del mondo, in molti casi con performance superiori non solo, come ovvio, al 2020, ma anche al 2019, anno del record dell’export, a 6,3 miliardi di euro, ed il cui superamento sembra sempre più alla portata. Ma anche un vino italiano che riparte da una vendemmia 2021 poco generosa in quantità ma per molti superlativa in qualità, dal Nord al Sud. Un vino che guarda al futuro, anche attraverso i vitigni sostenibili, i cosiddetti Piwi. Come ci hanno raccontato tanti produttori al “Merano Wine Festival 2021”, che chiude oggi, e che ha voluto marcare, a suo modo, la ripartenza del “circus” del vino.
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Primo Piano
Prosecco, le norme violate dalla richiesta di riconoscimento del Prosek: il dossier italiano
Incompatibilità con le norme sulle menzioni tradizionali; omonimia o parziale omonimia tra la menzione Prosek e le Dop “Prosecco”, “Conegliano Valdobbiadene-Prosecco” e “Colli Asolani-Prosecco” o “Asolo-Prosecco; contrasto con il Regolamento delegato della Commissione n. 33/2019, che ammette la coesistenza tra Menzioni tradizionali protette anteriormente al primo agosto 2009 e con i principi sulla protezione delle Dop e Igp stabiliti dall’articolo 103 del Regolamento Ue n.1308/2013; riconoscimento Unesco che rende incompatibile il riconoscimento della menzione tradizionale Prosek. Tutela delle Dop e Igp nell’Unione Europea e a livello internazionale, un compito ben dichiarato e regolamentato: tutte le autorità e le istituzioni della Ue e degli Stati membri, preposte alla tutela giuridica, alla gestione e ai controlli sono tenute ad assicurare la massima protezione di tutte le Dop e Igp registrate. Già dal momento dei negoziati per l’adesione della Repubblica di Croazia alla Ue era stata avanzata dalla Croazia la medesima richiesta di protezione della Menzione Prosek che, su opposizione dell’Italia, non fu accolta. Così come nel precedente della denominazione ungherese Tokaji, che vide l'Italia soccombere, la Croazia deve rispettare la normativa europea di riferimento. Infine, la massima protezione assicurata a Dop e Igp dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue del 9 settembre 2021 sul caso “Champanillo”, una sentenza che costituisce e costituirà sempre di più un importante traguardo a favore della tutela europea ed internazionale delle indicazioni geografiche. Ecco le 5 motivazioni di rigetto, in 14 pagine di argomentazioni, del dossier italiano a sostegno dell’opposizione al riconoscimento del Prosek croato, e a difesa dell'unicità e delle peculiarità del Prosecco, presentate oggi, inviato oggi alla Commissione Europea, e presentato in conferenza stampa dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e dal Sottosegretario con delega al vino Gian Marco Centinaio. La Croazia ha ora 60 giorni di tempo per le controdeduzioni, alla quale l’Italia, rappresentata dal Ministero delle Politiche Agricole, avrà diritto di controreplicare insieme a tutti coloro che hanno presentato già l’opposizione, tra cui i tre Consorzi, e le Regioni interessate.
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Agricoltura, rincari e consumi
L’allarme sull’aumento dei costi di produzione (in alcuni casi del 100%), dovuti ai rincari delle materie prime, dell’energia e dei trasporti, anche in agricoltura, non è cosa nuova. Se ne parla da settimane, ma interventi concreti in materia non se ne vedono. Quello che, invece, inizia ad emergere con più chiarezza è che questi rincari, inevitabilmente, si ripercuoteranno anche sui consumatori. Come dice il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “il potere di acquisto dei consumatori va salvaguardato, ma non può essere bloccato troppo a lungo il trasferimento a valle dei costi di produzione”. Un altolà realistico, sintesi di un quadro complesso che “potrebbe avere impatto anche sulla dimensione dei prossimi raccolti. In Italia e in Europa gli agricoltori stanno valutando il rinvio delle semine e la revisione delle consolidate rotazioni colturali” ...
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Focus
La Bersano al 100% della famiglia Massimelli
La Bersano, uno dei marchi storici del vino del Piemonte, che, dall’inizio del Novecento (la fondazione è del 1907) ad oggi, ha messo insieme 10 cascine e 230 ettari di vigneti preziosissimi nei territori più importanti di Langhe e Monferrato patrimonio Unesco, investendo in denominazioni che vanno dal Barolo al Barbera, dal Barbaresco al Brachetto, dal Ruchè all’Asti, passando per produzioni importanti di Pinot Nero e Nebbiolo per dirne alcune, inizia un nuovo corso. Da rumors di Winenews, la storica azienda, una delle più grandi realtà private del Piemonte in termini di vigneto, è stata riunita sotto unica proprietà dalla famiglia Massimelli, che, per decenni, l’ha guidata insieme alla famiglia Soave, con una partecipazione paritetica al 50%. E così, ora, la cantina che produce 1 milione di bottiglie all’anno rappresentative di tutte le più importanti denominazioni piemontesi, sarà tutta della famiglia Massimelli, con la presidenza della Bersano che resta nelle mani di Ugo Massimelli, con la figlia Federica Massimelli nel ruolo di amministratore delegato. Una realtà storica, come racconta anche il Museo Bersano delle Contadinerie e delle Stampe sul Vino, custodito in azienda, e che è uno dei più ricchi d’Europa, con oltre 3.000 pezzi, tra cui alcuni torchi del Quattrocento.
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Cronaca
I “Top Scientists” della Fondazione Mach
Ci sono anche otto ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (dove gli studi sulle varietà resistenti e sulle alternative all’uso del rame tra i filari, solo per citare due argomenti particolarmente rilevanti, hanno fatto passi fondamentali) tra i “Top Scientists” della Stanford University, la lista che raccoglie i migliori 100.000 ricercatori del mondo, capaci di distinguersi per autorevolezza scientifica sulla base del numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari.
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Wine & Food
“Bevi Responsabilmente” by Fipe, Associazione Nazionale Magistrati e Federvini
Un’alleanza tra associazioni, istituzioni ed imprese per promuovere il consumo responsabile di alcol nella città simbolo della movida, Milano. Nasce “Bevi Responsabilmente”, il progetto di Fipe/Confcommercio, Federvini e dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) per diffondere consapevolezza e buone pratiche, attraverso attività di formazione e informazione, ai gestori dei locali, ai futuri dipendenti e ai clienti, in particolare i più giovani, visto che secondo l’Osservatorio su Giovani e Alcol a Milano i ragazzi tra i 20 e i 29 anni sono la fascia principale degli avventori nei locali notturni, con una capacità di spesa media tra i 10 e 20 euro a serata per l’acquisto di cocktail o super alcolici. Le regole, osserva il rapporto, non bastano: il 30% del campione ritiene inutili e aggirabili le ordinanze proibizioniste, solo il 30% le ritiene giuste ed efficaci.
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Consorzio Vini di Romagna
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Dopo le gelate e la siccità, la vendemmia 2021 è una sorpresa - positiva - da Nord a Sud
Con le uve ormai in cantina, e le fermentazioni alle battute finali, per la vendemmia 2021 è tempo di un primo bilancio, in un giro d’Italia, da Nord a Sud, tra le cantine del Belpaese: Jarno Trulli (Castorani), Chiara Lungarotti, Alessio Di Majo Norante, Silvia Allegrini, Franco Adami, Martino Manetti (Montevertine), Tiziano Castagnedi (Tenuta Sant’Antonio), Hans Terzer (San Michele Appiano), Guido Conterno (Conterno Fantino), Anna de’ Besi (Punto Zero), Enrica Cotarella (Famiglia Cotarella), Camilla Lunelli (Ferrari), Luca d’Attoma e Sofia Ponzini (Tenute Bosco).
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