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WineNews
N. 3.006 - ore 17:00 - Lunedì 12 Ottobre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Brad Pitt & Champagne: “Fleur de Miraval”
È sempre il momento giusto per un buon calice di vino, e di bollicine, in particolare. E, sebbene il Belpaese tra Franciacorta, Trentodoc, Prosecco, Asti e non solo, abbia tanto e sempre di maggiore qualità da offrire, il mito resta lo Champagne. E se a firmarlo è uno dei più grandi nomi di Hollywood, la curiosità la fa da padrona. Ma si dovrà aspettare il 15 ottobre per poter assaggiare le prime bottiglie di “Fleur de Miraval”, maison di Champagne esclusivamente dedicata alla produzione di bollicine rosate, la prima del suo genere, voluta da Brad Pitt, in partnership con Famille Perrin e la famiglia Peters, nome storico dello Champagne.
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Primo Piano
Il vignaiolo al centro del Manifesto Slow Food per il vino “buono, pulito e giusto”
Il vino deve essere prodotto da almeno il 70% di uve coltivate direttamente dalla cantina (salvo rare eccezioni dove il commercio di uve è questione storica), senza l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi in vigna, utilizzando l’ambiente in maniera “cosciente e sostenibile”, limitando al minimo indispensabile l’irrigazione. Ed ancora, anche gli edifici devono essere costruiti e ristrutturati guardando alla sostenibilità, mentre i vini devono essere il più possibile specchio dei territori, anche nell’utilizzo dei lieviti indigeni, per esempio, ma senza difetti che non valorizzano le differenze, ma le appiattiscono, e il contenuto di solforosa non deve essere superiore a quelli previsti dal regolamento Ue per il vino bio. Ancora, il vignaiolo deve collaborare con tutta la comunità agricola in cui opera, incoraggiando la biodiversità, con azioni concrete e specifiche. Ecco, in estrema sintesi, i principi da seguire, fissati uno ad uno, nel “Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto”, presentato ieri Bologna nel Sana Restart, ed in streaming su www.terramadre.it, che segna il nuovo approccio al mondo del vino secondo l’organizzazione fondata da Carlin Petrini. Il nuovo Manifesto è frutto di un lavoro iniziato a Montpellier nel 2007, che aveva dato origine a “Vigneron d’Europe”. E che ora si allarga a tutto il mondo, aumentando i punti presi in considerazione, e annoverando tutto il complesso di relazioni che genera il lavoro del vigneron. Si tratterà di un punto di partenza per la creazione di una grande comunità internazionale che unisca produttori e appassionati che si riconoscono nei dieci principi enunciati dalla Carta”. A presentarlo, Maurizio Gily (agronomo, giornalista e direttore di Millevigne), Saverio Petrilli (vignaiolo, enologo e fondatore e consigliere della Fivi - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), Francesca Rapisarda (architetto del paesaggio), Paolo Fontana (presidente della World Biodiversity Association), Maria Grazia Mammuccini (vignaiola e presidente di FederBio) ed i due curatori della guida Slow Wine, Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni. 
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SMS
Fivi, niente Mercato. Tutti in cantina
Il “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti”, che sarebbe dovuto tornare a Piacenza il 29 novembre, è stato rimandato al 2021, a causa dell’aggravarsi della situazione emergenziale legata al Covid-19. La decisione della Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) è stata presa, in accordo con Piacenza Expo, considerando l’attuale aumento dei contagi e il periodo in cui si sarebbe svolto il Mercato. E, nella data in cui avrebbe dovuto tenersi l’evento, comunque, la Federazione dei Vignaioli (Fivi) ha indetto l’iniziativa “Una domenica dal Vignaiolo”: una giornata in cui i Vignaioli Indipendenti ospiteranno in cantina i colleghi di altre zone d’Italia e apriranno le porte agli enoappassionati. E altri tre appuntamenti andranno in scena a novembre: il 4-11-18 novembre ci saranno “I Mercoledì da Vignaioli”, serate d’incontro nei punti di affezione Fivi.
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Focus
Don Ciotti: legge e conoscenza per sconfiggere le agromafie
Le agromafie, che nel 2019 hanno fatturato 25 miliardi di euro, controllano un vero e proprio percorso criminale del cibo, che coinvolge attività a loro volta criminali, come la tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento lavorativo. Ma anche il caporalato in agricoltura, il riciclaggio di capitali illeciti attraverso il lavoro nero e grigio, il racket, l’usura a danno degli imprenditori in difficoltà, la gestione diretta dei mercati generali allo scopo di condizionare la borsa dei prezzi. Una rete che si estende ad ogni livello, e che solo la legge, la conoscenza e le buone pratiche possono smantellare. Per parlare della battaglia per l’affermazione della legalità, Terra Madre Salone del Gusto ha invitato Don Luigi Ciotti, sacerdote, giornalista e attivista sociale che, nel 1995, ha fondato Libera, associazione che si occupa di contrastare la criminalità organizzata, promuovere la cultura della legalità democratica e la giustizia sociale, valorizzare la memoria delle vittime delle mafie. “Sono fondamentali conoscenza e consapevolezza. Praticare un consumo critico vuol dire informarsi ed assumersi la responsabilità di acquistare prodotti buoni, anche dal punto di vista etico. Prodotti non legati a forme di sfruttamento delle persone, e neppure pagati al prezzo della loro dignità”.
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Cronaca
“Annusare” il tartufo, in tempo di Covid
Un contenitore di vetro, monouso e griffato, con un coperchio a stantuffo in silicone per “respirare il tartufo” senza toccare, prima di comprare, evitando possibili rischi e salvando quello che è un vero e proprio gesto rituale tra l’acquirente e il venditore. In tempi di emergenza Covid, è il metodo lanciato da Alba - nei giorni dalla Fiera Mondiale del Tartufo Bianco - che consente di maneggiare e valutare le diverse pezzature del pregiato tubero in sicurezza e mantenendo regole e distanza, progettato dal Centro Nazionale Studi Tartufo.
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Wine & Food
Carlo Cracco, da chef a produttore di vino, con l’Azienda Agricola Vistamare, in Romagna
Per amore, per business, per passione, fatto sta che dai fornelli stellati del suo ristorante Cracco a Milano, alla vigna e alla cantina sui colli riminesi, per chef Carlo Cracco e per la moglie Rosa Fanti, il passo è breve. E così un’altra delle stelle della cucina italiana diventa anche produttore di vino, in una nuova avventura enoica con l’Azienda Agricola Vistamare, che sorge sulle colline di Santarcangelo di Romagna (paese natale della moglie Rosa), con 16 ettari di terreno (di cui 5 di vigneto). Con la regia enologica del progetto, svelato alla Milano Wine Week, che è affidata ad una delle firme più celebri tra i consulenti enologi del Belpaese, ovvero Luca D’Attoma (con collaborazioni come San Patrignano, San Valentino, Tenute Lunelli, Tua Rita, Tenuta Podernovo, Castelvecchio, Tenuta Bocelli o Due Mani, tra le altre). 
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WineNews.tv
Joe Bastianich: “il Covid è Darwinismo per i ristoranti. Oppoertunità per chi saprà adattarsi”
A WineNews il celebre imprenditore della ristorazione e star della tv: “ora al cliente oltre che buon cibo e servizio va trasmessa anche sicurezza. Difficile fare previsioni, i miei ristoranti in Usa, per esempio, sono ancora quasi tutti chiusi. Il settore supererà questa crisi, ma è chiaro che alcuni non ce la faranno. È anche una fase di cambiamento e adattamento, si deve essere flessibili e capaci ci cogliere le opportunità che derivano da questa situazione”.
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