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N. 3.612 - ore 17:00 - Giovedì 16 Febbraio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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I dati Istat ufficiali sono aggiornati a novembre 2022, ma, secondo proiezioni Coldiretti, il saldo dell’export del made in Italy agroalimentare nel 2022 toccherà il record di 60,7 miliardi di euro, in crescita del 17% sul 2021, grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio dei prodotti italiani più venduti all’estero. A livello generale - sottolinea la Coldiretti - la Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare, con un valore di 9,4 miliardi davanti agli Stati Uniti, con 6,6 miliardi, che superano di misura la Francia, che si piazza al terzo posto 6,5 miliardi. |
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“L’assunzione moderata di vino nell’età adulta e per lo più ai pasti nello stile della Dieta Mediterranea (2 bicchieri al giorno per uomini e 1 per le donne) favorisce la longevità, riduce il rischio delle malattie cardiovascolari, di diabete e disturbi cognitivi, e non influenza in maniera significativa il rischio di sviluppare un cancro, eccetto per le donne con storia personale o familiare di cancro alla mammella. Il vino non è un farmaco: è indubbio che gli astemi non devono iniziare a bere alcolici per ridurre il loro rischio di malattie. Non esiste medico che possa suggerire una cosa simile. Ma l’evidenza epidemiologica indica che non c’è motivo di suggerire a coloro che bevono vino con moderazione di smettere di farlo”. È ritrovabile nelle parole di Attilio Giacosa, gastroenterologo del Policlinico di Monza e per 20 anni all’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, il messaggio di sintesi del convegno “Bere mediterraneo. Gli Effetti sulla salute di un consumo moderato del vino”, andato in scena oggi a Palazzo Giustiniani a Roma, su iniziativa del vicepresidente del Senato della Repubblica (ed ex Ministro delle Politiche Agricole) Gian Marco Centinaio, dove tra le parole di medici, ricercatori, rappresentanze della filiera come Lamberto Frescobaldi, alla guida di Unione Italiana Vini (Uiv), e politica, con, tra gli altri, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è stato presentato il neonato “Istituto per la Ricerca su Vino Alimentazione e Salute”, che sarà guidato dal dottor Luigi Tonino Marsella. E, anche attraverso la presentazione di “Moderate Wine Consumption & Health: A Narrative Review”, studio pubblicato e firmato da ricercatori di diverse discipline ed Università come Silvana Hrelia e Marco Malaguti (Università Alma Mater Studiorum di Bologna), Laura Di Renzo (Tor Vergata di Roma), Luigi Bavaresco (Università Cattolica del Sacro Cuore), Elisabetta Bernardi (Università degli Studi di Bari) e Attilio Giacosa (Policlinico di Monza), si è tornati ad accendere i riflettori su un tema caldissimo: il rapporto tra consumo di alcol, vino e salute, e su come normarlo, tutelando la salute ma anche un settore produttivo fondamentale per l’Italia a livello non solo economico, ma anche culturale, storico, ambientale e paesaggistico, informando correttamente i consumatori (in approfondimento). |
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Al 31 gennaio 2023, negli stabilimenti enologici italiani, sono presenti 65,5 milioni di ettolitri di vino: sul 31 gennaio 2022 si osserva un valore delle giacenze superiore del +5,7%. Lo dice “Cantina Italia”, l’ultimo report redatto dall’Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei Registri telematici del vino. Oltre al vino, nelle cantine ci sono 7,8 milioni di ettolitri di mosti e 537.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). Sulla stessa data 2022, invariata la giacenza dei mosti (-0,9%) e netto calo per i vini in fermentazione (-15%). Il 51,6% del vino detenuto è Dop, con una quantità leggermente superiore per i vini bianchi (49,3%). Il 27,3% del vino è Igp, con prevalenza del rosso (57,6%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,2% del totale. Il restante 19,9% è costituito da altri vini.
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La strada è tracciata, e il record dell’export del vino italiano, che dovrebbe arrivare a quota 8 miliardi di euro nel 2022, è sempre più vicino. Nei primi 11 mesi 2022, infatti, le spedizioni enoiche hanno toccato i 7,27 miliardi di euro, con una crescita del 10,6% sullo stesso periodo del 2021, praticamente azzerando gli effetti dell’inflazione. Così i dati Istat di novembre 2022, analizzati da WineNews, da cui emerge un quadro che conferma il lento declino della crescita delle spedizioni che ha attraversato lo scorso anno: a gennaio la crescita fu addirittura del 22% su gennaio 2021, certo non un termine di paragone esaustivo, poi gli effetti della guerra in Ucraina e della corsa sregolata dell’inflazione hanno frenato la corsa delle spedizioni del vino italiano nel mondo, con qualche mercato che, confermando le ultime rilevazioni, segna un leggero arretramento, mentre i volumi, di poco superiori ai 20 milioni di ettolitri, sono pressoché gli stessi esportati nei primi 11 mesi del 2021. Tutti in crescita i principali mercati del vino italiano, dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Gran Bretagna al Canada, con il Giappone che mette a segno la crescita maggiore e la Russia ancora in territorio positivo (continua in approfondimento). |
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Nel dibattito sugli “health warning” in etichetta arriva l’iniziativa dell’azienda veneta Bottega, che, prima in Italia, decide di apporre sulle proprie bottiglie la dicitura “Vi suggeriamo un consumo massimo giornaliero di due calici”. Sandro Bottega, patron dell’azienda, spiega: “l’alcol fa male, ma se consumato in quantità moderata, è un male che il nostro corpo riesce a tollerare bene. L’educazione al bere è proprio il primo atto da fare. Ecco perchè abbiamo deciso di indicare in etichetta il consumo massimo suggerito di un alcolico”. |
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Non solo la storia, con una pergamena del 1350 che attesta già allora il fiorente commercio dei vini di Montepulciano, e non solo il presente, con un mercato in crescita, con 7,1 milioni di bottiglie di Vino Nobile immesse sul mercato nel 2022 (+6% sul 2021) sotto i riflettori di “Anteprima Nobile di Montepulciano 2023”, ci sono state l’annata 2020 (valutata a cinque stelle secondo il rating del Consorzio), caratterizzata, dal punto di vista climatico, almeno rispetto alle sempre più frequenti bizzarrie climatiche, come un millesimo dalla maturazione tendenzialmente regolare, capace di esprimere vini di buona impronta aromatica e dallo sviluppo gustativo solido. Tratto che ritroviamo anche nelle Riserva 2019 (anche questa annata da cinque stelle), millesimo da più parti definito di alto livello. In approfondimento i migliori assaggi dello staff di WineNews. |
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Le riflessioni dei produttori in un momento delicato per il mercato, più difficile per i vini “entriy level” che vanno in gdo, e meno complesso chi punta su ristorazione ed enoteche. Dalla Valpolicella “parlano” cantine come Pasqua, Monte del Frà, Santi (Gruppo Italiano oVini - Giv), Tinazzi, Novaia, Roccolo Grassi, Le Guaite di Noemi e Valentina Cubi. Dalle Langhe, Cordero di Montezemolo, Cascina Chicco, Angelo Negro, Giuseppe Cortese, Vajra, Malvirà, Palladino, Ettore Germano, Adriano Marco e Vittorio, Albino Rocca, Piazzo Commendatore Armando e Michele Chiarlo. |
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