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N. 2.527 - ore 17:00 - Giovedì 8 Novembre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se in Italia è un rito ormai quasi perduto, tanto che il 2018 ha portato sugli scaffali (dal 31 ottobre) solo 2 milioni di bottiglie di vino Novello, contro i 17 milioni di appena 10 anni fa, l’arrivo del primo vino dell’anno è una tradizione che in Francia ha ancora un senso profondo. L’appuntamento è per il 15 novembre, il terzo giovedì del mese, come da tradizione e da disciplinare, che porterà il Beaujolais Nouveau, prodotto da più di 2.000 viticoltori, esclusivamente da uve Gamay, sulle tavole d’Oltralpe e, in contemporanea ed in una vera e propria festa, in 110 Paesi del mondo, dagli stati Uniti al Giappone, passando per l’Italia, pronta a celebrarlo a Milano, nella cornice di Égalité. |
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Previsioni rispettate, anche oltre le più rosee aspettative di fine agosto: la vendemmia 2018, ormai conclusa in tutto il Belpaese, ha portato nelle cantine una produzione di vini e mosti superiore del 24% sulla campagna 2017, con incrementi in tutte le Regioni, come rivelano i numeri definitivi di Assoenologi, che prende a riferimento i dati ufficiali del Ministero delle Politiche Agricole. La produzione complessiva, così, tocca i 52,6 milioni di ettolitri, perfettamente nella media produttiva del vigneto Italia, che vanno a compensare il forte calo della vendemmia 2017, tra le più scarse degli ultimi cinquant’anni, dove gli eventi climatici si sono accaniti con un’inusuale ed eccezionale portata. Tra le Regioni che hanno registrato un incremento maggiore, Lazio e Umbria (+40% a 1,39 milioni di ettolitri), ma in generale i miglioramenti maggiori sono stati appannaggio dei vigneti del Centro e del Nord, a partire dal Piemonte (+35% a 3,46 milioni di ettolitri), ma bene hanno fatto anche Emilia Romagna (+28% a 8,48 milioni di ettolitri), Lombardia (+25%, 1,32 milioni di ettolitri), Veneto (+25% a 12,1 milioni di ettolitri), di gran lunga la Regione che concentra la maggior produzione, in termini quantitativi, dello Stivale, Friuli Venezia Giulia (+25%, 1,9 milioni di ettolitri), Toscana (+25%, 2 milioni di ettolitri) e Marche (+25%, 820.000 ettolitri). E ancora, Trentino Alto Adige (+23% a 1,66 milioni di ettolitri), Puglia (+20% a 9,75 milioni di ettolitri), Sicilia (+20% a 4,9 milioni di ettolitri), Campania (+18% a 730.000 ettolitri), Abruzzo (+15% a 3,1 milioni di ettolitri) e Sardegna (+10% a 390.000 ettolitri). Numeri positivi che, però, hanno portato con sé una coda critica, ossia dinamiche speculative sul mercato degli sfusi tese a ridurre i prezzi, stigmatizzate dalla stessa Assoenologi, che sottolinea come sia “non solo inopportuno, ma scorretto che alcuni operatori del mercato vitivinicolo speculino sull’aumento di produzione al fine di ridurre il prezzo dei vini della vendemmia 2018. Non è la prima volta che succede, probabilmente non sarà nemmeno l’ultima, ma Assoenologi sarà sempre in prima fila per comunicare la verità a salvaguardia, specialmente, dell’interesse dei produttori”. |
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Ebraismo e Cristianesimo, il vino accomuna le due religioni. A metterle e a confronto, è “Valore e significato del vino nella religione ebraica e in quella cristiana”, convegno voluto dai frati francescani di Venezia nel loro Convento, la Chiesa di San Francesco della Vigna (17 novembre) dove producono vino in un vigneto di Teroldego, e dalla Pontificia Università di Roma che vi ha sede. A raccogliere l’invito al confronto, relatori nazionali ed internazionali di altissimo profilo, tra cui Padre Epifanios, monaco del Monte Athos, fondatore dell’attuale viticoltura della regione, dalla quale arriverà il vino di Santa Eucaristia per una degustazione unica, con vini Kosher tedeschi ed israeliani, i vini da Messa delle Abbazie di Praglia e Novacella, Vin Santo del Chianti Classico e l’Harmonia Mundi del Convento veneziano. |
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Le grandi degustazioni, da quella sui vini “Piwi”, ottenuti da soli vitigni resistenti, a quella sul fenomeno dei rosati, con tutti i territori più importanti del Belpaese, ai “Volcanic Wines” d’Italia e del mondo, ai focus e alle verticali su grandi cantine, da Montevertine a Tommasi, da San Michele Appiano a Fontanafredda, da Zymè a Marisa Cuomo, per citarne alcune, senza dimenticare, tra le altre, la “2015 Vintage Bordeaux Exclusive Presentation”; e, ancora, i grandi convegni, da quello su “Il vino che verrà”, il 9 novembre, con docenti e ricercatori come Danilo Gasparini, Lorenzo Corino e Umberto Marchiori, e produttori come Hans Terzer, a quello del 10 novembre su “Il futuro del vino” tra cambiamenti climatici e mercato, con nomi come Oscar Farinetti, la presidente Fivi Matilde Poggi, il produttore Walter Massa ed il professor Luigi Moio, senza dimenticare i vincitori dei “Platinum Awards”, il top assoluto della selezione di “The Wine Hunter”, che vede 54 grandi vini in lizza: sono solo alcuni degli “high lights” del Merano Wine Festival, firmato Helmuth Kocher, di scena dal 9 al 13 novembre a Merano, con il gotha del vino del Belpaese nel calice, e le grandi griffe del territorio, da Terlano a San Michele Appiano, da Kettmeir a Endrizzi, sotto i riflettori. |
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Aspettando le “stelle”, o meglio i “macaron”, che torneranno ad illuminare Parma il 16 novembre con l’appuntamento più atteso dal mondo dell’alta ristorazione, la presentazione della Guida Michelin 2019, la Rossa svela in anteprima, per la prima volta, i nomi dei Bib Gourmand. In tutto, sono 257 i Bib Gourmand del Belpaese presenti nella Michelin 2019, con 21 new entry, e tra le Regioni più rappresentate ci sono Emilia Romagna (33), Piemonte (29), Lombardia (28), Toscana (27) e Veneto (24). |
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Temperature impazzite, stagioni confuse, precipitazioni violente ed improvvise: i cambiamenti climatici sono un’amara certezza. A risentirne, la raccolta delle olive e quindi la produzione di olio extravergine d’oliva: secondo le stime della Coldiretti, nel 2018 sarà praticamente dimezzata, con un crollo vicino al 40% dei raccolti. Particolarmente grave la situazione in Puglia, dove una violenta tromba d’aria ha colpito la provincia di Brindisi, ma le segnalazioni arrivano da tutte le regioni, dalla Calabria al Lazio fino alla Liguria. Una strage che arriva dopo le gelate invernali di Burian dello scorso febbraio che hanno compromesso 25 milioni di ulivi in tutta la Penisola. Il risultato è il crollo dei raccolti a meno di 265 milioni di chili, vicino ai minimi storici. |
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La rivoluzione alimentare, che punta su prodotti stagionali e locali e contro gli sprechi alimentari, è partita dai cuochi, che si prendono per primi cura dell'ambiente contro i cambiamenti climatici che colpiscono il Pianeta. A WineNews, il cambiamento del ruolo dello chef nelle parole di 3 grandi cuochi internazionali: Olivier Roellinger, de Les Maisons de Bricourt a Calcale, Pierre Thiam, ristorante Teranga New York, e Claudia Albertina Ruiz Sàntiz, del ristorante Kokono. |
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