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N. 3.427 - ore 17:00 - Mercoledì 25 Maggio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dopo la frenata del 2020, il mercato dei vigneti di Francia è tornato a scaldarsi nel 2021, quando, secondo i dati della Fédération Nationale des Sociétés d’Aménagement Foncier et d’Établissement Rural (Safer) ha registrato 9.410 compravendite (+15% sul 2020), per 17.400 ettari vitati (+19%), ed un giro d’affari di 1,1 miliardi di euro (+27%). Al top, per quotazioni, i grand cru di Borgogna, con un prezzo medio di oltre 7 milioni di euro ad ettaro (+4,5% sul 2020), quindi Pauillac (3 milioni di euro ad ettaro, +7%), Pomerol (2 milioni ad ettaro, stesso dato del 2020), Champagne - Côtes des Blancs (1,66 milioni di euro ad ettaro, +4,4%). |
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Il settore vitivinicolo è ad una svolta: il passaggio da un generico impegno alla tutela dell’ambiente ad una sostenibilità declinata nei suoi tre pilastri - ambientale, sociale ed economica - misurabile e definita da una certificazione. L’implementazione delle innovazioni per fare una viticoltura di precisione, le prossime acquisizioni della ricerca e le opportunità di certificazione, saranno fondamentali: ecco i messaggi che arrivano dal Convegno “L’innovazione al servizio della sostenibilità - Un legame virtuoso per il futuro della viticoltura”, che ha segnato la ripresa delle attività pubbliche della Fondazione Vittorio e Mariella Moretti nel convento della Santissima Annunciata a Rovato in Franciacorta, dove ha sede la Fondazione Moretti. “Nel loro “fare impresa”, le aziende - ha detto Vittorio Moretti, che negli anni ha dato vita alla galassia vinicola del gruppo Terra Moretti, tra Franciacorta, Toscana e Sardegna - hanno la responsabilità di individuare come la tecnologia possa consentire nuovi modelli di consumo, di business e di mercato, affinché i prodotti e i servizi offerti siano rispettosi delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: ecologica (planet), economica (profit) e sociale (people)”. Il punto, come ha sottolineato Attilio Scienza, professore di viticoltura all’Università di Milano e ideatore dell’incontro, per la viticoltura, è “assicurare la sostenibilità, ambientale, economica e sociale, con tutti gli strumenti messi a disposizione dalle conoscenze e dalla ricerca applicando una viticoltura di precisione. Dobbiamo sostituire l’approccio olistico con quello multidisciplinare. Abbiamo confuso colpevolmente il biologico, che ha avuto il grande merito di accendere i riflettori sul tema, con la sostenibilità tout court: in Nuova Zelanda il 96% dei vigneti ha ottenuto la certificazione di sostenibilità e solo il 10% delle aziende vinicole possiede la certificazione biologica. In Trentino la quasi totalità delle aziende viticole aderisce ai protocolli di sostenibilità Sqnpi e solo il 15% aziende è bio. La sostenibilità non va vista solo rispetto alla difesa fitosanitaria, ai trattamenti, ai concimi e ai residui, come prescritto dalla viticoltura biologica, ma deve fare riferimento a un progetto più ampio che ponga l’attenzione anche su altri aspetti tra i quali quelli della formazione e della comunicazione ai viticoltori”. |
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Dalla sostenibilità delle aziende a quella del territorio: quello del Vino Nobile di Montepulciano è il primo distretto vitivinicolo italiano a ricevere la certificazione Equalitas. “Un risultato importante, un percorso culturale qualificante”, ha detto il presidente del Consorzio, Andrea Rossi, che, assieme al presidente di Equalitas, Riccardo Ricci Curbastro, e al Sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini, ha annunciato il nuovo traguardo “green” della Denominazione, che, nel 2015, aveva tra l’altro dato vita ad un rivoluzionario progetto di misurazione Carbon Foot Print dei propri vini, diventando un modello su scala nazionale. In un territorio in cui trova dimora anche quella che è stata la prima cantina “off grid” d’Italia, ovvero Salcheto di Michele Manelli, che ha dato un impulso pionieristico e decisivo al percorso del territorio. |
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Di bio si parla tanto, anche in Italia, che è Paese leader per produzione, nel complesso, ma indietro per consumi, con 64 euro di prodotti bio pro-capite, contro i 180 euro di Germania e Francia e i 350 euro di Svizzera e Danimarca. Il vino, in questo quadro, rappresenta meno del 2% del mercato in canali come gdo ed e-commerce, per esempio, ma può aiutare il settore a crescere, perchè è un eccellenza che nasce da un vigneto che vede il 19% della superficie a biologico. Ma i consumatori (il 54% non ha mai bevuto vino biologico) chiedono più informazioni e prezzi più accessibili. Tra i non consumatori, i fattori che potrebbero avvicinarli ai vini bio sono: prezzo più accessibile (30%, e primo parametro indicato anche da chi già brinda biologico, per farlo ancora di più, ndr), possibilità di fare assaggi nei negozi (14%), presenza di maggiori informazioni (13%), qualità superiore (12%) e i diversi aspetti relativi all’assortimento (che sommati valgono il 22%). Sono alcune delle indicazione emerse da “Vino bio: trend & sfide”, webinar promosso da FederBio e AssoBio (insieme a Veronafiere e Vinitaly), e curato da Nomisma-Wine Monitor (nel dettaglio in approfondimento). |
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“Coppe di stelle nel cerchio del sole”, dai versi del poeta arabo-siculo Ibn al-Qattâ sul vino e i fenomeni naturali, traccia preziosa dell’intreccio di culture: ecco il senso di “Viaggio in Sicilia #9” di Planeta, con il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Sicilia, la residenza degli artisti Bea Bonafini, Gili Lavy, Emiliano Maggi e Diego Miguel Mirabella tra le sue Tenute, le cui opere sono ora in mostra alla Galleria Regionale della Sicilia a Palazzo Abatellis a Palermo, di cui la griffe ha restaurato “tesori” inediti dei depositi. |
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Il “Premio Franco Ziliani-Le Soste all’Innovazione” (con Berlucchi) allo chef Riccardo Camanini, il “Premio Allianz/Le Soste alla Formazione” allo chef Davide Oldani, il “Premio Best Wine Estates of Italy” (Aspi) a Tenuta Scrafana, il “Premio Franco Colombani” (Ca’ del Bosco) per la promozione del vino italiano di qualità a Valentina Bertini, il “Premio Ospitalità di Sala” (Ferrari) a Alberto Santini, il “Premio Experience Pommery” alla migliore selezione di Champagne al Ristorante La Madia, e il “Premio per la Tutela del Patrimonio del Gusto” (Agrimontana) ai fondatori Gaetano e Alessandra Martini. Ecco i riconoscimenti de “Le Soste” nei 40 anni dell’Associazione guidata da Claudio Sadler, celebrati nel volume “Le Soste 2022”, con i migliori ristoranti di cucina italiana d’Europa, che oggi sono 102, con 14 new entry top come Enoteca Pinchiorri e Lido 84, e non solo. |
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Bella come i vigneti vista Lago di Garda da cui è partita, eroica come i vigneti terrazzati della Valtellina che ha attraversato, regalando emozioni. Un viaggio magnifico, con la Valtellina che allunga un “treno” che, negli anni, ha visto protagonisti Barolo e Barbaresco, nelle Langhe, e ancora il Chianti Classico, Montefalco, terra del Sagrantino, e poi la Franciacorta, passando poi per la Romagna del Sangiovese, e per Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco, ed ancora Montalcino, il territorio del Brunello. |
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