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N. 2.580 - ore 17:00 - Venerdì 25 Gennaio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene ci riprovano, e sono nuovamente candidate a entrare nella lista dei Siti Patrimonio dellʼUmanità. Così ha deliberato la Commissione Nazionale per lʼUnesco. Oggi la candidatura è stata presentata a Parigi, dopo il rinvio da parte della Commissione Unesco lo scorso giugno 2018 in Bahrain, che ha comportato approfondimenti e revisioni della documentazione secondo precise indicazioni. La valutazione definitiva della candidatura avverrà durante la prossima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale che si terrà a Baku, in Azerbaigian, dal 30 giugno al 10 luglio 2019. |
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Il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno ed il Masseto su tutti, con quotazioni medie a bottiglia superiori ai 400 euro, poi i Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi e di Case Basse di Gianfranco Soldera, il Barbaresco Riserva Red Label di Bruno Giacosa e lʼAmarone Riserva di Quintarelli tra i 300 ed i 400 euro a bottiglia, e ancora lʼAmarone Riserva di Romano dal Forno, il Barolo Riserva Rocche del Falletto di Bruno Giacosa, il Montepulciano dʼAbruzzo di Valentini ed il Sassicaia della Tenuta San Guido che, mediamente, spuntano quotazioni a bottiglia tra i 200 ed i 300 euro: ecco il top del top della nuova Classificazione dei Grand Cru dʼItalia, le 30 etichette di vino italiane più ricercate ed apprezzate da collezionisti ed investitori di tutto il mondo, classificate in base ai maggiori livelli di prezzo ed alla minore percentuale di lotti invenduti registrati dalla Gelardini & Romani Wine Auction, lʼunica casa dʼaste specializzata in vini italiani ad aver fatto successo allʼestero, in particolare in una piazza fondamentale per questo tipo di mercato come Hong Kong. Classificazione che, peraltro, celebra i suoi primi 10 anni (la prima edizione è del 2009), ed è capace quindi di cristallizzare in maniera esaustiva non solo lo stato dellʼarte, ma anche il progresso dei grandi vini del Belpaese nel panorama del collezionismo mondiale. Dalla classificazione del “decennale”, infatti, emerge che i valori medi sono cresciuti del 29%, al punto che alle cinque fasce di prezzo originarie in cui è stata da subito suddivisa la classifica, ne è stata aggiunta una nuova, una sorta di “prima fascia superiore”, per i vini oltre i 400 euro a bottiglia. E tra gli aspetti che emergono, sottolinea la casa dʼaste guidata da Flaviano Gelardini e Raimondo Romani, “è evidente che il mercato, oramai maturo e qualificato, sta premiando sempre di più vini monovarietali e territoriali che possono vantare uno storico di annate con un percorso coerente e ben definito. Il collezionista-consumatore, sempre più curioso e preparato, privilegia la “consistenza” della filosofia in vigna e la “continuità” produttiva. In questo quadro avere in cantina uno storico delle vecchie annate diventa sempre più centrale per poter dimostrare, anche attraverso le vendite all’asta, la tenuta nel tempo della singola etichetta”. |
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Sei gruppi di lavoro, dedicati a Metodo Classico, Pinot Nero e Oltrepò Pavese Rosso Riserva, Riesling, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco, per valorizzare le produzioni più rappresentative dell’Oltrepò Pavese: ecco il progetto “Un Tavolo Oltrepò per il Vino”, capitolo tecnico, politico e operativo capace di riunire le cantine e le istituzioni intorno all’obiettivo di rilanciare e rinnovare l’Oltrepò del Vino. Un progetto pilota a livello nazionale, unico esempio di lavoro tecnico-programmatico condiviso, che, nella visione del presidente del Consorzio Oltrepò Luigi Gatti, è solo “il primo passo per promuovere il territorio attraverso prodotti più nobili (di qualità) anche dal punto di vista commerciale e di comunicazione, secondo strategie ben ragionate”. |
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Dalla Transilvania alle vigne del Brunello, dalla sanità in Romania al grande vino d’Italia: è il percorso che, da rumors WineNews, avrebbe compiuto Gogu Cacuci, medico ed imprenditore alla guida del gruppo Pelican, leader della sanità privata in Transilvania, che avrebbe investito a Montalcino, con l’acquisizione della cantina Fastelli - Azienda Agricola Il Paradiso, proprietà nella microzona di Montosoli. Azienda della superficie complessiva di 6,5 ettari, di cui 5 iscritti a Brunello di Montalcino, con un produzione intorno alle 20-25.000 bottiglie. Dell’affare, stimabile sui 5 milioni di euro, farebbero parte anche la cantina di vinificazione, le bottiglie già in affinamento e il podere, con l’azienda che dovrebbe prendere il nuovo nome de “Il Paradiso di Cacuci”. Un investimento, quello di “Mr Cacuci”, che aggiunge così una nuova bandierina, in termini di provenienza di capitali e proprietà, nella terra del Brunello, ormai costellata di proprietà che arrivano da Usa, Argentina, Belgio, Brasile, Francia, Panama e non solo, e che è solo l’ultimo affare che, negli ultimi mesi, ha mosso capitali a Montalcino, territorio tra i più prestigiosi del mondo del vino, dove le quotazioni di un ettaro di vigna, da stime WineNews, oscillano tra i 750.000 ed i 900.000 euro (+4.500% in poco più di 50 anni, e valori praticamente raddoppiati dal 2016). |
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Una collaborazione che va oltre al cielo, fino alla terra ferma: la griffe enoica della Valpolicella, Tommasi, annuncia la partnership con Air Dolomiti. Sui voli della compagnia del gruppo Lufthansa saranno disponibili 3 etichette della maison, da 3 dei territori in cui produce vino. Collaborazione che, però, va oltre, ed è qui la novità: i passeggeri potranno proseguire l’esperienza enoica anche a terra, presentando semplicemente la carta d’imbarco per visitare gratuitamente le tenute Tommasi, con tanto di degustazione e sconto sul vino acquistato. |
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Si parla spesso di lotta allo spreco alimentare, con tanto di dati spesso preoccupanti, ma nella pratica quali sono le misure prese per evitarlo? Un paesino della Valle d’Aosta prova a dare l’esempio, con la proposta di uno sconto sulla tassa sui rifiuti alle aziende che donano cibo ai più bisognosi. L’assessore alle Politiche sociali di Pont-Saint-Martin ha avanzato la proposta di modifica del regolamento della Tari, che adesso prevede lo sconto per le attività commerciali e produttive che producono o distribuiscono cibo e che a titolo gratuito cedono parte dei beni a persone in difficoltà. Le attività dovranno donare almeno due volte a delle associazioni che si occupino della distribuzione, e devono superare i 50 chili di cibo. |
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A fondarla l’imprenditore e produttore Achille Boroli, ed il wine merchant Paolo Repetto che, a WineNews, spiega il progetto: “è un momento dove c’è grande fermento nel mercato italiano. Le quotazioni dei vigneti lo dimostrano. Ci sono tanti player che vogliono investire nei territori più prestigiosi d’Italia, e tante aziende appetibili, spesso anche per questioni legate alle storie personali dei proprietari e ad un ricambio generazionale complesso”. |
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