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WineNews
N. 4.238 - ore 17:00 - Giovedì 12 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Il Franciacorta alle “1000 Miglia”
Un viaggio fuori dall’ordinario su raffinate auto d’epoca, lungo alcuni tra i territori più suggestivi del Belpaese: torna la “1000 Miglia” 2025 (17-21 giugno), la “corsa più bella del mondo”, rinnovando il connubio con le bollicine del Franciacorta, che si conferma “Official Sparkling Wine” dell’evento, accompagnando i momenti più significativi della gara. I vini saranno infatti  presenti in tutte le lounge di partenza e di arrivo, accogliendo ospiti, partner e partecipanti. Un connubio che conferma la strategia di marketing del Consorzio Franciacorta, basata su un mix vincente di lusso, glamour, celebrities e partnership d’eccezione.
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Primo Piano
Catawiki, aumentano del 28% le contraffazioni di vino: in Italia la più colpita è la Toscana
Le regioni francesi di Borgogna, Bordeaux e Champagne, le spagnole Rioja e Ribera del Duero, la Napa Valley in California negli Stati Uniti e anche la Toscana. Tutte, oltre al prestigio dei loro vini condividono anche un nefasto primato, riconducibile alle loro denominazioni: sono le aree geografiche più colpite dal fenomeno della contraffazione di bottiglie, secondo Catawiki, il marketplace per oggetti unici e da collezione. Che, dal canto suo, frequentemente si imbatte in prodotti falsi che, intercettati dagli esperti, non possono essere messi all’asta, e per la piattaforma, uno dei settori che ha fatto registrare la crescita maggiore in questo senso è proprio quello dei vini, che nel 2024 hanno visto aumentare del 28% il numero dei lotti bloccati perché contraffatti, secondo i dati diffusi nella “Giornata Mondiale contro la contraffazione” che cade oggi, 12 giugno. “L’evoluzione della contraffazione nel mondo del vino riflette da vicino quella del mercato dei fine wines. Oggi i falsi si trovano soprattutto tra i vini con prezzi sopra i 200 euro perché sono più facili da far passare e meno soggetti a sospetti”, spiega l’esperto di vini in Catawiki, Mattia Garon, aggiungendo che “non si tratta di un’ondata costante” e che “le contraffazioni seguono le mode del mercato: aumentano quando una regione o un produttore diventano improvvisamente popolari”. E diversamente da un orologio o una borsa, il vino è un bene deperibile e una volta aperta, la bottiglia non lascia tracce e non ammette seconde verifiche, perciò è essenziale accorgersi del falso prima di stappare. Gli indizi sono sempre i soliti, ma tre secondo Catawiki sono stati i segnali più ricorrenti nel 2024: la falsa etichetta, il riutilizzo di bottiglia e la manomissione del tappo. Stando ai dati, i vini più frequentemente contraffatti nel 2024 condividono tre caratteristiche chiave: l’alto valore, la produzione limitata e la forte desiderabilità collezionistica. Non a caso, infatti, i più “falsati” provengono da regioni del mondo (Borgogna, Bordeaux, Champagne, Toscana, Rioja, Ribera del Duero e Napa Valley) le cui denominazioni rispondono a queste caratteristiche e anche a certi prezzi: i vini che in media si trovano sopra i 200 euro di fascia sono, infatti, sempre più presi di mira per la maggiore accessibilità e il margine di profitto.
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Il futuro secondo Symbola
“Le nostre idee, i nostri rapporti, le nostre iniziative hanno influenzato positivamente la lettura dell’Italia, almeno in parte. Cogliendo non solo limiti, problemi, sofferenze, ma talenti vitali, potenzialità, speranze del nostro Paese”: parole di Ermete Realacci, presidente Symbola, la Fondazione per le Qualità italiane, riunite a Mantova nel Seminario Estivo (12-14 giugno), per riflettere sul tema “Se l’Italia fa l’Italia. Sostenibilità, Europa, futuro”. E dove il movimento culturale festeggia 20 anni dalla nascita, riunendo oggi oltre 150 “menti” del Paese, imprese dell’agricoltura, del vino e del turismo, e non solo (tra cui WineNews), che fanno qualità o investono per farla in un’economia a “misura d’uomo”, trovando nuove strade, con creatività ed innovazione, per aumentare la competitività del made in Italy.
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Focus
Vignerons italiani alla conquista della Spagna
Con spirito imprenditoriale, da tempo i produttori del vino italiano sono andati alla conquista anche dei vigneti oltreconfine, dal Nuovo Mondo alla Vecchia Europa, e, in particolare, in territori dove gli ettari vitati hanno prezzi competitivi e i mercati buone potenzialità. È la via percorsa, dall’Abruzzo alla Spagna, da Fantini Wines, gruppo vinicolo leader nell’export dal Sud Italia (di proprietà di Platinum Equity, con Ebitda record del 27,5% e un fatturato 2024 di 84 milioni di euro), che, nei giorni scorsi, ha acquisito ex Venta la Vega, boutique winery di prestigio e tecnologica, nella Castilla-La Mancha, tra le regioni più vocate ma anche meno conosciute, a 1.200 metri di altitudine ai piedi delle montagne El Mugrón, dove è la più grande piantagione di Garnacha Tintorera in Europa con viti vecchissime. Obbiettivo, decuplicare la produzione iberica nell’arco di un decennio e incrementarne la qualità. Il gruppo, infatti, è in Castiglia dal 2021, con Finca Fella, brand al quale sarà integrata la nuova acquisizione. Finca Fella, oggi, produce poco più di 1 milione di bottiglie che potranno moltiplicarsi fino a 10 milioni e, considerando che la produzione di Fantini è 22-23 milioni di bottiglie - destinate a oltre 90 Paesi - in 10 anni la consociata spagnola potrebbe diventare l’azienda più grande del gruppo.
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Cronaca
Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
Mille vignaioli italiani con i colleghi europei delle associazioni appartenenti alla Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (Cevi) e più di 30 della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti (Fioi). Sono i numeri del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti n. 14 (15-17 novembre), l’evento firmato Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) che conferma il forte legame con Bologna e BolognaFiere, sempre più “hub” della galassia produttiva dei piccoli produttori e artigiani del vino italiano.
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Wine & Food
Da de Chirico a de Pisis, il ristorante Cracco a Milano ospita le opere by Farsettiarte
Le opere di grandi maestri del Novecento - come Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani - e di noti artisti contemporanei - come Flavio Favelli, Massimo Barzagli e Piero Gemelli - diventano un tutt’uno con l’alta cucina di Carlo Cracco, tra i più famosi chef italiani, che nel suo esclusivo ristorante nella storica Galleria a Milano ospita le opere di Farsettiarte, galleria che da oltre cinquant’anni rappresenta il punto di riferimento per l’arte moderna in Italia. Il Ristorante Cracco accoglie i suoi ospiti tra alta cucina, design e cultura. “Siamo onorati di ospitare le opere di Farsettiarte, una realtà che rappresenta un’eccellenza italiana riconosciuta anche a livello internazionale. Crediamo profondamente nel valore dell’arte e nella sua capacità di dialogare con il nostro mondo, quello dell’alta cucina” spiega Carlo Cracco.
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WineNews.tv
“Politica, scienza ed economia devono unirsi a tutela del vino, ambasciatore del made in Italy”
A WineNews, Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato ed ex Ministro dell’Agricoltura, sulla situazione del vino italiano ed Ue, tra successi, come il pacchetto vino, e minacce, tra etichettature e Beca (Piano Europeo Contro il Cancro): “c’è attenzione della politica nei confronti del vino. Ma servono due Paesi capofila, Italia e Francia, perché in Europa sono gli opinion leader nel settore. E serve che politica, scienza ed economia si uniscano a tutela del vino che, se consumato con moderazione, non fa male, anzi”.
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