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N. 2.451 - ore 17:00 - Mercoledì 25 Luglio 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Sessanta chilometri di oliveto interrotto nelle colline di Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello e Spoleto: ecco la “Fascia olivata Assisi-Spoleto”, primo sito italiano inserito nei giorni scorsi dal Giahs Scientific Advisory Group nella lista del Global Important Agricultural Heritage System (Giahs) della Fao, una cinquantina di paesaggi nel mondo la cui bellezza combina agricoltura, biodiversità, ecosistemi e retaggi culturali. Ora c’è attesa per il primo sito viticolo in corsa per il riconoscimento a patrimonio dell’Umanità Giahs-Fao, le Colline Vitate del Soave, “aspettando la visita ispettiva per concludere l’iter”, spiega a WineNews il Consorzio del Soave. |
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Tra i grandi mercati emergenti, per il vino italiano, uno dei più interessanti è sicuramente quello di Russia. Dove una bottiglia straniera su tre è proprio made in Italy, e dove le prospettive di crescita sono decisamente positive. A raccontarlo a WineNews il direttore dell’Ice di Mosca Pier Paolo Celeste. “Quello russo è un mercato che cresce velocemente, e per il vino, nel 2017 siamo ritornati ai livelli dell’anno record, il 2013. All’epoca, l’import di vino italiano fu di 263 milioni di euro, nel 2017 abbiamo toccato quota 255 milioni. Per rendere meglio l’idea, si può dire che in Russia l’anno scorso sono entrate 290.000 bottiglie di vino italiano ogni giorno”. Una posizione di leadership, quella del Belpaese enoico, che copre il 29% del vino di importazione, e che è forte soprattutto nella fascia media del mercato, quella tra i 4 ed i 10 euro a bottiglia, “dove l’Italia copre il 70% del mercato”, spiega Celeste. Ed è proprio la fascia media di prezzo quella più grande, che vale il 54% del mercato totale, seguita da quella più economica (fino a 4 euro a bottiglia), che pesa per il 39%, mentre quella “superiore” (tra i 10 ed i 20 euro a bottiglia) vale “solo” il 6%. E dopo un 2017 più che positivo, per il vino italiano, le cose vanno bene anche nel 2018: secondo i dati delle dogane russe elaborati dall’Ice, tra gennaio ed aprile 2018, le importazioni hanno toccato i 61 milioni di euro, +4,5% sul 2017. “Uno dei punti di forza del nostro Paese è la varietà dell’offerta. Quello che serve per crescere ancora è continuare a fare educazione a questa diversità, che è anche la nostra missione, come Ice, e che svolgiamo, in Russia, in alcuni appuntamenti principali, che sono la Fiera Prodexpo, la Borsa Vini, l’evento “Solo Italiano”, dove lavoriamo selezionando buyer e importatori da tutta la Russia, che è un Paese grande 58 volte l’Italia, dove ci sono 16 città oltre il milione di abitante, il “World Food” e Vinitaly Russia. Senza dimenticare l’attività di incoming che facciamo per gli eventi in Italia, a partire da Vinitaly a Verona, dove puntiamo su una selezione rigida di operatori, selezionando quelli che hanno realmente mostrato intenzione ad acquistare vino italiano da importare in Russia, perché per noi contatti e contratti vanno di pari passo”. |
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“Il lavoro che sta facendo la Fiat può soltanto aspirare a ricevere il tipo di riconoscimento che il Brunello ha avuto in tutto il mondo”: così, a WineNews, Sergio Marchionne, scomparso oggi a Zurigo, da Montalcino per “Benvenuto Brunello” 2008, celebrando le “cinque stelle” alla vendemmia 2007 del rosso italiano, con la piastrella disegnata da Roberto Giolito, designer del Centro Stile Fiat di Torino, e svelata dallo stesso ex ad di Fca e Ferrari. “Io ho fatto gran parte della mia carriera all’estero e se c’è una cosa che è conosciuta da tutti è il Brunello per la sua qualità di eccellenza, un’icona che rappresenta l’Italia. Ci accomuna la capacità del nostro Paese di produrre cose che sono veramente eccellenti”. Marchionne confessò anche di aver cominciato ad apprezzare il vino solo a 43 anni, proprio grazie al Brunello.
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Dopo il boom del Prosecco, doveva essere la “next big thing” del vino italiano, ed i numeri sembrano confermare la previsione: la Doc Pinot Grigio delle Venezie, partita con la vendemmia 2017, ha superato il milione di ettolitri di vino certificato, ossia il 73% del prodotto vendemmiato, equivalente a oltre 130 milioni di bottiglie di Pinot grigio, già rivendicato a Doc e richiesto dai mercati esteri, a conferma di un trend che prefigura la giacenza zero prima di fine campagna (dicembre 2018). “I segnali positivi che arrivano dal mercato, invitano però a mantenere un atteggiamento equilibrato verso il futuro” commenta il Presidente del Consorzio Doc delle Venezie, Albino Armani “guardando con estrema attenzione e senso di responsabilità le previsioni della prossima vendemmia, che si preannuncia molto buona (+20%). Ritengo utile e opportuna l’attivazione dello stoccaggio per una determinata quota pari al 20% della produzione prevista per la prossima vendemmia” sottolinea Armani, “una misura che la filiera nel suo complesso ha richiesto, per gestire in maniera coerente i volumi, nell’interesse del miglioramento e della stabilizzazione del funzionamento del mercato del nostro Pinot grigio delle Venezie Doc”. |
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Meno italiani vacanza, in questa estate 2018, rispetto al 2017 secondo i dati della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi: 20,9 milioni di persone, il 34,6% della popolazione, in leggerissimo calo sull’anno passato, quando furono il 34,9%. Ma i vacanzieri, al mare o in montagna, non rinunciano a mangiare bene, tanto che secondo la Fipe, per fare la spesa o nei ristoranti, gli italiani spenderanno 5,6 miliardi di euro, oltre un terzo della spesa complessiva di 15 miliardi, considerato anche l’alloggio. |
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Franco Pepe con la sua pizzeria a Caiazzo (Caserta) “Pepe in Grani” si è aggiudicato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio di “50 Top Pizza”, la prima guida online del settore creata da Barbara Guerra e Albert Sapere e dal giornalista Luciano Pignataro. Sul podio, svelato ieria Napoli, anche Francesco Martucci con la sua “I Masanielli” di Caserta e Ciro Salvo della “50 Kalò” di Napoli. Tra le Regioni, ovviamente, la “regina” della pizza è la Campania, con ben 19 pizzerie premiate. Tanti i premi speciali, tra cui quello Simone Padoan de “I Tigli” di San Bonifacio (Verona) come “Pizzaiolo dell’anno”, e quello alla margherita di di “50 Kalò di Ciro Salvo come “Pizza dell’anno”. |
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A WineNews David Gleave, fondatore e amministratore delegato di Liberty Wines, e Konstantin Pechtl, responsabile acquisti di Mack & Schühle. Tra le incognite del post Brexit nel Regno Unito, il peso dei discount che si fa sentire nel mercato tedesco, ma con uno scenario in evoluzione, in entrambi i Paesi, che sembra premiare sempre di più la qualità ed il valore delle bottiglie, a discapito della quantità. |
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