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WineNews
N. 2.803 - ore 17:00 - Lunedì 23 Dicembre 2019 - Tiratura: 31.110 enonauti,
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La News
Giacosa, una crescita lunga un decennio
Nel decennio 2009-2019 il mondo dei fine wine ha spostato il baricentro da Bordeaux alla Borgogna, con Rodano, Champagne, Piemonte e Toscana capaci di ritagliarsi uno spazio sempre più importante. A dirlo ,lo studio “Top 10 Investment Wines of the Decade” di Cult Wines, uno dei principali fondi di investimento britannico dedicato al vino, che ha messo in fila le dieci etichette che hanno vissuto il maggior incremento a valore, tra cui spicca, alla posizione n. 8, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2001 di Bruno Giacosa, che tra il 2009 ed il 2019 è passato da una quotazione di 271 dollari a bottiglia ai 780 dollari a bottiglia (+187%).
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Primo Piano
Meno vino ma di maggior valore, sostenibilità e non solo: il 2020 per Wine Intelligence
Il consumo di vino, a livello globale, diminuirà, ma si sposterà sempre più su vini di maggior qualità e valore; tutto quello che è legato alla sostenibilità continuerà a crescere di importanza nelle scelte di acquisto; si assisterà ad una rinascita di vini da Paesi meno celebrati per la produzione di qualità, dalla Germania alla Grecia, dal Sudafrica al Portogallo; cresceranno gli investimenti sul packaging e le modalità di servizio; i vini e le bevande alla cannabis saranno sempre più protagoniste sugli scaffali nei Paesi in cui è legale. Sono le previsione sul mercato del vino nel 2020 di Wine Intelligence, firmate dal direttore operativo Richard Halstead. A partire da quello che si può sintetizzare con il vecchio slogan “meno ma meglio”. Perché i consumi di vino, secondo Halstead, sono destinati a diminuire, con la crescita dei nuovi Paesi consumatori e delle economie emergenti che non basterà, in quantità, a compensare il calo, lento ed inesorabile, dei mercati più maturi. Nondimeno, questo calo in volumi sarà accompagnato da uno spostamento dei consumi verso vini di maggior prezzo, anche in mercati storicamente legati al prezzo basso, come la Germania, per esempio. Altro aspetto che emergerà sempre più forte è quello legato alla “sostenibilità”, in ogni suo aspetto: ambientale, sociale e non solo, e ad essere premiato sarà soprattutto chi si occuperà di tutti questi aspetti contemporaneamente, e sarà ovviamente in grado di comunicarlo. Ancora, il 2020 sarà un anno di rinascita anche per i vini di qualità di Paesi meno sotto i riflettori, come la Germania, soprattutto con i Riesling, o il Portogallo ed il Sudafrica, in particolar modo con i vini rossi, e la Grecia, con i bianchi, mentre continuerà anche la crescita dei vini rosé, e non solo dalla Provenza. Ma il 2020 sarà un anno di innovazione sul fronte del packaging e delle modalità di servizio, in parte legate alla necessità di trovare soluzioni tecnologiche in grado di preservare al meglio il vino nei suoi spostamenti intorno al mondo, in parte al grande e già citato tema della sostenibilità, in parte anche alla volontà di ricercare i formati più adatti alla tendenza a bere meno vino, ma di maggior valore. Infine, l’anno che verrà sarà, probabilmente, quello del vero boom dei vini e delle bevande infuse alla cannabis, almeno nei Paesi in cui è legalizzata.
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Ortofrutta, figlia di un Dio minore?
Il vino è il campione del made in Italy, gode dell’attenzione delle istituzioni come testimonia, tra le altre, l’annuncio della cabina di regia per il settore dal 2020, promessa dal Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova. Un primato meritato, visti anche i 6,5 miliardi di euro di export stimati nel 2019. Ma l’eccellenza del made in Italy è fatta anche di altro, come l’ortofrutta, che per anni ha condiviso con il vino il primato economico dell’export, che però vive una crisi profonda, con il vino ormai in “vantaggio” di 2,5 miliardi. Numeri ricordati da Lorenzo Frassoldati, direttore del “Corriere Ortofrutticolo”, che nei giorni scorsi ha invitato il Ministero e la filiera a non pensare al settore dell’ortofrutta, che muove 7-8 miliardi di euro solo tra importazioni ed esportazioni, come figlio di un “Dio minore”, invocando una cabina di regia sul modello del vino.
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Focus
Il Global Food Security Index di “The Economist”
Più che mai in questi giorni di festa, il pensiero di molti è come fare per non mangiare troppo. Eppure, in tante aree del mondo, l’accesso al cibo non è ancora una certezza. E, soprattutto, ci sono luoghi in cui magari da mangiare non manca, ma non è sicuro dal punto di vista della qualità e dell’igiene. E così, da qualche anno, a stilare la classifica dei Paesi più sicuri dal punto di vista alimentare, è il celebre settimanale inglese “The Economist”, con il suo Global Food Security Index, che tiene conto di parametri come l’accessibilità al cibo, sopratutto dal punto di vista economico, la disponibilità, la qualità e la sicurezza. Ebbene, al vertice assoluto della classifica, per punteggio complessivo, c’è Singapore, davanti ad Irlanda e Stati Uniti. Con la “top 10” completata, nell’ordine, da Svizzera, Finlandia, Norvegia, Svezia, Canada, Olanda e Austria. Un classifica che farà storcere il naso a Paesi universalmente considerati le patrie della grande gastronomia mondiale, e della dieta mediterranea, universalmente riconosciuta come lo stile alimentare più sano al mondo: la Francia è appena alla posizione n. 16, l’Italia addirittura al n. 23, la Spagna al n. 25.
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Cronaca
Il pudding di Natale della Royal Family
Il clima natalizio travolge proprio tutti, anche la famiglia reale inglese: la Regina Elisabetta, con sguardo attento e divertito, insieme al Principe Carlo e al nipote William, è stata fotografata mentre assiste il bis nipote George, intento a preparare il classico pudding di Natale. E per beneficenza: i dolci inglesi saranno distribuiti in Uk e nel Commonwealth dalla Royal British Legion col progetto “Together at Christmas”, in aiuto delle Forze Armate, dai figli dei soldati in servizio fino ai veterani della Seconda Guerra Mondiale.
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Wine & Food
Cibo per anima e corpo, fondamentali famiglia e ambiente: i trend del 2020 by TheFork
Il 2020 è alle porte, e con se porterà nuovi trend a tavola: a delinearli è TheFork, l’app di ricerca e prenotazione di ristoranti online. E il principale sarà il Soul Food, il cibo come nutrimento per anima e mente, considerando anche la Ristoceutica, cioè il portare in tavola la prevenzione delle malattie. C’è poi l’Effetto Wow, termine che riassume la voglia dei consumatori di vivere un’esperienza. E l’esperienza, a volte, supera il settore del cibo, e si trasforma in Food cross-over. E se alleata sicura del mondo del food e della ristorazione sarà comunque la tecnologia, e la cucina orientale e la Foodastrology potrebbero conquistare la scena, ciò che non passa mai di moda sono l’attenzione per l’ambiente, e l’attaccamento alla famiglia, principale compagnia al ristorante.
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WineNews.tv
Qualità, programmazione e capacità di fare squadra: il successo della Sicilia del vino
A WineNews Josè Rallo (Donnafugata) e Alberto Tasca (Tasca d’Almerita), dopo un anno che ha visto un trionfo siciliano nella critica mondiale, con tanti vini nelle classifiche delle più prestigiose classifiche internazionali, e Tasca d’Almerita “Cantina dell’anno” per Wine Enthusiast. Riconoscimenti che sono frutto di un lavoro partito da lontano, con i produttori uniti nella valorizzazione del continente enoico siciliano fatto di tanti territori e vitigni, e che dopo un “Rinascimento” indiscutibile guarda ancora avanti.
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