Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 3.870 - ore 17:00 - Mercoledì 10 Gennaio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Quando agriturismo fa rima con vino. Lo dimostra anche l’ultimo report Istat, “La aziende agrituristiche in Italia” 2022, dove, tra le undici città con almeno 100 aziende agrituristiche, la maggior parte hanno un legame identificativo con il vino, prodotto che spinge anche l’economia locale: da Montalcino a Montepulciano, fino a San Gimignano, Cortona e Manciano in Toscana, regione presente anche con Grosseto. Nella vicina Umbria c’è Assisi con la “top 11” completata da Appiano sulla Strada del Vino e Caldaro sulla Strada del Vino (Alto Adige); Noto (Sicilia) e Castelrotto (Trentino Alto Adige).
| |
|
| | Se le performance del vino italiano all’export, nel 2023, sono sostanzialmente negative, buona parte del “demerito” va agli Usa, mercato fondamentale e capace di segnare le sorti dei produttori, nel bene e nel male. E che nei primi 9 mesi del 2023 hanno fatto -9,9% in valore, per i vini del Belpaese, a 1,3 miliardi di euro (dati Istat analizzati da WineNews). Un dato che, in qualche modo, fa il paio con l’andamento dei consumi nella grande distribuzione americana nell’anno appena concluso, giù del -2% in volume, a 322 milioni di casse da 9 litri, sebbene nel complesso il giro d’affari sia tornato a crescere, per la prima volta dal 2020, ma solo grazie ai prezzi più alti legati, sostanzialmente, all’inflazione. Con i vini sotto i 10 dollari e sopra i 30 dollari a scaffale in grande difficoltà, mentre la fascia tra 15 e 25 dollari che è quella cresciuta di più nei ricavi, a fronte di una piccola riduzione in quantità. Così, almeno, dicono i dati di Circana e di Impact Databank del gruppo Shanken (editore di Wine Spectator, ndr). E l’immediato futuro non fa pensare ad una repentina inversione di rotta, visto che per li americani tra i buoni propositi del nuovo anno c’è la moderazione nel consumo di vino: secondo un sondaggio Coravin (azienda leader per i sistemi di conservazione), l’86% degli intervistati sta molto attendo alla quantità di alcol che beve. Ma l’indagine (condotta dalla società di ricerche di mercato OnePoll su 2.000 bevitori di vino americani, di età pari o superiore a 21 anni), evidenzia che, mentre la maggioranza si concentra sulla riduzione dei consumi, i mesi a venire rappresentano una potenziale sfida per il 34%, che afferma di bere più vino in inverno, nonostante il trend del “Dry January”. Ad influenzare i maggiori consumi sono il tempo piovoso (19%) e il cattivo umore (31%). La maggior parte di chi ha risposto al sondaggio dichiara di aver raggiunto l’età della moderazione a 29 anni, e riferisce anche di essere diventato più esigente nel consumo di vino, con il 41% che afferma che la qualità è più importante della quantità. Nella classifica delle tipologie di vini preferiti dagli americani svetta il rosé (21%), seguito da Moscato (20%), Chardonnay (12%), Merlot (8%), Cabernet Sauvignon (8%), Sauvignon Blanc (5%), Pinot Nero (5%), Zinfandel (4%), Pinot Grigio (4%) e Riesling (4%).
| |
|
| | Sei regioni italiane producono il 64% di valore del sistema agroalimentare italiano che, complessivamente, si aggira a 621 miliardi di euro di fatturato (il 15% del totale nazionale), confermandosi un pilastro economico dell’Italia. Sono alcuni dati che emergono dall’Annuario Crea con la presentazione dell’edizione n.76 del volume che rappresenta il prodotto istituzionale di più lunga tradizione e uno strumento fondamentale per comprendere lo stato del settore in Italia. Un risultato, quello del sistema agroalimentare nazionale, grazie alle buone performance di agricoltura, dell’industria alimentare e delle bevande (40% del totale). Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto producono oltre il 42% del valore totale mentre Campania, Lazio e Piemonte, insieme, ne sommano un ulteriore 22%.
| |
|
| | | Salire a bordo di un treno-mito dagli interni ispirati ai maestri del design italiano - da Gio Ponti a Gae Aulenti, firmati Dimorestudio by Emiliano Salci e Britt Moran - per un viaggio tra cabine-suite e l’immancabile carrozza ristorante che serve pranzi e cene sontuosi con cucina stellata ed etichette italiane, per raggiungere i territori del vino italiano. Con partenza da Roma, si può arrivare in Monferrato, a Nizza Monferrato, per assaggiare vini e tartufo e visitare le cantine del territorio Patrimonio Unesco, e il giorno dopo svegliarsi di nuovo nella bellezza della Città Eterna. Ma si può anche arrivare a Montalcino, per un tour-degustazione in un’antica cantina di Brunello. Con andata e ritorno da Palermo, si può viaggiare, invece, in Sicilia, nella Valle dei Templi di Agrigento, dove fermarsi anche a cena, e il giorno dopo a Taormina per una visita privata al Teatro Antico prima di salire sui vigneti dell’Etna e assaggiarne i vini. C’è anche il vino italiano negli itinerari tra le meraviglie d’Italia del nuovo “Orient Express - La Dolce Vita” del gruppo francese Accor (da fine 2024, con prezzi da 2.000 euro, ndr), che rimanda allo storico treno di lusso che ispirato la grande scrittrice Agatha Christie e il suo “Assassinio sull’Orient Express”, con l’investigatore Hercule Poirot, raffinato gourmet e amante del vino.
| |
|
| | | Rischia di bloccarsi la “scalata” dei distillati italiani, ed europei, nel mercato cinese che stava dando importanti prospettive. A lanciare l’allarme, in Italia, è AssoDistil, realtà che rappresenta e tutela le principali realtà del settore della distillazione italiana: un’indagine antidumping potrebbe avere conseguenze pesanti per la promozione e la diffusione dei distillati in Cina. Una preoccupazione che è viva anche in Francia, altro grande Paese dove, dal cognac all’armagnac, la tradizione per i distillati è storica.
| |
|
| | Ben 96 milioni di euro investiti nelle startup del settore: nel comparto agrifood il futuro si vede colorato di rosa. Basti pensare che, nei primi 11 mesi 2023, un round di Venture Capital su 10 in Italia riguarda il settore “Food & Agriculture”, per un totale di 28 operazioni (su 257) e 95,7 milioni di euro investiti nelle startup italiane del settore. A trainare è il Nord, con 20 round e 86 milioni di euro raccolti, e ad attrarre oltre la metà dei capitali (49,6 milioni) sono le startup che operano nel settore Vertical Farming. Presenti anche 7 milioni di investimenti legati al verticale “Alternative Protein”, ovvero le proteine alternative alla carne e di origine vegetale. È un trend che emerge da un’analisi Growth Capital, banca di investimento tech leader nell’ecosistema Venture Capital (dati tra gennaio e novembre 2023).
| |
|
| | | “Dopo le Feste non bisogna fare la dieta, ma riequilibrare ciò che abbiamo squilibrato. Perché non è il digiuno che ci fa stare bene, ma 5 pasti al giorno in cui triplicare le verdure, dimezzare i grassi, aumentare legumi e carboidrati e aggiungere pesce e carne bianca, accompagnati a pranzo e cena da due dita di vino, per portare qualità e positività a tavola e nella vita”. Parola, a WineNews, del nutrizionista Giorgio Calabrese. Il trend 2024? “I cibi semplici, dagli spaghetti al pomodoro alle verdure di stagione, con un occhio alla bilancia e l’altro al portafoglio”.
| |
|
|
|