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WineNews
N. 3.616 - ore 17:00 - Mercoledì 22 Febbraio 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti,
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La News
“Oscar 2023”, solo vini francesi per le star
Hollywood loves France: sono molti i brindisi in programma il 12 marzo a Los Angeles, nella cerimonia di premiazione degli “Oscars 2023” e della cena di gala al Governors Balls, ma nel calice delle star di Hollywood saranno versati solo vini francesi. Dal Fleur de Miraval, firmato da Brad Pitt, unico Champagne, ai vini di Domaine Clarence Dillon, in particolare quelli delle Tenute di Clarendelle, Château Quintus e Château Haut-Brion, impero bordolese che ha come ceo e presidente il Principe Robert di Lussemburgo. In nomination per l’Italia ci sono il cortometraggio “Le Pupille” di Alice Rohrwacher, e Aldo Signoretti per il make-up e l’hair styling di “Elvis”.
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Primo Piano
Slow Wine Fair 2023: il futuro ed il ruolo del vino buono, pulito e giusto
“Con la Slow Wine Fair vogliamo cambiare il paradigma con cui si comprano e si vendono i vini. Sappiamo che è una missione molto complicata, ma solo lavorando sull’educazione dei consumatori e sulla formazione di chi commercializza le bottiglie si può sperare di modificare radicalmente il sistema di produzione, privilegiando metodi che preservino le risorse naturali e che incrementino la fertilità del suolo, abbandonando la chimica di sintesi. Inoltre, vogliamo sia riconosciuto alla figura del vignaiolo il giusto ruolo di difensore del paesaggio, promotore di cultura e di un sistema etico di investimenti sul territorio”. Così, Giancarlo Gariglio, coordinatore internazionale della Slow Wine Coalition, introduce la Slow Wine Fair 2023, la fiera del vino buono, pulito e giusto, a Bologna, dal 26 al 28 febbraio, con 750 aziende da tutto il mondo e tanti approfondimenti e focus da seguire. Si comincia con “Il futuro del vino è buono, pulito e giusto”, che dà il titolo alla conferenza inaugurale: una dichiarazione d’intenti, che prende ispirazione dal Manifesto Slow Food, con l’obiettivo di riunire tutti i protagonisti della filiera per mettere in atto una rivoluzione del vino all’insegna di sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne. Il 27 febbraio, il futuro della Slow Wine Coalition, arrivata a coinvolgere produttori e professionisti di 37 Paesi nel mondo, sarà il fulcro del workshop “Slow Wine Coalition: attiviamoci per il vino buono, pulito e giusto”. Un talk sulla ristorazione seguirà il “Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow”. Da segnalare il forum dedicato al vetro e alla bottiglia, “Il viaggio del vino, dalla vigna alla bottiglia” e quello su “Come cambia la geografia del vino: le risposte alla crisi climatica”. Di natura molto più tecnica, invece, la tavola rotonda di Federbio e Uiv “Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica”. L’ultimo giorno, in Slow Wine Fair 2023, di scena il focus “Sana Tech” per la costruzione di una viticoltura più naturale, e soprattutto il convegno sui grandi temi della comunicazione e della promozione del vino: “La comunicazione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste”.
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La corsa dei birrifici artigianali
Negli ultimi 10 anni sono triplicati nel nostro Paese i birrifici artigianali, raggiungendo nel 2022 la cifra record di 1.085 aziende: una crescita che ha fatto anche salire la domanda di materie prime 100% made in Italy, con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola, ai quali si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto, da potenziare perché copre per adesso quasi il 40% del fabbisogno nazionale con circa 83.000 tonnellate. Ecco i numeri che emergono dall’analisi Coldiretti e Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana. Inoltre, nel 2022 i consumi nazionali di birra superano il record storico di oltre 35 litri pro-capite per un totale di 2 miliardi di litri, generando un volume di fatturato che, considerando tutte le produzioni, vale 9,5 miliardi di euro.
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Focus
Il tricolore per valorizzare il made in Italy agroalimentare
“Le Indicazioni Geografiche rappresentano il rapporto tra prodotto, territorio e produzione, che rende uniche quelle produzioni. C’è, però, bisogno, all’estero, di una riconoscibilità, perché è ciò che chiedono i consumatori, ed il metodo migliore che abbiamo individuato è un contrassegno, che stiamo elaborando: il tricolore italiano, che da solo garantisce un grande valore aggiunto, e che deve diventare il sistema di riconoscibilità delle nostre produzioni, da tutelare con un occhio all’aspetto economico, perché è un buon modo per rilanciare le filiere più in difficoltà. Bisogna ragionare come sistema Italia, per essere competitivi sul piano internazionale e sui mercati”. Così, a WineNews, il Ministro per le Politiche Agricole e la Sovranità Alimentare e Forestale, Francesco Lollobrigida, dal Simposio scientifico sulle filiere a marchio Ue “Italia Next Dop”, di scena, oggi, a Roma, organizzato da Fondazione Qualivita, con Origin Italia, Csqa certificazioni, Agroqualità e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Tanti i temi toccati, da quello dell’innovazione scientifica, perché “la ricerca è una delle basi per riuscire a migliorare il sistema”, all’aggiornamento dei disciplinari, che frena la crescita sui mercati.
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Cronaca
A tavola in una Carrozza Ristorante del 1921
Mangiare in un’autentica “Carrozza Ristorante” del 1921, riportata a nuova vita, seduti, serviti e riveriti nello spirito dell’epoca al “tavolo della storia” a bordo di un prototipo di “Treno Reale”: destinata ad entrare nella lista dei ristoranti più curiosi, è l’eclettica idea di Palazzo di Varignana, resort nei Colli Bolognesi, per un viaggio enogastronomico in un tempo in cui, agli albori dei collegamenti internazionali, l’Italia si apriva al mondo con viaggi rapidi con sbuffanti locomotive a vapore ed eleganti carrozze.
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Wine & Food
Hospices de Nuits, un pezzo di storia nel cuore della Borgogna, tra beneficenza e vino
Prima ancora degli Hospices de Beaune, in Borgogna, al tramonto del regno di Luigi IX, intorno al 1270, nascevano gli Hospices de Nuits. La tenuta vitivinicola, che oggi copre 12 ettari vitati, quasi tutti nella denominazione Nuits-Saint-Georges, è a tutti gli effetti parte integrante dell’Ospedale, ed è cresciuta costantemente nei secoli grazie alle donazioni delle famiglie locali più agiate. Per l’Ospedale, il vino è una fonte di sostegno economico fondamentale, e, da 62 anni, l’appuntamento con l’asta benefica degli Hospices de Nuits, che torna il 12 marzo nella cornice di Château du Clos de Vougeot è imperdibile per i collezionisti e l’alta società francese. Sotto il martello andranno 160 “pièces” dell’annata 2022 di Borgogna, annata generosa e di grande qualità, divise in 19 cuvées diverse, i cui ricavi sosterranno le attività e i costi dell’ospedale.
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“L’innovazione nel vino ha le ali per volare, ma non sempre le gambe per camminare”
A WineNews le parole del Professore Attilio Scienza. “Sappiamo dare risposte forti, grazie alla ricerca, a problemi enormi come cambiamento climatico e sostenibilità. Abbiamo già varietà editate e pronte da utilizzare nelle prove in campo, ma in Italia, tra limiti imposti dalla UE e difficoltà a trasferire l’innovazione alle aziende, è difficile. Aziende piccole, scarsa digitalizzazione, approccio individualista sono limiti da superare. Non aiuta neanche il Testo Unico, che non permette l’utilizzo di vitigni non europei nella produzione dei vini DO”.
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