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WineNews
N. 4.310 - ore 17:00 - Martedì 23 Settembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
I marchi del vino della Valpolicella
In Valpolicella, uno dei territori più importanti del vino italiano, il vino muove un giro d’affari territoriale stimato in 600 milioni di euro. Grazie al lavoro delle imprese, e al valore di “marchi collettivi”, come “Valpolicella Ripasso”, “Amarone”, “Amarone della Valpolicella”, “Recioto della Valpolicella”, che, fino ad ora, sono stati di proprietà della Camera di Commercio di Verona, e che, a breve, passeranno sotto l’egida del Consorzio Vini Valpolicella. Un passaggio formale, ma anche sostanziale, che sarà illustrato il 26 settembre alla Prefettura di Verona, con, tra gli altri, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
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Primo Piano
Pac post-2027, il Governo italiano boccia la proposta della Commissione Ue
La Pac post-2027 proposta dalla Commissione Ue, già pesantemente criticata dalle organizzazioni di categoria (da Coldiretti a Confagricoltura, da Cia Agricoltori alle Cooperative), non piace neanche al Governo. Una proposta, quella della Commissione, che, ad oggi, prevede un taglio delle risorse da 386 della programmazione 2021-2027 a 300 milioni di euro per quella prossima 2028-2034, l'accorpamento in un fondo Unico, con l'Italia che si vede assegnare 31 miliardi di euro, 9 in meno rispetto al budget attuale, e altre misure che non piacciono al settore, che guarda con preoccupazione al futuro di uno strumento fondamentale per tutta l’agricoltura italiana, vino incluso. E con il Governo italiano che critica apertamente la proposta Ue, come emerso dalle parole del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dal Consiglio Agricoltura e Pesca dei giorni scorsi a Bruxelles, dove anche altri Paesi membri hanno espresso riserve. “Con la proposta della Commissione Europea sulla nuova Pac post-2027 prendiamo atto che si stanno buttando a mare 60 anni di Politica Agricola Comune. C’è il rischio di rendere impossibile una sovranità alimentare che non può che basarsi su una strategia condivisa, su Stati che investono su un’indicazione e sul rafforzamento del settore primario”, ha detto Lollobrigida, sottolineando “come la confluenza della Pac in un fondo unico renda indeterminati gli investimenti sulle produzioni agricole”. Lollobrigida ha inoltre contestato la riduzione delle risorse nonostante l’aumento del bilancio europeo e l’aggravarsi delle complicazioni burocratiche nella gestione degli interventi. E rivolgendosi al Commissario Europeo all’Agricoltura Christophe Hansen, Lollobrigida ha ribadito “la necessità di rivedere radicalmente l’impianto della proposta, evidenziando come le associazioni agricole, i gruppi parlamentari e le principali famiglie produttive europee condividano la contrarietà al progetto attuale”. Hansen, dal canto suo, ha sostenuto che la nuova Pac post 2027 “è una delle riforme più favorevoli al settore agricolo: è più semplice, mirata e basata su incentivi, nonché con un carico amministrativo significativamente ridotto. So che le risorse vincolate al settore nel prossimo bilancio sono considerate troppo basse, ma non sarà l’assegnazione definitiva”.
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Carbon Neutrality per Herita Marzotto
È la prima azienda vinicola italiana ad ottenere un traguardo storico nel campo della sostenibilità: Herita Marzotto Wine Estates, uno dei principali player del settore vitivinicolo italiano ed internazionale, ha raggiunto la Carbon Neutrality per l’esercizio finanziario 2024. Il risultato è stato certificato in accordo con lo standard internazionale Pas 2060, a seguito della certificazione dell’Impronta Carbonica di Organizzazione secondo la norma Iso 14064-1 per tutte le unità produttive del gruppo, incluse quelle negli Stati Uniti. La notizia viene divulgata in concomitanza con la pubblicazione dell’edizione n. 3 del Bilancio di Sostenibilità: il documento offre una visione chiara e trasparente degli impatti, rischi, opportunità, politiche, azioni, obiettivi e metriche relativi alla sostenibilità aziendale.
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Focus
La Vernaccia “di Dante” vince sul brand “Varnacia 1321”
“Più che ’l dolor, poté ’l digiuno”, fa dire Dante Alighieri al Conte Ugolino della Gherardesca, nel Canto 33 dell’Inferno della “Divina Commedia”, citando, peraltro, in anticipo di circa 700 anni, un illustre antenato di quel Gaddo della Gherardesca la cui famiglia ha legato indissolubilmente il suo nome al vino, soprattutto a Bolgheri, e non solo. Ma il Sommo Poeta, evidentemente, sul vino era assai lungimirante, visto che quella Vernaccia, unico vino citato esplicitamente nella sua opera più importante, nel Canto 24 del Purgatorio, avrebbe avuto ragione in Europa, ed in Spagna in particolare. Perché il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, che tutela il grande bianco di Toscana, ha vinto la battaglia legale contro il marchio “Varnacia 1321”, ottenendone la cancellazione per aver sfruttato indebitamente la notorietà della denominazione italiana che vede i vigneti dimorare sotto le iconiche torri medievali famose in tutto il mondo. Una vicenda iniziata nel 2022, che ha visto prevalere il Consorzio guidato da Manrico Biagini, con la consulenza dello studio specializzato Bugnion, e che testimonia l’importanza di investire nella tutela della Proprietà Intellettuale (il racconto in approfondimento).
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Cronaca
Vino, arte, attualità: Monteleone21 by Masi
I mercati, con gli Usa insostituibili nonostante i dazi; il salutismo con cui fare i conti; la dimensione culturale del vino, da raccontare tanto nel mondo che nei territori in cui il vino nasce; temi al centro del dibattito (in approfondimento) dell’opening di Monteleone21, nuovo hub esperienziale di Masi, storica cantina della Valpolicella, a Sant’Ambrogio in Valpolicella, con un fruttaio monumentale, la “Cattedrale dell’Amarone”, che sarà anche spazio artistico, a partire da “L’Anima dell’Amarone”, l’istallazione ideata dall’artista veneziano Fabrizio Plessi.
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Wine & Food
Olio, parte la nuova campagna: +30% di produzione e un decreto per la trasparenza
Con il decreto che introduce l’obbligo di registrare entro 6 ore la consegna delle olive, il mondo dell’olio italiano compie un passo decisivo verso la trasparenza e la tutela della filiera. Voluto da Coldiretti e Unaprol, rappresenta “una svolta” contro i flussi di falso prodotto che minacciano i 43 oli Dop e le 7 Igp, le 533 varietà di olive e un patrimonio di 250 milioni di piante, grazie ai quali l’Italia vanta la più ampia biodiversità olivicola al mondo. E in questo contesto, prende il via la nuova campagna 2025-2026 di raccolta delle olive che, secondo le stime, dovrebbe attestarsi intorno alle 300.000 tonnellate, a +30% sulla precedente, trainata dal Sud, dove Puglia e Calabria rappresentano oltre il 60% del totale, mentre causa maltempo sono previsti cali al Nord fino al 40% ed al Centro del 10-15%.
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Masottina
WineNews.tv
“I dazi, una “spada di Damocle” che falsa i numeri di mercato. Casca a pennello Vinitaly.Usa”
Parola, a WineNews, di Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice. “La crescita delle esportazioni di vino italiano da inizio 2025 si è ridotta, e vediamo che il sell-out sta calando negli States”. Una dinamica di mercato che sarà al centro di Vinitaly.Usa (Chicago, 5-6 ottobre) by Veronafiere, con un ruolo di primo piano di Ice, “dove porteremo gli imprenditori ad incontrare i clienti. Altri mercati? Stiamo andando nei Balcani, in Asia ed in Africa accompagnando le imprese del vino del Belpaese”.
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