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N. 3.467 - ore 17:00 - Giovedì 21 Luglio 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un modo più efficiente, ma meno divertente, di degustare un vino. Così i ricercatori del National Institute of Standards and Technology della University of Maryland, hanno presentato un sistema di intelligenza artificiale capace di riconoscere un vino con il 95% di accuratezza, analizzando caratteristiche come l’acidità, il fruttato e l’amaro. L’ispirazione arriva dal cervello del wine lover, che, quando assaggia un vino, attiva le reti neurali del proprio cervello, e quindi le sinapsi, per soppesare ogni bit di dati sulle caratteristiche organolettiche prima di passarli allo strato successivo di neuroni (continua in approfondimento). |
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Dopo il difficile periodo pandemico il mercato dello Champagne ha ripreso a crescere più forte di prima, con previsioni per il periodo 2022-2032 estremamente ottimistiche, soprattutto per quel che riguarda la crescita sui nuovi mercati, come Cina e India. Secondo il report del Comité Champagne, nel 2021 sono state vendute 320 milioni di bottiglie, per un giro d’affari di 5,7 miliardi di euro. A guidare il mercato è la Francia (140 milioni di bottiglie), mentre sull’export la crescita è stata del +37% sul 2020. La direzione che hanno preso queste bottiglie segue prevalentemente i mercati anglosassoni, con Stati Uniti e Regno Unito che rappresentano rispettivamente il primo e il secondo mercato: 793 milioni di euro per gli statunitensi e 504 milioni per gli anglosassoni. Sorprendente il dato dell’Australia, a 160 milioni di euro nel 2021, con l’Italia sempre in top 10, con un giro di affari di 200 milioni di euro, cifra più alta degli ultimi 14 anni. Altro segnale d’interesse arriva dal mercato asiatico, da cui prende le mosse la ricerca di Future Market Insights sulle prospettive globali dello Champagne per il periodo 2022-2032. I trend futuri individuati sono principalmente l’aumento della capacità di spesa globale, la crescita delle economie in via di sviluppo e l’introduzione al consumo delle nuove generazioni di giovani asiatici. Si prevede che i giovani di Paesi come l’India e la Cina siano più propensi a provare nuove cucine e bevande, tra cui lo Champagne, che ha anche una forte valenza sociale. Secondo Future Market Insights il mercato asiatico dello Champagne dovrebbe arrivare a valere 630 milioni di dollari entro quest’anno, pari al 18% del mercato globale. Complessivamente, la ricerca stima il raggiungimento di un giro d’affari del valore di 11,5 miliardi di dollari entro il 2032 (+64% in 10 anni), con l’Europa che continua ad avere un ruolo importante. La ricerca dedica anche uno spazio alle nuove modalità di acquisto del prodotto: dal 2022 al 2032 si prevede che il canale di distribuzione online crescerà ad un tasso del 5,2% e rappresenterà il 60% delle vendite. I principali operatori rafforzeranno la collaborazione con diversi marketplace online e affineranno i loro siti web per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto sempre più personalizzata. |
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“Il giardino deve essere un piccolo esempio di ecologia casereccia. Il pratino all’inglese è un atto di egoismo perché dannoso in termini di acqua consumata, trattamenti e ore di tosatura. Lasciamo che i giardini crescano all’italiana e usiamo piante della macchia mediterranea, senza andare contro la natura dei luoghi”. Così il grande architetto paesaggista Paolo Pejrone, ospite d’onore con un nuovo progetto al “Radicepura Garden Festival” a Giarre (7 maggio-3 dicembre). Intervistato da WineNews, aveva ribadito come “la lotta al cambiamento climatico va fatta con più capacità, intelligenza e serietà, e sta a noi farlo ognuno nel suo piccolo. Nei territori del vino va favorito il ritorno alla biodiversità: in un Paese di regole, a volte anche astruse, quando qualcuno fa una vigna perché non chiedergli di piantare anche un pezzettino di bosco?”. |
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Il Canada, negli ultimi anni, è stato capace di scalare posizioni su posizioni, diventando il quinto mercato di sbocco per l’export di vino italiano, con le importazioni che, nei primi 4 mesi del 2022, hanno toccato i 134,5 milioni di euro (+26,7% sullo stesso periodo 2021). Un Paese in continua crescita, che vive una certa stabilità economica ed un benessere diffuso, ma che a vederlo più da vicino, e focalizzando l’attenzione proprio sui consumi di vino, è decisamente più complesso, per non dire, parafrasando le parole usate da “Wine Intelligence” nella sua analisi: paradossale. Il mercato del vino in Canada, in base al punto di osservazione, può rappresentare allo stesso tempo il meglio ed il peggio possibile. Il bicchiere mezzo pieno è rappresentato da consumi che guardano sempre di più a spumanti e vini premium e da un profilo demografico in cui quasi i due terzi dei consumatori abituali ha meno di 55 anni. Il bicchiere mezzo vuoto è nel numero dei wine lover complessivi in calo costante dal 2017, e nel consumo di vini fermi che viene da cinque annidi stagnazione, e altrettanti ne seguiranno. Allo stesso tempo, i famigerati ready-to-drink, popolarissimi tra i giovani, continuano a crescere, erodendo quote sia alla birra che al vino (continua in approfondimento). |
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Dall’Etna, dove torna lo “Sciaranuova Festival”, con gli spettacoli nel teatro in vigna di Planeta, a “Jazz & Wine in Montalcino 2022”, il più importante Festival “aziendale” del vino italiano firmato Banfi dove il Brunello accompagna i big della musica internazionale, da “Sogni estivi”, con i vini pregiati della Cantina San Michele Appiano abbinati a ricette d’autore di grandi chef italiani, ad una “Cena sotto le stelle” alle Possessioni Serego Alighieri in Valpolicella nelle “Masi Wine Experience”, l’estate di eventi “è servita” nell’agenda di WineNews. |
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Attenzione ai pesticidi, potenziali nemici degli animali e prodotti su cui c’è ancora tanto da scoprire attraverso la ricerca. Un lavoro pubblicato su “Science of the Total Environment”, condotto da un team di ricercatori e ricercatrici coordinati da Simone Tosi, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ha indagato sugli effetti collaterali dei pesticidi utilizzati nei campi coltivati. Secondo lo studio, sono noti gli effetti subletali (capaci di causare danni patologici o biologici, ma non la morte) su insetti impollinatori e tanti altri organismi benefici, solo del 29% dei pesticidi diffusi nell’ambiente. Pesticidi che spesso sono diffusi nell’ambiente insieme a tanti altri, creando dei cocktail chimici che amplificano esponenzialmente i danni sugli animali. |
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“C’è un gruppo di varietà che ha una propria stabilità, mi riferisco essenzialmente a quelle di territorio. Poi, ce ne sono altre, internazionali e non, che hanno invece andamenti molto più irregolari. Come la Glera, che dopo il boom ha visto una caduta verticale degli impianti, e oggi vive una nuova crescita. Il vivaista deve essere bravo a capire le necessità del mercato e lavorare in tempi molto stretti. Il Sangiovese invece è stato meno utilizzato, mentre il Merlot cresce in Toscana e cala in Sicilia”. Così il presidente dei Vivai Cooperativi Rauscedo, Eugenio Sartori. |
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