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N. 2.872 - ore 17:00 - Giovedì 2 Aprile 2020 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La magia della tostatura delle botti, la cernita delle uve, il lavoro in cantina di enologi e produttori, il momento fondamentale della vendemmia, ma anche quello della potatura e della pigiatura delle uve, fino all’assaggio dei campioni da botte e, finalmente, il meritato bicchiere: sono centinaia le foto, da ogni angolo del mondo, e tutte bellissime, che raccontano un anno di lavoro in vigna e cantina, in corsa per gli “Errazuriz Wine Photographer of the Year” 2020. Per scoprire i vincitori bisognerà aspettare ancora qualche settimana, ma intanto vi proponiamo, nella nostra gallery, una selezione di quelle arrivate dal Belpaese e dal mondo che più ci hanno colpito. |
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Dopo Cina, Italia ed Europa, l’epidemia di Covid-19 si abbatte sugli Usa, mercato vitale per le esportazioni di vino italiano. Che, al di là degli aspetti commerciali, i più stringenti, dovrà ripensare anche la propria comunicazione e le proprie strategie promozionali - in un contesto in cui ovviamente in primo piano c’è la salute pubblica - per raggiungere i wine lover in questo periodo di lockdown, in cui il “filtro” di ristoranti e bar è azzerato, ma anche per farsi trovare pronto, come aziende ed istituzioni, al momento della ripartenza. A WineNews, ne abbiamo parlato con Gino Colangelo (Colangelo & Partners Public Relations), una delle agenzie di riferimento per la comunicazione ed il marketing del vino degli Stati Uniti. “Per parlare direttamente con i consumatori - racconta Gino Colangelo - utilizziamo tutti gli strumenti e le tecnologie più all’avanguardia: social media (Facebook Live, Instagram Live), piattaforme video (Zoom, Google Teams, Skype) e database marketing. Cosa importante: stiamo lavorando molto con i rivenditori, sia tradizionali che online”. In tempo di lockdown, inoltre, diventa importante “concentrare gli sforzi nel connettere i consumatori con i nostri clienti ed influencer, per creare comunità online in cui le persone possano mangiare e bere insieme virtualmente. La gente - continua Colangelo - vuole connettersi ora più che mai, in ogni modo possibile. C’è fame di contenuti e comunicazione”. In ottica futura, quando tutto questo sarà alle spalle, “ci aspettiamo di uscire dalla crisi più forti di prima, perché stiamo lavorando più che mai a stretto contatto con i canali di distribuzione. Anche prima della crisi di Coronavirus, però, abbiamo visto la tendenza sempre più evidente della convergenza tra contenuto del marchio e attivazione delle vendite. Che adesso, a causa dell’interruzione del business on-premise, sta accelerando. Le aziende che continuano a commercializzare e comunicare - in modo intelligente e sensibile, ovviamente - usciranno più forti una volta che la crisi sarà finita. Nel futuro - conclude Colangelo - credo che la la definizione tradizionale di “off-premise” ed “on-premise”sia destinata a cambiare radicalmente”. |
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Ad un mese dal lock down totale, annunciato dal Presidente del Consiglio Conte, l’emergenza Coronavirus non sembra per ora rientrare: la situazione è ancora seria, per cui il Governo ha deciso di prolungare le restrizioni (almeno) fino al 13 aprile. Questo significa che la data di riapertura delle attività del settore enogastronomico è ancora rimandata, ma certo non ferma i suoi protagonisti dal voler dare una mano agli ospedali, alla Protezione Civile ed a tutti gli operatori sanitari che combattono il virus senza sosta. La voglia di ripartire è tanta, ma per ora il settore del vino, dell’alimentare e della ristorazione si “limita” ad aiutare, con donazioni, raccolte fondi ed iniziative, iniziate dal primo giorno di emergenza, ed a cui aderiscono sempre di più brand, aziende e attori del comparto. |
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Antinori, dinastia storica del vino toscano ed italiano, da Giovanni di Piero Antinori, che nel 1385 entra a far parte della corporazione dell’Arte dei Vinattieri, alla 26esima generazione, quella del Marchese Piero Antinori e delle figlie Albiera, Allegra ed Alessia, alla guida oggi della Marchesi Antinori, è il primo brand del made in Italy e n. 6 assoluto, da re-entry, dei “The World Most Admired Wine Brands 2020”, firmata dal magazine Uk Drinks International, in collaborazione con Wine Intelligence. Dietro c’è il mito Sassicaia, vino italiano tra i più amati, e premiati nel mondo, firmato dalla Tenuta San Guido guidata dalla famiglia Incisa della Rocchetta, alla posizione n. 15, seguita dall’altra famiglia storica del vino toscano, Frescobaldi, 700 anni di storia alle spalle, con vigneti nei territori più importanti della Toscana del vino, alla posizione n. 22. Quindi Tignanello, etichetta icona proprio della famiglia Antinori, alla posizione n. 34. Alla posizione n. 39 un’altra new entry, Planeta una delle aziende che più ha contribuito al rinascimento dell’enologia di Sicilia, guidata da Alessio Planeta, davanti a Zonin, la realtà enoica privata più grande del Belpaese, alla posizione n. 41, e ad Ornellaia, griffe di Bolgheri amata dai collezionisti, alla n. 42. |
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Gli italiani, costretti in casa, riscoprono il piacere, oltre alla necessità, della cucina di una volta. I tempi si dilatano, e così oltre al pane e alla pizza in forno finiscono torte e ciambelloni, e sulle spianatoie la pasta fatta in casa. Tanto che gli acquisti di uova sono schizzati del 45%, e per la Settimana Santa saranno più di 400 milioni le uova consumate. Peggio va alle uova di cioccolato, che fanno registrare un crollo del 30-40% negli ordini secondo i dati dell’Unione Italiana Food. |
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All’1 aprile 2020, la produzione disponibile di Prosecco Doc ammonta a 2,217 milioni di ettolitri, a cui, in caso di necessità, si potrebbe sommare la parte della vendemmia 2019 a suo tempo stoccata, pari a 550.000 ettolitri. La situazione attuale è quindi in linea con le stime pluriennali del Consorzio, che prevedono una disponibilità di Prosecco Doc, ante emergenza Covid-19, capace di arrivare a congiuntura con la prossima vendemmia, e con la possibilità, eventuale, di attingere alla produzione stoccata. Considerati i numeri ed i volumi di cui si parla, è certamente un termometro interessante, che porta alla luce “azioni speculative di chi dipinge scenari drammatici al solo fine di spuntare condizioni commerciali a proprio vantaggio e a danno del sistema”, mette in guardia Stefano Zanette, presidente del Consorzio del Prosecco. |
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A WineNews il direttore Ufficio Studi Coop Albino Russo: “Capito che l’uscita dalla crisi sarà più lenta del previsto, al posto dell’aperitivo si beve una bottiglia di vino a casa: fa parte di quelle gratificazioni con cui gli italiani tentano di rendere meno gravosi questi giorni. C’è meno tempo, però, per gli acquisti di impulso: si segue la lista della spesa e si va sul sicuro, ma gli acquisti di vino stanno comunque crescendo, del +31% nella quarta settimana di emergenza”. |
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