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WineNews
N. 3.872 - ore 17:00 - Venerdì 12 Gennaio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti,
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La News
Barons de Rothschild in Chablis
Si apre con il botto il 2024 del “merger & acquisitions” nel mondo del vino: Domaines des Barons de Rothschild, gruppo francese proprietario di realtà di primissimo piano come il mito Château Lafite Rothschild, ha acquisito William Fèvre, cantina di primissimo piano dello Chablis, con 78 ettari di vigneto, il più grande possedimento di Grands Crus della denominazione, dalla famiglia Pinault, che, con Artemis Domains, controlla realtà come Château Latour a Bordeaux a Clos de Tart in Borgogna, oltre che lo Champagne Jaquesson. “È ufficiale! Siamo entusiasti di annunciare l’arrivo di William Fèvre nella famiglia Dbr”, ha commentato il gruppo francese.
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Primo Piano
In tempi di crisi gli italiani nel carrello della spesa scelgono i prodotti a Marca del Distributore
C’è la convenienza ma anche una qualità in costante crescita. Sempre più spesso quando entriamo in un supermercato, il carrello si riempie di prodotti venduti con il marchio dell’insegna distributiva. Un’impressione confermata dal dato del fatturato complessivo record di 25,4 miliardi di euro nel 2023, con i prodotti a Marca del distributore (Mdd) che rappresentano oggi il 31,5% dell’intero giro d’affari del mercato della Distribuzione Moderna in Italia, compresi i discount (nel 2019 era al 28,3%). I dati sono pubblicati nell’analisi “Marca del Distributore e made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna”, realizzata da The European House - Ambrosetti per l’Associazione Distribuzione Moderna (Adm). A fronte di una flessione dei volumi superiore a 1 miliardo di euro (a valori costanti) nei canali della Distribuzione Moderna e del Discount nel 2023, la Marca del Distributore si afferma come unico canale in crescita: +332 milioni di euro. Secondo i calcoli realizzati da The European House - Ambrosetti per Adm, la Distribuzione Moderna è l’attivatore di una filiera lunga e articolata e, con 15 settori e 37 sotto-settori coinvolti, abilita la creazione di circa il 12% dell’intero Pil italiano, oltre 200 miliardi di euro: dai 30 miliardi generati direttamente dalla Distribuzione Moderna, se ne sviluppano ulteriori 178 dalle filiere attivate a monte tra componenti industriali attive, settore agroalimentare e intermediazione. Oggi l’80,9% dei cittadini si servono abitualmente tramite i canali della Distribuzione Moderna. Per quanto riguarda la variazione annuale delle vendite, la crescita è in valore (6,21 milioni contro i 6,02 del 2022) ma in volume continua il calo (-1,13 milioni). Una riduzione, in volume, che per il 2023 è stata annunciata come attesa per tutti i canali, compreso, per la prima volta, il discount. Cresce invece la quota di mercato dei prodotti Mdd nel Primo Prezzo nel confronto tra il 2023 e il 2022 (+0,6%) con un lieve ribasso nel Premium (-0,1%). Ma i numeri della Distribuzione Moderna sprigionano vitalità: 168 miliardi di euro di fatturato nel 2022 (+14,1% sul 2019); 25,9 miliardi di euro di valore aggiunto sempre nel 2022 (+3,6% sul 2019); 172.000 imprese attive nel 2021 (-2,4% sul 2019); 438.000 occupati nel 2021 (+3,1% sul 2019); 3,6 miliardi di investimenti nel 2022 (+12% sul 2019). 
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Il 2024 riparte con i vini naturali
Il 2024 riparte con i vini naturali, con “ViniVeri Assisi” (1-15 gennaio) con i vignaioli del Consorzio ViniVeri nella città di San Francesco, e “VinNatur Genova” (21-22 gennaio) con i produttori di VinNatur nella città della Lanterna, aspettando le Anteprime con “Grandi Langhe” dei Consorzi Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e del Roero a Torino (29-30 gennaio). Ma nell’agenda WineNews ci sono anche la mostra delle vignette di “Spirito di Vino” del Movimento Turismo del Vino Friuli a Gorizia (fino al 15 gennaio), “Sciare con gusto” in Alta Badia con i piatti di chef come Massimiliano Alajmo e Ana Roš nei rifugi, “Sigep”, il Salone della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè alla Fiera di Rimini (20-24 gennaio), e la scrittrice Denise Pardo con il volume “La casa sul Nilo” al “Torgiano Winter” della Fondazione Lungarotti (19 gennaio).
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Focus
In Francia si fermano i nuovi impianti di vigna
Se Bordeaux ha iniziato ad espiantare oltre 9.000 ettari di vigneti che producono i vini meno pregiati, incapaci di trovare mercato a prezzi remunerativi, e l’interprofessione francese parla senza mezzi termini di 100.000 ettari di vigna da eliminare (su 747.000 totali in produzione, ndr) nei prossimi anni per riequilibrare domanda e offerta e sostenere i prezzi dei vini, non stupisce troppo che di fatto, in Francia, non si facciano più nuovi vigneti o quasi. I produttori del Paese non sfrutteranno, infatti, neanche lontanamente a pieno la quota dell’1% di aumento annuo delle superfici dei vigneti prevista dal Regolamento Ue, tanto che, nel 2024, è prevista una crescita della superficie vitata di appena il +0,37% con nuovi impianti, pari a 3.100 sui 5.400 del 2023. Secondo la rivista on line Vithispere, giovedì 11 gennaio, il Consiglio specializzato del vino di FranceAgriMer, ha votato, nel cda, le proposte di limitazione delle superfici di autorizzazione per i nuovi impianti proposte dalle zone viticole. La quota nazionale per il 2024, dunque è molto inferiore a quella del 2023 che ammontava a 5.394 ettari. E meno della metà dei 6.598 ettari del 2019, e dei 6.443 ettari del 2020. Un cambiamento di rotta brusco, che è più di un segnale.
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Roma Doc
Cronaca
“Linea Verde” in Terra di Siena e di Brunello
È l’“Allegoria del Buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti ad ispirare “Linea Verde” (14 gennaio su Rai 1, ore 12:20) con Livio Beshir, Peppone e Margherita Granbassi alla scoperta de “I gioielli della terra di Siena”. Dal vino all’olio, dal tartufo alle terracotte, tra la Siena del Palio e la Montalcino del Brunello (per raccontare la ricolmatura delle Riserve Biondi-Santi e la Villa di Argiano, dove nasce il vino n. 1 al mondo per “Wine Spectator”), dalle Crete Senesi alla Val d’Orcia, incontrando anche il direttore WineNews Alessandro Regoli.
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Wine & Food
Metti il Lambrusco nel caveau: dopo quella del Salame, nasce a Modena la Banca del Vino
Non solo banconote e lingotti, ma anche preziose bottiglie: nasce, a Modena, la Banca del Vino, con un caveau destinato ad accogliere le più prestigiose etichette del territorio, in particolare il Lambrusco. L’iniziativa, unica nel suo genere, è promossa da Sanfelice 1893 Banca Popolare che, accanto agli spazi dedicati, dal 2015, ai produttori del Salame di San Felice - nei sotterranei del Palazzo dell’ex Monte di Pietà - ha creato una cantina blindata, con temperatura e umidità controllate, destinata esclusivamente al vino. Lo spazio ospiterà in maniera sicura i pezzi più preziosi dei clienti, e un posto d’onore sarà riservato alle eccellenze del territorio, in particolare i tre Lambruschi Dop: Sorbara, Grasparossa e Salamino di Santa Croce. La banca stessa potrebbe, in futuro, investire direttamente in vino, tra i beni-rifugio più gettonati nei momenti di incertezza economica. 
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Castello del Terriccio
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Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
Bosca
WineNews.tv
“La viticoltura italiana è da ripensare. Serve un piano nazionale, come in altri Paesi”
A WineNews Attilio Scienza, docente di viticoltura all’Università di Milano, ricercatore, umanista del vino e presidente del Comitato Nazionale Vini. “Negli anni abbiamo perso il senso della vocazionalità dei territori, che è alla base delle denominazioni. Il cambiamento climatico e quello del mercato impongono riflessioni serie e scelte coraggiose. Serve ricerca, e un vero piano nazionale per il futuro, come quello fatto dalla Francia, con diversi scenari possibili. Anche drastici, che prevedono 100.000 ettari di vigna da espiantare”.
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