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N. 4.365 - ore 17:00 - Mercoledì 10 Dicembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “Voglio condividere con voi una notizia che ci riempie d’orgoglio. Oggi l’Unesco ha riconosciuto la Cucina Italiana Patrimonio dell’Umanità. Siamo i primi al mondo ad ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo, che onora la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo, non è solo un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza. La nostra cucina nasce da filiere agricole che coniugano qualità e sostenibilità. Custodisce un patrimonio millenario che si tramanda di generazione in generazione”: così il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. | |
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| | Già lo era “di fatto”, ma da oggi, la “Cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale” è ufficialmente Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco, un riconoscimento di grande valore per l’intero nostro Paese, ed in particolare per il settore enogastronomico. Un annuncio atteso ed importante, arrivato, oggi, da Nuova Delhi, in India, dal Comitato Intergovernativo dell’Unesco, che sancisce una vittoria del “Sistema Paese”, con privati, istituzioni e mondo della cultura e della ricerca che si sono mobilitati in massa per raggiungere l’obiettivo, come testimoniato dalla presenza, come delegazione italiana in India, di Liborio Stellino, Ambasciatore presso l’Unesco, Maddalena Fossati, presidente del Comitato promotore per la candidatura della Cucina Italiana e direttrice della storica rivista “La Cucina Italiana”, il curatore del dossier Pier Luigi Petrillo (che lo ha coordinato insieme a Massimo Montanari, professore emerito di Storia Medievale all’Università di Bologna, dove ha fondato il Master in Storia e Cultura dell’Alimentazione) ed i funzionari del Ministero della Cultura, che hanno seguito il dossier, Maria Assunta Peci ed Eleonora Sinibaldi, ed il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. E che, questa sera, sarà festeggiata con il Colosseo vestito a festa in bianco-rosso-verde e con un evento/serata dedicato alla Cucina Italiana all’Auditorium Parco della Musica in Roma, organizzato dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Agricoltura, con il contributo delle imprese del settore agroalimentare. Una cucina quella italiana, come è stato a più riprese sottolineato, che, rispetto alle altre, offre l’incredibile varietà e molteplicità dei piatti delle cucine regionali che ne costituiscono l’ossatura, con ingredienti di qualità assoluta che provengono da un territorio variegato che spazia dal Mar Mediterraneo alle Alpi. E che ha trovato nel vino un insostituibile compagno di viaggio, da assaporare con moderazione per apprezzare appieno gli abbinamenti che appagano il palato, e rendono il tempo trascorso a tavola un’esperienza memorabile. Un riconoscimento, infine, che potrebbe essere un’ulteriore spinta anche economica ad un settore che, per il “Foodservice Market Monitor” 2025 di Deloitte, nel mondo vale 251 miliardi di euro. | |
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| | “Oggi l’Italia ha vinto ed è una festa che appartiene a tutti perché parla delle nostre radici, della nostra creatività e della nostra capacità di trasformare la tradizione in valore universale”. Così il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Questo riconoscimento Unesco celebra la forza della nostra cultura che è identità nazionale, orgoglio e visione - prosegue Lollobrigida - la Cucina Italiana è il racconto di tutti noi, di un popolo che ha custodito i propri saperi e li ha trasformati in eccellenza, generazione dopo generazione. È la festa delle famiglie che tramandano sapori antichi, degli agricoltori che custodiscono la terra, dei produttori che lavorano con passione, dei ristoratori che portano nel mondo il valore autentico dell’Italia. A loro e a chi ha lavorato con dedizione a questa candidatura va il mio più profondo ringraziamento”. | |
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| | | “Cari amici e care amiche di WineNews, ebbene sì, la Cucina Italiana è Patrimonio Unesco. Sono qui al Red Fort, dove è appena stata votata la proclamazione, e in qualità di presidente del Comitato promotore di questa candidatura, posso dirvi che oggi è un grande giorno per la cucina italiana. Viva la cucina italiana, viva l’Italia”. Così, da Nuova Delhi, Maddalena Fossati Dondero, direttore della storica rivista “La Cucina Italiana”, che nel 2023 ha fatto partire il percorso che ha portato al riconoscimento, insieme all’Accademia della Cucina Italiana ed alla Fondazione Casa Artusi. E che, oggi, è culminato con l’atteso “premio” al dossier coordinato da Pier Luigi Petrillo, titolare della cattedra Unesco all’Università Unitelma Sapienza di Roma, e da Massimo Montanari, tra i massimi esperti di storia dell’alimentazione, e alla candidatura promossa dal Governo italiano, attraverso il Ministero dell’Agricoltura e il Ministrero della Cultura. Con i commenti, tutti positivi, ovviamente dei promotori, della politica (tra cui i Ministri Antonio Tajani, Alessandro Giuli e Daniela Santanchè), delle organizzazioni culturali e agricole (da Slow Food a Coldiretti, da Confagricoltura a Cia-Agricoltori Italiani, da Confcooperative e Legacoop Agroalimentare a Nomisma). | |
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| | | Anche il vino, storicamente il miglior compagno del cibo, almeno nella visione della convivialità all’italiana, di cui è parte integrante, non può che essere soddisfatto, e cogliere il riconoscimento della Cucina Italiana a Patrimonio Immateriale dell’Umanità, come segnale positivo e incoraggiante per ripartire in una fase complessa come quella che il settore sta vivendo. Come emerge dalle parole dei vertici (in approfondimento) di Unione Italiana Vini - Uiv, Federvini, Città del Vino, Vinitaly, Fivi, Federdoc e Assoenologi. | |
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| | Anche tanti chef esultano per il riconoscimento Unesco alla Cucina Italiana. Tra cui il più acclamato nel mondo, Massimo Bottura, che, via social, scrive: “la cucina italiana è unica al mondo, non è solo un insieme di piatti o ricette, ma è un rito d’amore. Attorno a una tavola apparecchiata l’Italia si riconosce: lì si condividono sogni, si litiga, si fa pace, si tramandano memorie. Ogni regione custodisce una propria grammatica del gusto: qui sta la nostra vera ricchezza. La cucina italiana è un patrimonio immateriale vivente: costruito giorno dopo giorno da milioni di mani di contadini, casari, allevatori, artigiani, cuochi. Riconoscerla come Patrimonio dell’Umanità significa riconoscere la sua forza nel creare legami, nel costruire comunità e nel restituire dignità! Quando il gusto incontra la memoria non è più solo cucina: è cultura, è l’Italia che ogni giorno si rinnova cucinando per amore”. | |
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| | | “Cibo e vino sono simboli fondamentali, non solo elementi di sopravvivenza. L’opera dell’agricoltore è partecipe della cultura stessa di un popolo e della sua spiritualità". La ricchezza del mondo agricolo “è espressione del Creato” e “per tutti, credenti e non, è la bellezza della natura che offre delle potenzialità, non solo di vita”. Così, a WineNews, il cardinale Gianfranco Ravasi, da Confagricoltura, a Roma. Dove, poco prima del riconoscimento Unesco alla Cucina Italiana, ci aveva detto: “la cucina, le vigne ed i territori coltivati sono realtà umane profonde che vanno protette”. | |
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