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N. 4.279 - ore 17:00 - Venerdì 8 Agosto 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il Friuli Venezia Giulia del vino, dove spesso i vigneti sono i “giardini di casa” dei produttori, propone un progetto di territorio, coinvolgendo diverse aziende in maniera organica e coordinata, e lanciando la “vendemmia turistico-didattica”. Un’iniziativa che vede, infatti, protagoniste le cantine della Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia: Colutta, Conte d’Attimis-Maniago, Le Due Torri, Elio Vini, Gelindo dei Magredi, Gradis’ciutta, Orzaia, Tonutti e La Viarte. L’esperienza si rivolge a un pubblico ampio, con proposte differenziate, dalle famiglie agli appassionati ed esperti di vino, tra divertimento, focus tecnici e convivialità. | |
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| | Se i primi grappoli sono stati raccolti a luglio, in Sicilia, seguita dalla Franciacorta, la vendemmia 2025 in Italia sta muovendo i primi passi, con le varietà più precoci. E sebbene ci sia chi si è già sbilanciato in previsioni, come Coldiretti o l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, è evidente che tutto va preso con cautela, in vista delle prossime settimane. Ma ora sono anche molte aziende di spessore di diversi territori - dal Trentino Aldo Adige (Tenuta San Leonardo, Cantina Terlano, Cantina Andriano e Cantina Kaltern) alle Langhe (Parusso e Pio Cesare), dalla Liguria (Cantine Lvnae) alla Franciacorta (Mosnel e Castello Bonomi), dall’Oltrepò Pavese (Conte Vistarino) al Chianti Classico (Bertinga, Castello di Fonterutoli-Mazzei e Arillo in Terrabianca), dal Brunello di Montalcino (Giodo) alla Maremma (Fattorie Le Pupille, Castello Vicarello e Consorzio Vini Maremma), dalla Val d’Orcia (Trinoro) al Salento fino alla Sicilia (Tasca d’Almerita e Donnafugata) - a tracciare un quadro che da Nord a Sud racconta di un’annata fino ad ora abbastanza uniforme ed equilibrata, grazie ad un inverno non troppo freddo, che ha seguito un decorso nella norma e la primavera (fresca ad aprile) che ha favorito una fioritura progressiva. E con piogge che hanno punteggiato la penisola senza mai essere eccessive, costituendo buone riserve idriche e senza ostacolare i lavori in vigna. Giugno si è fatto riconoscere ovunque per un’ondata di calore che ha accelerato lo sviluppo vegetativo, senza però causare stress eccessivi proprio grazie alle riserve idriche. Il risultato è stato un ciclo vegetativo in linea o leggermente anticipato, con vigneti in ottima forma e un buono stato sanitario diffuso. Da luglio, molte zone hanno beneficiato di nette escursioni termiche giorno-notte che stanno favorendo un’invaiatura regolare e una buona maturazione fenolica. Ad oggi, lo stato sanitario delle uve è generalmente molto buono, con grappoli ben conformati. Le rese attese sono in linea con le medie e molto promettenti in termini qualitativi. La vendemmia, dunque, appare lievemente anticipata, con alcune varietà bianche in pole position. E, come detto, con le aspettative qualitative alte, se agosto proseguirà senza eventi estremi, il 2025 potrebbe restituire vini di precisione, freschezza e grande espressività territoriale. | |
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| | Il 44,4% degli italiani dichiara di evitare già il consumo di alcolici, mentre un ulteriore 25,5% ha intenzione di farlo. Parallelamente, il 36% evita gli sprechi alimentari e il 47% si dice pronto a farlo, mentre il 16,9% ha già eliminato le farine bianche e il 37,1% intende seguirne l’esempio. Anche il consumo di carne è in calo: il 22,5% la evita già, il 32,4% lo farà a breve. In questo scenario di crescente attenzione alla salute e alla sostenibilità, la situazione finanziaria delle famiglie italiane mostra un lieve miglioramento sul 2024, con il 41% degli individui in difficoltà economica (-2%), pur restando sopra la media europea del 33%. I consumatori, tuttavia, mantengono un atteggiamento prudente, secondo la fotografia scattata dal report “Brand Footprint Europe Report” 2025 dell’istituto di ricerca YouGov. | |
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| | | Nonostante il fenomeno delle estirpazioni, misura attuata contro la crisi per dare respiro e riequilibrio al settore, la vendemmia 2025, in Francia, primo Paese al mondo in valore per quanto riguarda il vino, è stimata superiore a quella del 2024, anno difficile a causa del clima e delle malattie che hanno colpito i vigneti. Un ritorno vicino alla media quinquennale con la produzione di vino francese che, nel 2025, dovrebbe attestarsi tra i 40 ed i 42,5 milioni di ettolitri. A dirlo sono le stime iniziali, al 1 agosto, del Ministero dell’Agricoltura e dei suoi servizi di statistica e previsioni. Un aumento significativo della produzione viene previsto in regioni come Borgogna, Champagne, Valle della Loira e Charentes. In altre, invece, è il caso di Bordeaux, del Sud-Ovest e della Linguadoca-Rossiglione, questo aumento (stimato ovunque, ndr) è parzialmente mitigato da una diminuzione delle superfici in produzione, conseguenza dei piani di estirpazione intrapresi dal 2023. Nel report viene ricordato, infatti, che “oltre 20.000 ettari in totale sono stati estirpati da questi vigneti dall’ultima vendemmia”. Da sottolineare anche la presenza di una marcata precocità in molte zone. Buone notizie dalla Francia, dunque, anche se, ovviamente, così come in Italia e altrove, è ancora presto per valutazioni definitive sulla vendemmia (in approfondimento). | |
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| | | Il cibo stampato in 3D non è una novità, ma una nuova sperimentazione italiana ne esplora la percezione e da parte dei consumatori. È lo studio “Accettazione da parte dei consumatori di idrogel commestibili ottenuti mediante la tecnologia delle colture cellulari vegetali e valorizzazione dei sottoprodotti: un case study italiano per la futura innovazione del piatto” su particolari “perle di miele” in idrogel vegetali da colture cellulari in vitro e sottoprodotti agroalimentari, condotto da Enea, La Sapienza, Rigoni di Asiago e Crea, coordinato da EltHub. | |
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| | Inaugurata nel 2016, la Cité du Vin di Bordeaux è diventata un pilastro dell’offerta culturale del Paese e un riferimento per la cultura enoica nel mondo. Nella lista dei “partners”, 55, sono presenti le regioni francesi, e realtà come Wein Institut, Wines of South-Africa, Wine of Argentina, associazioni croate, spagnole, bulgare, georgiane, ungheresi, greche, portoghesi, svizzere, rumene, neozelandesi, americane, uruguaiane e anche italiane (il Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e Itervitis). Una lista che ora si allunga, con l’ingresso della Sommeliers Association of Morocco, dello State of Victoria, della Slovak Grape and Wine Producers Association e della Association of Winegrowers and Winemakers of Istria in Croatia (Vinistra), della Loire Wine Interprofession (InterLoire) e dell’Aoc Bordeaux and Bordeaux Supérieur Syndicate. | |
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| | | “I disciplinari dovrebbero far rispettare la tradizione, ma lasciare anche libertà tecnica. Talvolta sono poco ragionevoli e i produttori si lamentano: ma devono scegliere loro dove vogliono stare. L’eventuale ingresso dei Piwi, per esempio, è un tema delicato: se il vino di una certa denominazione viene realizzato con un vitigno diverso, il consumatore deve saperlo. Ma niente vieta che questi ibridi possano avere a loro volta un’indicazione specifica”. Così a WineNews, Vincenzo Gerbi, vicepresidente Accademia Italiana della Vite e del Vino e docente di Enologia all’Università di Torino. | |
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