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N. 2.889 - ore 17:00 - Martedì 28 Aprile 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La dichiarazione dello stato di calamità naturale per tutta la Toscana, con accesso al Fondo di solidarietà nazionale e l’attivazione del Mediocredito Toscano a garanzia dei provvedimenti del Governo in materia di proroga di mutui e debiti: ecco le richieste del Consorzio del Brunello di Montalcino alla Regione Toscana. “Siamo convinti - dice il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci - che questa non sia una crisi strutturale, ma una difficoltà congiunturale, cui contrapporre, assieme a un’adeguata dotazione creditizia, una reazione forte basata sulle attività di promozione e marketing, con un piano articolato in Germania, Stati Uniti, Giappone, Canada, Italia”. |
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Le grandi crisi portano sempre grandi cambiamenti: che siano economici, sociali o nello stille di vita, nel bene o nel male, dopo una bufera niente è più come prima. E sarà così anche dopo che ci saremo messi alle spalle la tempesta Covid-19, destinata a cambiare il mondo che conosciamo come solo una guerra di proporzioni globali avrebbe saputo fare. Un mutamento che ruota intorno ad un caposaldo: l’interazione con l’altro, che avverrà sempre più di rado e sempre più a distanza, con il piacere per il contatto - umano e non solo - diventato motivo di timore. Finito il lockdown, passata l’emergenza, così, rischiamo di allungare ben oltre i termini di legge il nostro isolamento, proiettandolo nelle scelte di consumo e, più in generale, nel nostro stile di vita. Calando i cambiamenti ipotizzabili nel mondo dell’alimentare, l’e-commerce ed il food delivery sono senza grossi dubbi le due tendenze più evidenti: sin dalle prime settimane, il boom delle vendite online, specie per il vino, è stato fragoroso, ed in molti hanno previsto un cambiamento di lungo corso; più graduale è stata la crescita del food delivery, a cui la ristorazione italiana si è approcciata poco alla volta, ma che ci accompagnerà lungo tutto il percorso verso la normalità. Anche la scelta stessa di ciò che mangiamo, in futuro, cambierà, sottostando a dinamiche diverse, che non sostituiranno, ma si aggiungeranno a quelle di oggi. Così, oltre alla salubrità sarà importantissima la sicurezza, che passerà per una selezione più accurata, e la predilezione per cibi e merci prodotti in Italia, o comunque in Europa. Salubrità e rispetto per le catene produttive, quindi, agricole ed animali, per garantire la sicurezza di tutti, ma anche - tema legato a doppio filo ai precedenti - l’evidenza di come tutto questo passi per la sostenibilità ed il rispetto dell’ambiente. C’è poi un altro aspetto che merita un’analisi a parte: educazione e formazione, compresa quella del vino. Un esempio calzante è quello del Wset, la scuola di formazione internazionale dedicata al vino con più iscritti al mondo, che organizza i propri corsi esattamente come una classe di liceo: tutti in diretta davanti al computer da casa propria, con i bicchieri al posto dei libri, e le bottiglie didattiche acquistate - ovviamente - online. |
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Anche Assoenologi reagisce alla notizia del lockdown prolungato all’1 giugno per ristoranti, enoteche e bar, con una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte in cui esprime “tutta la preoccupazione che in queste ore il mondo del vino sta vivendo”. A preoccupare, scrive il presidente degli enologi, Riccardo Cotarella, è “il prolungamento della chiusura delle attività ristorative almeno fino al prossimo 1 giugno, che rischia di mettere in seria difficoltà non solo gli imprenditori di settore, ma anche il comparto enologico nazionale. Molte delle cantine presenti sul territorio del nostro Paese sono fortemente legate alle attività di ristoranti, enoteche e locali tipici. Si apra una riflessione per agevolare il ritorno alla piena attività della ristorazione, seppur con tutte le dovute e necessarie misure anti-contagio”. |
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“Gli anelli che compongono la filiera della distribuzione del mondo del vino stanno attraversando un periodo di straordinaria difficoltà economica e di incertezza nei confronti del prossimo futuro: mai come ora, servono coesione, solidarietà e senso di responsabilità”. Così Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence, realtà che riunisce 18 tra le più importanti Distribuzioni e Importazioni Italiane di vini e distillati di pregio: Agb Selezione, Balan, Bolis, Cuzziol, Ghilardi Selezioni, Gruppo Meregalli, Les Caves de Pyrene, Pellegrini, Philarmonica, Première, Premium Wine Selection, Proposta Vini, Sagna, Sarzi Amadè, Spirits & Colori, Teatro del Vinio, Vino & Design e Visconti 43. “Nel primo trimestre affari in calo del 30%, a fine aprile si potrebbe arrivare al 50-60%. Numeri importanti che rischiano di minare l’intero sistema di distribuzione del vino italiano di tanti produttori, vignaioli, fino al mondo Ho.re.ca, se non verranno messe in atto opportune pratiche commerciali all’insegna della correttezza e della solidarietà”. Il senso di responsabilità deve animare le decisioni di tutto il sistema, chi può paghi davvero, ferma anche la posizione nei confronti di pratiche che minano la corretta concorrenza che regola il mercato: no categorico alla consegna in conto vendita. |
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Pur in un contesto difficile, le etichette del Belpaese fanno segnare un’altra settimana da record (17-23 aprile), in cui, come rivela il Liv-ex, la quota dei fine wine italiani scambiati sul mercato secondario, ha toccato il 27,7%, dietro solo a Bordeaux, al 52,7%. Buona parte del merito è da ascrivere all’ottima performance del Sangiovese 2015 di Soldera, uno dei vini simbolo di Montalcino e della Toscana enoica nel mondo, seconda etichetta più scambiata, ed una quotazione di ben 4.400 sterline a cassa. |
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“È stato un 25 aprile importante che ha unito tutta l’Italia, da Nord a Sud, da chi ha vissuto quei giorni di 75 anni fa e ce li ha raccontati ai giovani che ne hanno raccolto il testimone e lo hanno fatto proprio. Una partecipazione spontanea che è andata oltre le aspettative e che ha contribuito a realizzare una grande giornata di libertà e solidarietà. Grazie a tutte le persone che hanno creduto nell’iniziativa #iorestolibera #iorestolibero e che si sono date da fare per la sua riuscita, a tutti quelli che hanno arricchito la grande piazza virtuale e grazie per la straordinaria mobilitazione degli italiani nel donare il proprio contributo per le persone che in questo momento vivono in grave difficoltà economica”. Così Carlo Petrini, tra i promotori dell’iniziativa (sottoscritta da tanti protagonisti della ristorazione e del vino italiani) che ha raccolto 440.000 euro. |
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La ristorazione dovrà aspettare fino all’1 giugno per ripartire: un ennesimo rinvio che sposta ancora più in là nel tempo la ripresa di un comparto in ginocchio, che dovrà fare i conti con il crollo del turismo e con le restrizioni imposte dalla cautela di una situazione tutt’altro che sotto controllo. Ne abbiamo parlato con Bruno Vespa, giornalista di spicco del panorama televisivo italiano, e da tanti anni vignaiolo in Puglia: “i ristoratori erano già pronti, decisione rovinosa e che non aggiunge nulla, ulteriore botta per il turismo”. |
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