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N. 3.520 - ore 17:00 - Mercoledì 5 Ottobre 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Sempre meno cantine in Italia, ma più solide. Anche se, a livello di dimensioni, la Francia “vince 5 a 1”. Questo il panorama italiano fotografato dall’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv), che vede in vent’anni le aziende vitivinicole del nostro Paese ridotte di oltre 500.000 unità, anche se la superficie vitata ha tenuto (-11%, con -1% nell’ultimo decennio) e le 255.000 aziende rimaste (erano 791.000 nel 2000) sono oggi più strutturate, con una superficie media degli ettari vitati in crescita del 174%. L’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv) ha elaborato, con una verticale sul vino, l’ultimo Censimento Agricolo dell’Istat aggiornato al 2020. |
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Una guida serviva, e forse serve ancora, ad orientare mercato e consumatori, su un determinato prodotto. Ma può essere anche una sorta di “libro inchiesta”, capace stimolare la riflessione. Come, parlando di vino, da qualche tempo, fa “Slow Wine”, la guida enoica di Slow Food, che presenterà la sua edizione 2023 a Milano, l’8 ottobre, con una grande degustazione al Superstudio Più. E per una guida che, come racconta a WineNews il suo curatore, Giancarlo Gariglio, “non giudica solo i vini, ma le cantine stesse, visitandole tutte”, temi come il cambiamento climatico, la sostenibilità, ambientale e sociale, ma anche il ruolo futuro delle denominazioni e dei disciplinari, sono centrali. Nei numeri, spiega Gariglio, la guida conta “1.957 cantine recensite, di cui il 58% biologiche e biodinamiche certificate, e quindi con un’agricoltura più virtuosa, secondo la nostra visione, con oltre 700 vini premiati, e 227 “Chiocciole” (in approfondimento, ndr), il nostro massimo riconoscimento”. Una guida che, soprattutto in un anno come questo, ha toccato con mano gli effetti del climate change. I produttori, spiega Gariglio, stano rispondendo, ma in ordine sparso. “Serve la ricerca scientifica per dare risposte sistemiche, ed il nostro auspicio è che se ne facciano carico, per davvero, le istituzioni italiane ed Ue. Ma serve anche il confronto tra i produttori, che sarà il focus della Slow Wine Fair, a febbraio 2023, a Bologna”. Altro tema al centro della riflessione, quello della sostenibilità sociale, che fa rima con “etica del lavoro”. “Purtroppo, anche i territori del vino importanti, non sono immuni da casi di sfruttamento, e su questo c’è da lavorare. Ma va sottolineato anche il ruolo virtuoso che le cantine svolgono, anche in territori definiti marginali, dove, grazie al vino, si sviluppa turismo ed una nuova economia”. E poi c’è il tema del futuro delle denominazioni e dei disciplinari. La loro importanza non è in discussione. Ma, sottolinea Gariglio, forse è l’ora di riflettere su certi paletti organolettici fissati in disciplinari scritti, spesso, molti anni fa. “Le cose sono cambiate. E succede che produttori che rispettano totalmente i parametri dei disciplinari, magari si vedano bocciati i vini dalle Commissioni di Assaggio, che si rifanno a dettami organolettici fissati in passato. E, su questo, dobbiamo ragionare”. |
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Così come in altri mercati, specie i più maturi, anche nei Paesi Bassi il numero di consumatori abituali di vino è letteralmente crollato negli ultimi cinque anni: -25% dal 2017. Tanto che, nello stesso periodo, stando ai numeri di Wine Intelligence, i consumi di vino, a volume, sono calati dell’8%, con i trend relativi agli spumanti e ai vini premium che rappresentano, invece, la buona notizia. Anche qui, sono i giovani a non subire affatto il fascino del vino, e cresce di conseguenza l’età media del bevitore di vino olandese, la metà dei quali ha più di 55 anni. L’aspetto positivo è che chi fino a poco tempo fa optava per bottiglie economiche, oggi guarda ad etichette più costose, in un percorso di crescita qualitativa costante, ed il risultato è che il consumatore oggi spende più di quanto spendesse prima della pandemia. |
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In tempo di guide, come ormai da tradizione, escono alla spicciolata i “Tre Bicchieri” della Guida “Vini d’Italia” 2023 del “Gambero Rosso”, considerata la più importante ed influente sul mercato. E con essa, i “Premi speciali”. Alcuni già ufficiali, come il più significativo, quello per la “Cantina dell’Anno”, che è Bertani, un pezzo di storia del vino del Veneto e dell’Amarone, e gioiello del gruppo Angelini Wine & Estates della famiglia Angelini, guidato dall’ad Ettore Nicoletto. O come quello per la “Viticoltura Sostenibile”, andato ad un vero pioniere in questo senso, come Marco Caprai, che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco ed il territorio, ma che ha iniziato ad investire in ricerca e in sostenibilità quando ancora quasi non se ne parlava. Altri premi, ancora da annunciare, invece, sono quelli per il vino “Rosso dell’Anno”, che come WineNews è in grado di anticipare, va al Chianti Classico Petrignano 2019 di Dievole, perla dell’imprenditore e petroliere argentino Alejandro Bulgheroni, guidata dall’ad Stefano Capurso. O come il premio “Solidarity Awards” che va al “Vino di Gorgona”, progetto sociale, sull’isola-carcere dell’arcipelago toscano, della storica Frescobaldi, guidata da Lamberto Frescobaldi. La guida, con tutti i premi speciali (in approfondimento) e i 455 “Tre Bicchieri”, sarà presentata il 15 ottobre a Roma. |
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La Procuratoria della Basilica di San Marco a Venezia per il suo contributo alla preservazione dei valori della Civiltà Veneta, e il “Great Wine Capitals Global Network” per l’attuale fondamentale contributo alla Civiltà del Vino, e per aver contribuito, insieme, a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando solidarietà, progresso civile e pace: ecco i vincitori del Premio Masi n. 41, insigniti del “Premio Interazionale Grosso D’Oro Veneziano”, di scena il 14 ottobre in Valpolicella. |
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Dalla pizza fritta napoletana agli arancini siciliani, dalla focaccia ligure ai cicchetti veneziani, passando per il kebab rivisitato e i panini gourmet: l’universo variegato e fantasioso del cibo di strada made in Italy è catalogato nella guida “Street Food 2023” by Gambero Rosso, alla sua edizione n. 8. Sono oltre 450 gli indirizzi suggeriti, tra paninerie, pizzerie, chioschi e friggitorie. In più una nuova appendice dedicata esclusivamente alle attività itineranti: food truck, apette e ambulanti, che valorosamente girano l’Italia tra mercatini e festival. Le attività più interessanti sono evidenziate con i 20 nuovi premiati regionali, mentre il premio speciale Street Food da Chef è dedicato al cuoco che ha rivisitato in modo originale un piatto tipico dello street food. |
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Le riflessioni del sommelier Paolo Lauria e di Massimo Barducci, ceo della cristalleria specializzata Italesse. “Il bicchiere, a seconda delle sue caratteristiche, forme e architetture, può esaltare, ma anche mortificare, le peculiarità di un vino, va scelto con attenzione. Non è corretto parlare di bicchieri pensati per “varietà”, ma si può ragionare sulle caratteristiche organolettiche, sullo stile di una denominazione o di un territorio”. Intanto, il settore è in crescita, la domanda aumenta, ma si fanno i conti con caro energia e materie prime. |
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