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N. 4.204 - ore 17:00 - Martedì 22 Aprile 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “L’attenzione verso le tematiche ambientali, la capacità di coniugarle in maniera indissolubile alle grandi crisi sociali del nostro tempo, il vero esempio in termini di accoglienza, misericordia e rispetto per ogni tipo di diversità, tutto ciò, a mio modo di vedere, permette di identificare questo grande Papa come la figura più rivoluzionaria del XXI secolo”: così Carlin Petrini, fondatore Slow Food, “amico” di Papa Francesco (da una storica telefonata del Pontefice per congratularsi di Terra Madre, nel 2013, ndr), che, ieri, “è tornato alla casa del Padre” (e al quale dedichiamo “La Prima” di oggi), e che lo chiamava un “agnostico pio”, perché prova “pietas per la natura”. | |
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| | In un mondo che va alla rovescia, e sembra regredire, tra guerre, nazionalismi, barriere, violenze, indifferenza e catastrofi ambientali, e che gli dice addio da ogni angolo del pianeta, anche il più remoto, Papa Francesco ci ha reso tutti “custodi del Creato”, nostra “sorella Madre Terra, la quale ci sostiene e ci governa”, perché non è solo una questione ecologica, ma antropologica, oltre ogni credo, origine, sesso ed età, ma in quanto esseri umani e “uniche creature consapevoli della bellezza”. Nel suo Pontificato, tra tanti lasciti, ci ha insegnato quello che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare per sé, per gli altri e per la nostra “casa comune”, senza perdere “la speranza che non delude, non è evasiva, ma impegnativa, non è alienante, ma responsabilizzante” (come ha ribadito nell’Urbi et Orbi della Pasqua, il suo ultimo messaggio). Lo ha indicato nelle Encicliche “Laudato Si’” (2015), la prima dedicata alla “cura della casa comune” e all’“ecologia integrale”, secondo la quale la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore risultano “connessi”, e “Fratelli tutti” (2020), in cui la fraternità e l’amicizia sociale sono le vie indicate per costruire un mondo migliore. “Ha portato tutto il mondo cattolico non solo all’interno delle tematiche ecologiche, ma lo ha schierato in prima linea nel denunciare che dal grido, assordante ma inascoltato, della Terra deriva un livello di sofferenza sempre più crescente tra gli uomini. I primi a patire gli effetti di una crisi climatica e sociale galoppante, inoltre, sono sempre i più emarginati, sia geograficamente, sia all’interno di ogni singola società. Ed ecco che l’origine sudamericana di Bergoglio, nel cui sangue, ci tengo a dirlo, scorre anche una buona dose di piemontesità, ha avuto una grande influenza”, dice, definendolo un “figlio della saggezza contadina”, il fondatore Slow Food Carlo Petrini, autore della Guida alla lettura della “Laudato si’” e promotore con il vescovo Domenico Pompili delle “Comunità Laudato si’”, per mettere in pratica l’Enciclica che è alla base anche del “Borgo Laudato sì”, il “laboratorio di ecologia integrale” voluto da Francesco a Castel Gandolfo, e dell’“Economia di Francesco”, il movimento mondiale di giovani economisti promotori di un’economia sostenibile. | |
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| | Un grande della Terra. Ciò che ha contraddistinto una personalità come Papa Francesco lo dice l’espressione stessa: il legame con la terra. Quella terra in cui affondavano le radici della sua famiglia di origini piemontesi e che gli avi di Bergoglio si portarono in tasca quando, nei primi Novecento, lasciarono le colline astigiane per cercare fortuna in Argentina. Quella stessa terra nella quale è tornato il Pontefice, primo Papa giunto dalle Americhe, figlio di emigranti, e il primo a farsi ispirare da San Francesco nel nome e nel messaggio di amore per “nostra madre Terra”. Correva novembre 2022, e iniziava, così, il racconto di WineNews della visita del Santo Padre alla cugina Carla Rabezzana nel Monferrato del Grignolino, simbolo del legame che ognuno di noi ha con la terra di origine, e che rende anche il vino speciale. | |
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| | | “Per numero di aziende coinvolte, qualità di produzione e impatto occupazionale, la vostra è certamente una realtà significativa, sia sulla scena vinicola italiana che internazionale, ed è dunque bene che vi ritroviate a riflettere insieme sugli aspetti etici e sulle responsabilità morali che tutto ciò comporta, e che in questo traiate ispirazione dal Poverello di Assisi. Le linee fondamentali su cui avete scelto di muovervi, attenzione all’ambiente, al lavoro e a sane abitudini di consumo, indicano un atteggiamento incentrato sul rispetto, a vari livelli. E il rispetto, nel vostro lavoro, è certamente fondamentale: per un prodotto di qualità, infatti, non basta l’applicazione di tecniche industriali e di logiche commerciali; la terra, la vite, i processi di coltivazione, fermentazione e stagionatura richiedono costanza, richiedono attenzione e richiedono pazienza”. Sono le parole di Papa Francesco al vino italiano ricevuto, il 22 gennaio 2024, in Udienza Privata in Vaticano, con la Diocesi di Verona e Veronafiere-Vinitaly (c’era anche WineNews, ndr). “Gesù parla del Padre come di un agricoltore, che si prende cura della vite” ricordò, e “il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio”, che il Creatore ha affidato a noi “perché ne facciamo una vera fonte di gioia per il cuore dell’uomo”. | |
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| | | “Ci lascia un grande uomo, un uomo di chiesa, un vero leader, un riformista innovatore, che fino all’ultimo ha lavorato per gli ultimi, per la pace e per la cura del Creato come ci ha scritto nelle sue Encicliche e ci ha dimostrato con il suo esempio. Un grande della Terra. “Per fare un prodotto di qualità dovete rispettare il Creato”: sono tra le parole più belle, intense e dirette, che con la grandezza della sua semplicità, Papa Francesco ha rivolto al mondo dell’agricoltura italiana, e del vino in particolare. Riposa in pace. (are) | |
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| | Nello straordinario scenario delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, residenza estiva papale nei Castelli Romani, nel settembre 2024, è stato presentato il lavoro di ricerca, studio e messa a dimora della Vigna del “Borgo Laudato Si’” portato avanti dal Centro di Alta Formazione Laudato Si’ voluto da Papa Francesco, per mettere in pratica i principi illustrati nell’Enciclica “Laudato Si’”, ovvero l’educazione all’ecologia integrale, all’economia circolare e generativa e alla sostenibilità ambientale, con l’obbiettivo di produrre, sotto la guida dell’Università di Udine, un vino buono, solidale, etico e giusto. E anche in quell’occasione, il Santo Padre ha dedicato al vino parola da ricordare: “è molto importante non rimanere nella “media”, perché dalla media si va alla mediocrità”, ma bisogna “sempre puntare all’eccellenza”. | |
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| | | Un passaggio dell’Udienza Privata nella quale Papa Francesco, il 22 gennaio 2024, ha sottolineato come “il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio”, incontrando e benedicendo il mondo del vino italiano nel Palazzo Apostolico Vaticano nella Città del Vaticano, nella giornata dedicata all“’Economia di Francesco e il mondo del vino italiano”, promossa dalla Diocesi di Verona e da Veronafiere-Vinitaly a Roma, che avevamo ricevuto da Vatican Media e Veronafiere-Vinitaly, e che riproponiamo. | |
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