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N. 4.350 - ore 17:00 - Martedì 18 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “Capitale” delle Langhe Unesco, dove nascono il Barolo ed il tartufo bianco, e ora anche di un mondo che, sempre di più - come raccontiamo, sostenendolo, su WineNews - si lega all’enogastronomia, come del resto in questa città e nel suo territorio, avviene da tempo, da “veri pionieri”, grazie alla sinergia pubblico-privata. Facile capire che stiamo parlando di Alba, eletta dal Ministero della Cultura “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea” 2027, e che raccoglierà il testimone da Gibellina, dove si trova il “Cretto” di Alberto Burri, e dove arte e vino sono tra i simboli della rinascita dal terremoto della Valle del Belìce. | |
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| | Il loro impegno è anche e soprattutto custodire e promuovere i propri territori, tra i più “fragili” e a rischio spopolamento in Italia, e dove l’agricoltura è, spesso, la principale fonte di reddito. La Politica Agricola Comune è, perciò, un tema centrale per la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, i piccoli produttori del Belpaese - che si occupano di tutto il ciclo produttivo del vino, dal vigneto (10 ettari in media) alla cantina, dall’imbottigliamento alla commercializzazione - tanto più oggi che il dibattito sulle risorse europee da destinare al settore primario è sempre più acceso. Per questo, se ne è parlato nel convegno “Il vino di domani: le sfide della nuova Pac, tra gestione delle produzioni e gestione del rischio” nel loro evento di riferimento, il “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti”, la cui edizione n. 14, si è chiusa, ieri a BolognaFiere, con oltre 8.000 vini artigianali, di qualità e di territorio in assaggio, 1.000 vignaioli e vignaiole provenienti da tutte le regioni italiane (e dei quali WineNews ha raccolto le voci sugli effetti del cambiamento climatico, in un video online prossimamente, ndr), 3 delegazioni di vignaioli europei e 28 olivicoltori. Un’edizione 2025, che si è chiusa con oltre 28.000 visitatori, in crescita sul 2024 e con la Fivi che, per questo dice: “Bologna è una regola per il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” (con BolognaFiere sempre più un “hub” del vino, con Slow Wine Fair & Sana Food e la “Champagne Experience” by Excellence) grazie ad un rapporto sempre più saldo con la città, dove il Mercato è ormai un appuntamento atteso, grazie anche agli eventi “Fuori Mercato”. Tornando al panel, nella riflessione condivisa sulla futura programmazione della Pac sono intervenuti anche il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e la vice presidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna e Stefano Bonaccini, membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Ue. Mentre, riguardo al “Mercato”, durante la fiera, le masterclass su “Vino, vigne, Vignaioli: una storia di famiglia” hanno approfondito diverse punte di diamante dell’enologia italiana, dal Moscato di Canelli al Cirò, dal Teroldego rotaliano ai vitigni come il Grechetto, la Malvasia Puntinata, il Bombino e il Montepulciano, registrando il tutto esaurito. | |
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| | Quarto mese di calo consecutivo per l’export agroalimentare italiano verso gli Usa: a settembre 2025 il valore delle esportazioni tricolore del settore oltreoceano fa segnare -11%, a conferma del rallentamento innescato dai dazi americani. Continua, dunque, la netta inversione di tendenza dopo il lungo processo di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del made in Italy negli Stati Uniti: con il mese di settembre, non si può parlare più, infatti, di crescita annua verso gli Usa. A dirlo è la Cia-Agricoltori Italiani che ha analizzato i dati Istat e che aggiunge anche che, in termini assoluti, nell’estate 2025 (giugno-settembre), sullo stesso periodo 2024, sulle tavole dei consumatori americani sono stati persi 282 milioni di euro. “Numeri che non sono un campanello d’allarme, ma una sirena”, tuona il presidente Cristiano Fini. | |
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| | | Esperienze personalizzate e su misura, a discapito dell’acquisto di visite e degustazioni standard tramite lo shop online. È questa formula a rappresentare, oggi, il principale driver del turismo del vino di alta gamma secondo un’analisi condotta da The Grand Wine Tour, associazione e marchio di qualità che riunisce 14 cantine italiane (da Ceretto a Coppo, da Michele Chiarlo a Tenuta Carretta, da Villa Sparina a Torre Rosazza, da Bortolomiol a Costa Arènte, Zenato, dal Castello di Fonterutoli a Carpineto, da Umberto Cesari a Casale del Giglio e Zisola), sui dati raccolti dal tour operator di proprietà, nel biennio 2024-2025. Lo studio racconta, infatti, che nel 2024 le richieste di tour tailor-made (fatti su misura, ndr) hanno rappresentato il 73% del totale, mentre nel 2025 la quota ha raggiunto il 91%, erodendo le domande di esperienze più classiche. E anche i tour dedicati di un giorno, tra i 200 e 500 euro, hanno superato di gran lunga gli acquisti online di esperienze standard, il cui prezzo medio si attesta tra 80 e 120 euro. Un pubblico, quello di The Grand Wine Tour che è composto prevalentemente da viaggiatori medio-alto spendenti provenienti da Usa, Regno Unito, Australia e Canada. Una “nicchia” interessata all’incontro diretto con il produttore e la conoscenza dei territori: non solo, e soltanto, dunque, il vino. | |
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| | | La Borgogna al top, con una magnum di Richebourg Grand Cru 1986 di Henri Javier (base d’asta 30.000 euro) e una bottiglia di Domaine de la Romanée-Conti Grand Cru 1996 (12.000 euro). Ma anche tanta Italia: a partire da una jeroboam di Barolo Monfortino 2015 di Giacomo Conterno (4.000 euro), 5 bottiglie di Brunello di Montalcino Case Basse 1986 di Soldera (3.500 euro), e tre lotti diversi, da 12 bottiglie di Sassicaia della Tenuta San Guido, annate 1995, 1996 e 1997 (3.000 euro). Sono i “top lot” dell’Asta Finarte del 27 novembre. | |
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| | “Sorvolando sulla pancetta nella Carbonara, tutti questi prodotti rappresentano il peggio dell’Italian Sounding. È inaccettabile vederli sugli scaffali del market del Parlamento Europeo. Ho chiesto di avviare subito le verifiche”: così il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, attraverso i propri canali social, ha denunciato la presenza di prodotti (salse e sughi) proprio nel market del Parlamento Europeo, che possono confondere i consumatori e danneggiare l’immagine delle produzioni italiane. Il Ministro Lollobrigida ha chiesto verifiche immediate per scongiurare ogni forma di evocazione impropria dell’italianità che danneggi la reputazione del vero Made in Italy agroalimentare, un fenomeno che, in generale, secondo le stime di Coldiretti, costa al nostro Paese la somma di 120 miliardi di euro all’anno.
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| | | A WineNews, Bruno Vespa, l’anchorman n. 1 d’Italia, commentatore per eccellenza della politica e dei suoi risvolti nella società italiana, ma anche famoso produttore di vino in Puglia. Vino che, insieme alla cucina italiana “è un unicum inscindibile” e un “Patrimonio Unesco”. In tv? “È scontato che non si debbano mostrare le etichette, però non vedo paura a mostrarlo, e non vorrei che ci fossero dei complessi e che si vada avanti con la sua criminalizzazione, perché ci sono fior di studi in tutto il mondo che dimostrano come non solo non fa male, ma in piccole quantità fa bene”. | |
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