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N. 3.869 - ore 17:00 - Martedi 9 Gennaio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Ridurre le emissioni di gas serra nei vigneti della Borgogna: è l’obiettivo del BIVB (Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne) - associazione che comprende 266 négociant, 16 cantine cooperative e 3.577 aziende vinicole - che ha presentato un dettagliato piano d’azione per la sostenibilità. Dopo aver calcolato l’impronta di carbonio del settore, e dopo una serie di workshop, il piano “Objectif Climat” sta entrando in una nuova fase. “Questa è la parte più difficile, passare dalla teoria alla realtà, senza ricorrere al greenwashing" ha sottolineato François Labet, presidente del BIVB. | |
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| | “Negli Anni Cinquanta, nel primo reportage enogastronomico della Rai, Mario Soldati nel suo indimenticabile “Viaggio nella valle del Po” alla ricerca di cibi genuini tra genti, usanze, prodotti, ricette e riti d’Italia, raccontava il Lambrusco, in modo popolare e poetico, ai primi telespettatori della tv italiana”. Inizia così il racconto che WineNews ha dedicato, nel 2023, ai 50 anni delle Doc dell’“umile Champagne dell’Emilia Romagna”, citando il grande maestro del giornalismo enogastronomico italiano riuscito con Luigi Veronelli e i mezzi che avevano a disposizione, a comunicare il cibo, il vino ed i loro territori al grande pubblico, facendoli diventare una delle più grandi passioni degli italiani e dell’Italia nel mondo, e stimolando gli stessi produttori, in un Paese all’epoca contadino, a puntare sulla qualità delle produzioni. L’occasione per ricordarli, sono i 70 anni della Rai, da quando il 3 gennaio 1954 iniziò la storia della televisione in Italia, pensata, in quanto Servizio Pubblico, come intrattenimento e strumento di educazione e informazione. E così sarà. Nel 1957 una prima svolta, con l’introduzione della pubblicità con Carosello, ma anno anche del reportage di Soldati, una pietra miliare, che segna la nascita del giornalista enogastronomico. Dal 1974 al 1976 va in onda il primo programma di cucina in tv: “A tavola alle 7” con Luigi Veronelli e Ave Ninchi, prima sfida culinaria della storia tra cuochi non professionisti. A lanciare Rai 3, è il “Viaggio Sentimentale nell’Italia dei Vini” di Veronelli, nel 1980, percorrendo la Penisola e presentandone i “vini bandiera”. Il 1981 è l’anno in cui nasce “Linea Verde”, il programma di Rai 1 che da oltre 40 anni racconta l’agricoltura italiana, oggi condotto da Livio Beshir, Peppone e Margherita Granbassi. Nel 1983 Rai 2, all’ora di pranzo, lancia “Dimmi come mangi” con Carla Urban, Edoardo Raspelli e il debutto di chef come Gualtiero Marchesi e Gianfranco Vissani. Gli anni 2000 sono quelli di “La prova del cuoco” su Rai 1 con Antonella Clerici ed Elisa Isoardi, e con la Clerici che oggi presenta “È sempre mezzogiorno”. Infine, “Eat Parade”, la rubrica enogastronomica più longeva, dal 1995, nel Tg2, diretta da Antonio Preziosi e curata da Bruno Gambacorta. Il resto è storia dei nostri giorni, in cui su “Mamma Rai” di enogastronomia si parla nei più importanti programmi e Tg. | |
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| | Si parla tanto di lotta contro lo spreco di cibo, di come sarebbe importante che tutti noi facessimo uno sforzo per cercare di non gettare nella pattumiera alimenti ancora validi e che potrebbero essere riutilizzati. Compreso quando siamo al ristorante dove le cose, però, potrebbero presto cambiare. Da Forza Italia arriva infatti la proposta della doggy bag obbligatoria. Succede già in alcuni Paesi, all’estero, e “introdurla anche in Italia sarebbe non solo un atto di buon senso che aiuterebbe acontrastare lo spreco alimentare, ma avrebbe anche una finalità sociale e solidale e questo è l’obiettivo della mia proposta di legge”, ha detto Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia e primo firmatario della proposta di legge. Per un sondaggio, quasi un italiano su due (49%) è pronto a chiedere la doggy bag al ristorante per recuperare il cibo non consumato. | |
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| | | Tra le tante classifiche di fine anno dedicate al vino, ora tocca a quella di “Decanter”, rivista di riferimento nel mercato Uk, che, per il vino italiano, vale tanto (602 milioni di euro nei primi 9 mesi 2023, a +3,5% sul 2022). E nella lista dei “Wines of The Year” 2023 non mancano certo le etichette del Belpaese. Tra i bianchi migliori, ecco un must come il Rarity 2010 di Cantina di Terlano, riferimento in Alto Adige, ma anche il Tenuta del Conte, Diversamente Greco Bianco 2019 di Tenuta del Conte, da Cirò, in Calabria, e l’Anas-Cëtta Nascetta del Comune di Novello 2021 di Elvio Cogno, dalle Langhe. Tra i rossi, invece, al top vengono il Bolgheri Superiore 2019 di Grattamacco del Gruppo ColleMassari di Claudio Tipa, ormai un grande classico, ma anche il Barolo Parafada 2019 di Massolino, ancora dalle Langhe, ed il pluripremiato Flaccianello della Pieve 2013 di Fontodi, passando per l’Etna Calderara Sottana 2021 di Tenuta delle Terre Nere, e per La Poja 2018 di Allegrini. E poi ancora Piemonte, con il Grignolino d’Asti Monferace 2017 di Tenuta Santa Caterina, ed il Friuli Venezia Giulia, con il passito Cràtis Verduzzo Friulano Colli Orientali 2019 di Scubla Roberto. E ancora i vini di Ferrri, Sinefnis, Pieropan, Pietradolce, Cà del Magro, Monte del Frà, Cà dei Maghi, Di Prisco, Girlan e Orma. | |
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| | | Il vino spagnolo, tra export e consumi in calo, vive, come altri grandi Paesi, quali Italia e Francia, un momento particolarmente difficile. Eppure, la filiera non ha saputo utilizzare ben 30,4 milioni di euro sui 202 a disposizione del Programma di sostegno al settore vitivinicolo spagnolo (Pavse), ovvero dei fondi Ocm vino europei, dopo averne “sprecati” già 15 milioni nello scorso ciclo. A denunciarlo l’Udu, Union de Uniones de Agricultores y Ganaderos, che riunisce diverse sigle sindacali agricole. “Una cifra esorbitante, soprattutto in un contesto di crisi acuta”. | |
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| | “Premio Internazionale Nonino” allo scrittore argentino naturalizzato canadese Alberto Manguel, “Premio Nonino” al medico francese Rony Brauman per “Medici Senza Frontiere”, “Premio Nonino-Maestro del nostro tempo” alla scienziata americana Naomi Oreskes, e “Premio Nonino Risit D’Aur-Barbatella D’Oro” allo storico italiano Angelo Floramo e alla Cooperativa delle donne pacifiste di Bosnia Insieme “Frutti di Pace”. Ecco i vincitori del “Premio Nonino” 2024, tra i riconoscimenti più longevi e prestigiosi d’Italia, che ha anticipato per ben sei volte i Nobel. E che torna il 27 gennaio alle Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, guidate da Benito e Giannola Nonino con le figlie Cristina, Elisabetta ed Antonella e l’ultima generazione rappresentata da Francesca Bardelli Nonino, nel culmine dei festeggiamenti per i 50 anni della nascita della Grappa Monovitigno Nonino. | |
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| | | Mentre parte il progetto italiano “Mami”, con Coldiretti, le riflessioni di Richard McCarthy, presidente World Farmers Markets Coalition. “La nostra alleanza cresce nel mondo. Questi ultimi anni, ma non solo, hanno mostrato le tante fragilità della filiera globale del cibo. Consumatori e agricoltori stanno cercando nuove opzioni Siamo una coalizione di leader dei sistemi locali del cibo, da 70 Paesi del mondo, e vogliamo far crescere le comunità locali. In Africa ci sono esperienza da cui imparare e da migliorare”.
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