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N. 4.354 - ore 17:00 - Lunedì 24 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il turismo del vino è inseparabile non solo dal turismo enogastronomico, poiché il vino è il compagno più fedele della tavola, ma anche da ogni altra forma di turismo. Paradossalmente, la sua forza sta proprio nell’essere un turismo non solo del vino. Poiché se è vero che il vino è il “medium” per raccontare le bellezze dei territori, esperienze come una passeggiata nella natura o una visita ad un museo fanno meglio comprendere quello che c’è nel calice. A “Benvenuto Brunello” a Montalcino, Luciano Ferraro, vicedirettore “Corriere della Sera”, ha confrontato le case history di Ceretto, Borgo San Felice, Feudi di San Gregorio e Jermann. | |
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| | Lottare, con ogni forza, contro la “criminalizzazione del vino”, perchè è sbagliata - mentre è corretta la distinzione finalmente arrivata anche dall’Oms tra abuso, da combattere, e consumo consapevole - perchè è la “prima problematica” del settore, e “di conseguenza del nostro ambiente, della nostra cultura, della nostra tradizione, dell’identità, interconnessi con i vigneti e con il lavoro che vi si svolge”, e perchè gli effetti di questa “demonizzazione” sono “più pericolosi di qualsiasi tariffa, dazio, svalutazione monetaria, crisi internazionale”. Una battaglia che sarà sostenuta attraverso una campagna istituzionale “in partenza a giorni” per raccontare il vino, “che è la cosa migliore da fare, in tutte le sue dimensioni”, guardando anche al 10 dicembre 2025, quando a Nuova Delhi ci sarà il verdetto sulla candidatura della Cucina Italiana a “Patrimonio Unesco”. Ecco i pensieri, affrontati a tu per tu con WineNews, dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dalla cena/spettacolo “Bibenda” 2026, la guida della Fondazione Italiana Sommelier (Fis), condotta da Franco Ricci, nei giorni scorsi, a Roma. E se il riconoscimento alla Cucina Italiana atteso il 10 dicembre dall’India (con il Colosseo che si tingerà di verde, bianco e rosso, il tricolore della bandiera Italiana, in segno di buon auspicio, ndr), secondo Lollobrigida, sarebbe l’inizio di un nuovo percorso di valorizzazione di un patrimonio che “è produzione, trasformazione, poesia, musica, scienza, ricerca e soprattutto valore aggiunto”, il tema centrale è il rilancio del vino, che anche nella comunicazione e in tv ha visto i suoi spazi restringersi. “È certamente così, ed è un fatto che questa criminalizzazione, questa discussione, aveva fatto breccia. Eravamo arrivati a nazioni che prevedevano l’etichetta allarmistica sulle bottiglie, confondendo il vino con il tabacco, immaginando di affermare che il vino facesse male. E se tu cominci a far percepire che il vino in assoluto è una cosa negativa, ovviamente, lo nascondi, cerchi di evitare di farti vedere con un bicchiere di vino in mano, diventa un’abitudine negativa”. Con un’inversione di rotta che diventa fondamentale, per un prodotto “che ci accompagna da 5.000 anni” e “sicuramente non deve considerarsi dannoso, nel quadro di un uso ovviamente non eccessivo”. | |
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| | Stagnazione delle vendite, cambiamento dei consumi, preferenze verso altre tipologie di prodotti, tensioni geopolitiche, l’effetto inflazione e di conseguenza un ridotto potere di acquisto da parte dei cittadini, le pressioni salutistiche. Sono i motivi principali che stanno mettendo a dura prova il mercato del vino e che non fa eccezione nemmeno in California, tanto che sta prendendo campo l’estirpazione dei vigneti. La California Association of Winegrape Growers (Cawg) ha pubblicato i risultati del “California Winegrape Vineyard Mapping Project 2025”, che ha emesso la fotografia della superficie vitata dell’area. L’analisi ha identificato 477.475 acri di vigneti di uva da vino in attività ad agosto 2025 (pari a 193.227 ettari, ndr) con 38.134 acri rimossi (pari a 15.432 ettari, ndr) tra ottobre 2024 e agosto 2025.
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| | | Se in Italia le quotazioni dei vigneti tengono testa resistendo ad un mercato, comunque, non semplice, secondo i dati del Crea, in Francia lo scenario sembra opposto e la parola “crisi” rientra, in linea generale, nella cronaca. A pesare in modo significativo è la situazione di Bordeaux, tanto che, riporta Vitisphere, nel mercato fondiario viticolo bordolese, la tendenza è alla svalutazione. “Bordeaux, Côtes e Médoc stanno crollando terribilmente, il resto si mantiene”, ha riassunto Rodolphe Wartel, direttore generale dell’agenzia immobiliare “Une Villa et des Vignes” (gruppo Human), nelle “Matinales de l’immobilier”, nei giorni scorsi a Bordeaux. Non è comunque una novità ma un fenomeno che va avanti da tempo, considerato che per il prezzo dei terreni dell’Aoc Bordeaux, “c’è un calo regolare dal 2018”, ha sottolineato Michel Lachat, direttore dipartimentale Gironda della Safer (Société d’Aménagement Foncier et d’Établissement Rural). Il direttore della comunicazione Civb (Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux), Christophe Chateau, ha osservato che “la crisi è iniziata nelle appellazioni generiche - Bordeaux, Côtes, un po’ il Médoc - che sono state le prime colpite e hanno effettuato estirpazioni massive. Da due anni, ed è una novità, anche le grandi appellazioni subiscono la crisi”. | |
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| | | Il fil rouge è il vino, ma reinterpretato con il linguaggio pungente della satira: Tommaso Gianno con “Peace and wine” e Ameen Alhabarah con “Prisoner of the bottle” sono i vincitori di “Spirito di Vino” n. 26, concorso internazionale di vignette satiriche del Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia. Oltre 300 le vignette arrivate da tutto il mondo e vagliate da una giuria prestigiosa. “Spirito di Vino - spiega la presidente Mtv del Friuli Venezia Giulia, Elda Felluga - unisce vino, cultura e satira in un unico palcoscenico internazionale”.
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| | Secondo molte analisi, per le aziende del vino italiano, crescere di dimensione è uno dei punti chiave per affrontare un futuro che, dalla vigna al mercato, chiederà sempre più risorse, massa critica e non solo. É in questo quadro che arriva una nuova operazione di rilievo, visto che il 21 novembre, “nell’assemblea generale del gruppo (ordinaria e straordinaria) la fusione per incorporazione di Cantina Sociale di Monteforte d’Alpone all’interno di Collis Veneto Wine Group”. Un’operazione che vede nascere, nel complesso, così un nuovo colosso soprattutto nel territorio del Soave, per 7.200 ettari vitati e 2.450 soci, con una operazione che porterà il bilancio aggregato del Gruppo Collis a superare i 220 milioni di euro”, spiega una nota (in approfondimento). | |
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| | | Il racconto (da “Collio Evolution” 2025) di un grande territorio del vino del Friuli Venezia Giulia, al confine tra Italia e Slovenia, e tra passato e futuro. Nelle immagini, e nelle parole di Andrea Pittana (La Ponca), Ornella Venica (Venica & Venica), Jannis Paraschos (Paraschos), Nicola Primosic (Primosic) e dei vertici del Consorzio Vini Collio, Lavinia Zamaro e Luca Raccaro (e con l’escursione gastronomica di Denis Riggi dell’Osteria Agli Antenati). | |
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