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N. 2.637 - ore 17:00 - Venerdì 12 Aprile 2019 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Per Masseto, vino icona dell’Italia nel mondo, si apre una nuova pagina della storia, già grande, che ha scritto. Scavata nelle profondità dell’antica argilla blu su cui sorge il vigneto, ha aperto ufficialmente i battenti la nuova cantina del mitico rosso bolgherse (che non sarà, però, aperta al pubblico, ndr). “Un omaggio “fisico” e simbolico all’evoluzione della Tenuta, dall’intuizione del potenziale nascosto di una particolare vigna all’affermazione di un vino di fama internazionale”, firmata dallo studio ZitoMori. Una cantina che “rende omaggio al passato, al presente e al futuro del Masseto”, ha dichiarato il Ceo di Masseto, Giovanni Geddes da Filicaja. |
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L’Europa, assurgendo al ruolo storico che da sempre le compete, guida l’ultima rivoluzione che, da qualche anno, sta cambiando il mondo dei consumi enoici, con il biologico che, da nicchia, nel 2022 sarà un comparto dal peso specifico fondamentale. Secondo una nuova ricerca firmata IWSR Drinks Market Analysis, infatti, gli acquisti di vino bio toccheranno le 87,5 milioni di casse, con un ritmo di crescita annuo, tra il 2017 ed il 2022, del +9,2%, decisamente superiore alla crescita media del comparto, che raggiungerà, nel complesso, le 2,43 miliardi di casse di vino. Il sentiment dei consumatori, sempre più sensibili ai grandi temi della sostenibilità e delle produzioni green, porterà così la quota di vini bio al 3,7% del totale. La superficie di vigneti condotti in maniera biologica, tra il 2007 ed il 2017, è cresciuta del 234%, superando quota 400.000 ettari. Del resto, le richieste dei mercati sono chiare, a partire da quello Uk, dove nel periodo 2017-2022 i consumi di vino bio cresceranno del +9,4%, con gli inglesi che in media sono disposti a pagare il 38% in più per una bottiglia rispetto al vino tradizionale, per lo più (60%) rosso, per la stragrande maggioranza (72%) dal Vecchio Mondo (Francia, Italia e Spagna). In Usa quella del vino bio è ancora una piccola nicchia, ma le previsioni parlano di una crescita dei consumi, nel periodo 2017-2022, del 14,3%, contro un dato complessivo del +1%, con il 70% dei consumi legato ai vini Usa. In Francia il 99% dei consumi di vino bio è, prevedibilmente, legata alle produzioni nazionali, e vale già il 4% del mercato del vino fermo, previsto in calo del -2,1% nel 2022, con quello biologico che, al contrario, crescerà del 13,3%, fino a 17 milioni di casse. Il mercato più grande del mondo per i vini green, però, è quello della Germania, in crescita ad un ritmo del +17,9% annuo dal 2012, dove oggi la categoria rappresenta il 6% dei consumi totali. Infine, il Giappone, dove il mercato del vino bio rappresenta già il 10% dei consumi complessivi di vino fermo, grazie ad un tasso di crescita medio negli ultimi 5 anni del +8,2%: il prossimo quinquennio la corsa rallenterà, ma guadagnerà comunque quote, con una netta prevalenza dei rossi (84%). |
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Le vendite di vino online in Italia rappresentano ancora un mercato marginale, in cui opera anche il gigante dell’e-commerce eBay, che che del commercio online è stato il precursore, con un volume di affari abbastanza importante da definire le dinamiche di vendita e di consumo del vino tricolore, dentro e fuori dai confini nazionali. La Toscana è la regina tra le Regioni, con il 20% degli acquisti, davanti a Veneto (13%) e Campania (12,5%), mentre tra i mercati esteri la meta preferita è la Francia. Il made in Italy gioca un ruolo fondamentale, e la sua tutela è importante anche per eBay, che ha stipulato un protocollo d’intesa con Ministero delle Politiche Agricole, Federdoc, Icqrf e Aicig per proteggere dalle contraffazioni il patrimonio agroalimentare e vitivinicolo italiano e favorire la presenza nell’ecommerce di prodotti made in Italy di qualità. |
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Sempre più forte sui mercati d’Italia e del mondo, sempre più attento alla sostenibilità, sempre più legato allo sport, come supporto ad eventi importanti, ma anche come driver di comunicazione, in Italia e nel mondo: è il Prosecco Doc, locomotiva economica del vino italiano, con 466 milioni di bottiglie immesse sul mercato nel 2018 (+6% sul 2017), per un valore delle vendite al consumo di 2,3 miliardi di euro (+13,4%). Che dopo aver già legato il proprio marchio ad eventi sportivi come la SuperBike e la MotoGp, di cui è brindisi ufficiale sul podio, ma anche della Moto-E, il primo mondiale dedicato alle moto elettriche, oltre che alla Barcolana, la storica regata velica che si tiene ogni anno nel golfo di Trieste, sarà la bollicina ufficiale dei Mondiali di Sci Alpino a Cortina nel 2021, facendosi anche sostenitore della candidatura di Cortina alle Olimpiadi Invernali 2026. “Dove c’è sport c’è qualcuno che vince e brinda, ed il Prosecco è perfetto protagonista nel calice”, ha sintetizzato a WineNews il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette. E nel fil rouge dello sport, in particolare nel legame con moto elettriche, vela e sci, si inserisce quello della sostenibilità, altro driver fondamentale per il futuro del Prosecco.
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Conquistare l’attenzione del Dragone comunicando in maniera chiara, e linguisticamente corretta, il patrimonio enoico del Belpaese. Si parla molto spesso di “educare il consumatore cinese”, requisito fondamentale per sfondare nel più grande mercato orientale, e chissà se progetti del genere non possano contribuire ad avvicinarsi alla meta. Debutta “Il Dizionario dei vini e vitigni d’Italia”, la prima pubblicazione in duplice lingua, italiano e cinese, firmato Gambero Rosso e Istituto Confucio dell’Università degli studi di Milano. |
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La misura promozione sui Paesi Terzi dell’Ocm vino è uno strumento fondamentale per le imprese del Belpaese, grazie a 100 milioni di cofinanziamento messi a disposizione, ogni anno, di Regioni (70 milioni) e Ministero delle Politiche Agricole (30 milioni). E ancor più importante, però, è utilizzarli al meglio. In questo senso, spicca la “case history” delle Marche. Secondo i dati di Nomisma Wine Monitor, negli ultimi 10 anni, “ogni milione di euro investito dalle Marche in promozione ha generato un ritorno nell’export di vino verso i Paesi terzi per 7,5 milioni di euro”. Nell’analisi realizzata per l’Istituto Marchigiano Vini e il Consorzio dei Vini Piceni, emerge che l’export è cresciuto del 56% nell’ultimo decennio, +75% nell’extra Ue: si spiega anche così il record delle spedizioni del 2018, con le Marche a 57 milioni di euro, in crescita del +9,5%.
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Il lato enoico di Leonardo da Vinci, nelle parole di Simonpietro Felice (ad Leonardo da Vinci Spa), del critico d'arte Alessandro Vezzosi, del critico enoico Luca Maroni e della chef Cristina Bowerman. In un progetto che vede rinascere i vini prodotti secondo le indicazioni del più grande Genio della storia d'Italia, un documentario e due musei, a Vinci, per raccontarne la grandezza, ed il legame con “il vino, il divino licore dell’uva”.
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