Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 2.709 - ore 17:00 - Venerdì 9 Agosto 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, radice e storia del mondo Prosecco, con le sue colline vitate Patrimonio Unesco, guarda al futuro. Scommettendo sui suoi “cru” (oltre al Cartizze), le “Rive”, che diventano “Unità Geografiche Aggiuntive” in etichetta (43), “riconoscendo una qualità superiore delle uve da vigneti in forte pendenza”, e per “distinguere i diversi territori nella Denominazione”, e sul metodo “Sui lieviti”, che diventa tipologia vera e propria, per “salvaguardare il legame con la tradizione”, mentre si aggiunte l'“Extra Brut”. Queste le modifiche al Disciplinare volute dal Consorzio, pubblicate ieri in Gazzetta Ufficiale. |
|
|
|
|
Sorpresa: il tasso di mortalità tra i consumatori moderati di alcol è più basso rispetto agli astemi ed a chi, al contrario, ne abusa. È il risultato, che cozza decisamente con un momento storico in cui salute e cura del corpo sono praticamente un mantra universale, dello studio “Alcoholism: Clinical and Experimental Research”, che ha preso in esame i dati sulla salute di quasi 8.000 persone residenti negli Stati Uniti in un periodo di 16 anni, analizzati da un equipe di ricercatori dell’Università della Columbia e dell’Università di Boston. Dopo la recente vulgata secondo cui non esistono livelli di consumo sicuro, a causa della cancerogenicità dell’alcol, lo studio riporta in un certo senso le lancette indietro di qualche anno, quando si mettevano in relazione consumo moderato e salute, rimettendo in discussione se non la cancerogenicità dell’alcol, perlomeno la sua effettiva dannosità, che dipenderebbe dalla quantità di alcol assunto. Quello che si domandano i ricercatori, essenzialmente, è se sia valido, per le bevande alcoliche, ciò che è già stato dimostrato con il caffè, che ha effetti benefici in piccole dosi quotidiane ma che può rivelarsi dannoso per la salute se se ne abusa, a prescindere però dalle tipologie degli alcolici, che non sono state segmentate dai ricercatori. I risultati ottenuti si sono mostrati in tutta la loro originalità. Innanzitutto, gli astemi, di entrambe le categorie, mostrano il tasso di mortalità più alto, sia tra gli uomini che tra le donne, superiore a quello dei bevitori occasionali e persino, con grande sorpresa dei ricercatori, dei forti bevitori. Il tasso di mortalità più basso, invece, sia tra gli uomini che tra le donne, come detto, è tra i consumatori moderati, inequivocabilmente i più longevi. La ricerca ha quindi rivelato come i fumatori e gli obesi, indipendentemente dal livello di consumo degli alcolici, hanno un tasso di mortalità superiore alle media. Una delle conclusioni più importanti cui è giunta l’autrice principale dello studio, la dottoressa Katherine Keyes, dell’Università della Columbia, è che i consumatori moderati che abbiano smesso di fumare per qualche motivo di salute, alla lunga, si dimostrano i più longevi. |
|
|
|
|
Negli ultimi anni, la formazione universitaria, ha vissuto un vero e proprio boom di corsi ed iscrizioni a Facoltà o Corsi di Laurea legati all’agricoltura. E così come questa si è evoluta e si sta evolvendo a livello di conoscenza e tecnica, altrettanto fanno le università, tanto che la Statale di Milano, tra le più importanti del Belpaese, dal prossimo anno accademico, vedrà la Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dare il via ad un nuovo percorso di laurea magistrale in Agricoltura di Precisione. “Il percorso nasce da una specifica esigenza del mondo del lavoro che ricerca figure capaci di applicare nuove strategie di gestione dell’agricoltura - sottolinea l’ateneo milanese - impiegando tecnologie innovative per effettuare interventi agronomici sempre più mirati e dosati, definiti sulla base delle effettive esigenze delle colture e delle condizioni ambientali”. |
|
|
|
|
|
Fare arrivare un vino in un ristorante, oggi, non è molto difficile, ma farlo restare sulla lista dei vini sì. “Oggi i giovani ristoratori sono più easy, non vogliono scorte di magazzino e fanno una selezione molto ristretta dei vini. Non acquistano tante casse, ma il minimo indispensabile per non essere vincolati e avere più libertà di cambiare. Questo fa parte nel modo di pensare della mia generazione”. A dirlo a WineNews è Tara Emspon, giovane Ceo trentatreenne, in pieno target Millennial, della storica società milanese Emspon, fondata nel 1972 a Milano dai genitori adottivi di Tara, il neozelandese ma innamorato dell’Italia, Neil Empson, e dalla moglie italo americana Maria, che in maniera pionieristica iniziò a portare in Usa nomi del vino italiano come Gaja Einaudi, Conterno Fantino, Jermann, Biondi Santi e non solo. E che oggi, con Neal che ha fatto un passo indietro, ad 80 anni, per lasciare la plancia di comando a Tara, guarda al futuro: “i produttori devono tenere alta la qualità e non smettere di comunicare il prodotto e la storia per rendere una bottiglia unica e non anonima. E noi dobbiamo accompagnarli in questo racconto, non possiamo più limitarci a essere meri esportatori”. Tra gli obiettivi, nuove cantine da trovare, soprattutto nelle Isole, tra la Gallura in Sardegna, e l’Etna in Sicilia. |
|
|
|
|
|
È senza dubbio uno dei grandi della cucina italiana, celebre tanto per la sua conoscenza delle materie prime e la capacità di combinarle in maniera creativa e sublime quanto per la sua vis polemica, e per aver sdoganato per primo, alla fine degli Anni Novanta, la figura dello chef in tv: Gianfranco Vissani, il 14 agosto, celebrerà i primi 40 anni di carriera, nel suo superstellato Casa Vissani di Baschi, con il figlio Luca. Con i piatti delle Origini, del Cambiamento, della Tecnica e della Rinascita, in partnership con i vini della griffe veneta Zenato. |
|
|
|
|
Uno è uno dei produttori di riferimento della Valpolicella e dell’Amarone, l’altro è l’anchorman n. 1 del Belpaese, folgorato sulla via di Bacco, destinazione Puglia. Uno è “Mr Amarone” Sandro Boscaini, l’altro è il giornalista-produttore Bruno Vespa, che, insieme, come annunciato nei mesi scorsi sulle pagine del quotidiano “Corriere della Sera” dal giornalista Luciano Ferraro, daranno vita ad un progetto enoico comune. “Un nuovo vino, blend di Primitivo e Amarone. Si chiamerà “Terregiunte - Vino d’Italia. Un vino che è “un progetto di cultura svincolato da provincialismi e orientato alla qualità pura”. La presentazione il 21 agosto a Cortina, con i produttori e gli enologi Andrea Dal Cin (Masi Agricola) e Riccardo Cotarella, tra i più celebri winemaker d’Italia e presidente Assoenologi (che cura i vini della Vespa Vignaioli). |
|
|
|
|
|
A WineNews le voci e le riflessioni di di produttori come Patrik Uccelli (Dornach, Alto Adige), Fulvio Bressan (Bressan Mastri Vinai, Friuli Venezia Giulia), Federico Pignati (Aurora, Marche) e Stefano Amerighi (Amerighi, Toscana). Tra la voglia di affrontare il mercato a viso aperto, e la consapevolezza che non si può essere eternamente “avanguardia”, anche nel mondo della produzione di vino.
|
|
|
|
|