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WineNews
N. 2.474 - ore 17:00 - Martedì 28 Agosto 2018 - Tiratura: 31.103 enonauti,
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La News
“Palestra in vigna”, tra vino e fitness
Amore per il vino, riconoscenza verso il territorio e beneficio proveniente dall’attività fisica: la griffe di Prosecco Villa Sandi ha unito queste tre passioni dell’azienda in un solo progetto, “Palestra in vigna”. La maison ha infatti installato tra i filari del vigneto “Biodiversity Friend” a Crocetta del Montello (Treviso) dei veri attrezzi da palestra, che permettono agli amanti del fitness e della natura di fare del sano esercizio fisico immersi tra i colori e i profumi della vigna. “Con Palestra in vigna - spiega Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi - vogliamo condividere e valorizzare un’esperienza che da anni viviamo all’interno delle nostre tenute”.
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Primo Piano
Cina, il piano dell’Ice di Pechino per conquistare con il vino il Celeste Impero
Azzerare il gap con chi ci sta davanti, sul mercato del vino di Cina, sarà difficile, ma non impossibile. Un’impresa che passa anche e soprattutto per la campagna di promozione da due milioni di euro firmata Ice-Ita Italian Trade Agency, finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Cina, le associazioni di categoria (Federvini, Uiv e Federdoc) e Vinitaly. Si chiama “ITAlian Wines: Taste the passion”, prenderà il via ufficialmente il 6 settembre e, come racconta a WineNews Amedeo Scarpa, direttore Ice di Pechino, “si svelerà in una serata di collegamento tra l’azione portata avanti dall’Ice negli ultimi due anni, “I love Italian Wines”, e la nuova campagna, con 70 giornalisti e 20 key opinion leaders, alcuni dei quali in diretta streaming, per un target di 20 milioni di persone. Sul palco verrà lanciata la nuova campagna visual, imperniata sugli asset valoriali del vino italiano, e dal giorno successivo il video promozionale girerà nei centri commerciali e nelle piazze delle grandi città, e dal 9/9, il giorno dedicato al vino in Cina, ci sarà una serie di giochi online con cui creare engagement con il pubblico, con in palio bottiglie di vino italiano”. L’obiettivo è quello di raggiungere “230 milioni di contatti sul web, con un piano per il 75% digital, ma che sarà supportato anche da eventi ed azioni a Pechino, Shanghai, Canton e Chengdu. Il target non è poi troppo differente da quello di altri mercati: Millennials, Generation X, medium ed high spender rappresentano i driver della domanda, con i loro profili sui principali social cinesi, ossia WeChat e Weibo”. Una campagna che punterà forte sulle immagini e l’immaginario, capace però di mettere al centro l’identità culturale cinese, “più forte che in qualsiasi altra parte del mondo. Punteremo sulla felicità, ma anche su lifestyle e sostenibilità”, riprende il direttore Ice di Pechino. L’obiettivo è ambizioso, “la Francia è imprendibile, ma il vino italiano deve posizionarsi su un livello di prezzo superiore a quello della Spagna, lavorando bene con gli importatori ed imparando a rapportarsi con l’e-commerce, che in Cina - ricorda Amedeo Scarpa - fattura come Usa ed Europa messe insieme, ma presenta anche tanti rischi”.
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SMS
La locomotiva cinese
L’Italia si prepara al futuro, a quando la Cina sarà il secondo importatore mondiale di vini imbottigliati, e di tempo, a ben guardare, non ce n’è poi molto: nel 2021 solo gli Usa saranno davanti al Celeste Impero. E di strada da fare ce n’è ancora tanta, perché se è vero che i dati del primo trimestre dell’anno hanno certificato il sorpasso sulla Spagna, al quarto posto, grazie al +62,82% in valore che ha portato la share del Belpaese al 7,03%, dopo che aveva chiuso il 2017 a 161 milioni dollari in valore, in crescita del 21% sull’anno precedente, pari però al 5,77% del totale delle importazioni enoiche cinesi, la Francia è ancora lontanissima, con una quota di mercato del 39%, figlia di un vantaggio competitivo accumulato decenni fa, quando i francesi, passando dal porto di Guangdong, hanno fatto passare il concetto che vino e Bordeaux fossero sinonimi ...
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Focus
Jacopo Biondi Santi, i legali fanno chiarezza, Epi si dissocia
Sono stati due giorni densi di clamore, specie sui giornali, per la vicenda che riguarda Jacopo Biondi Santi, indagato dalla Procura di Siena, come si apprende dal quotidiano “La Nazione”, per reati tributari, tanto che l’indagine del Procuratore Capo Salvatore Vitello con Niccolò Ludovici, con l’ausilio della Guardia di Finanza, “atta ad accertare un giro di fatture tra società finalizzato a pagare meno tasse”, ha portato ad un sequestro per 4,8 milioni di euro tra terreni, immobili e beni immobili. Pronta, nella giornata di ieri, la replica dei legali dell’imprenditore, il Dentons Europe Studio Legale Tributario, sentito da WineNews, che ha ricordato come “a seguito delle operazioni contestate il Fisco non ha perso nemmeno un euro”, e liquidando la vicenda come “tanto rumore per nulla”. Infine, nella serata di ieri, è arrivato anche il commento del Gruppo Epi, affidato ad un comunicato, che prende le distanze dall’indagine su Jacopo Biondi Santi. “Si tratterebbe - si legge - di un’indagine verso una persona fisica per questioni amministrative e contabili che risalgono a diversi anni prima dell’ingresso del gruppo Epi nel capitale di Biondi-Santi ... Né Epi né Tenuta Biondi-Santi Spa desiderano commentare un caso che riguarda esclusivamente Jacopo Biondi Santi e le sue attività”.
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Cronaca
Una cantina alla Biennale di Venezia
Una cantina dalle “radici bio” e dalla “pelle” in legno di faggio locale, che, ossidandosi con il tempo, contribuirà ad integrarla nel paesaggio, così come grazie ad alcuni superfici in erba. Un’architettura contemporanea, ma in dialogo con la cinquecentesca villa palladiana da cui tutto ebbe inizio. Ecco Cantina Pizzolato, azienda bio a Villorba, il cui progetto firmato Made Associati e selezionato tra 500 progetti dal Ministero dei Beni Culturali per l’Italia del futuro è esposto alla Biennale di Architettura di Venezia.
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Wine & Food
Agli agricoltori Usa, vittime della guerra commerciale con la Cina, 4,7 miliardi di dollari
La guerra commerciale tra Usa e Cina miete le prime “vittime”, gli agricoltori americani, che riceveranno sostegni per 4,7 miliardi di dollari come aiuto per compensare le perdite provocate dall’applicazione dei dazi. Di queste risorse, come rivela la Coldiretti, 3,6 miliardi saranno assegnati ai coltivatori di soia, particolarmente penalizzati nelle esportazioni dalle ritorsioni cinesi. Washington, in sostanza, mette una pezza agli effetti della guerra commerciale dichiarata a Pechino, ma per la Coldiretti c’è una lettura positiva: è infatti la conferma della scelta di Trump di sostenere la propria agricoltura, come dimostrerebbero anche il nuovo accordo Nafta con il Messico, che accoglie le richieste degli agricoltori Usa, e la tregua raggiunta con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, con l’impegno europeo ad importare più soia dai produttori Usa.
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WineNews.tv
Dal Barolo alla Freisa, viaggio tra i vini del Piemonte tra nobiltà e quotidianità nel bicchiere
Dici Piemonte, e la mente vola subito alla nobiltà del vino, al Baroloe e al Barbaresco. Ma le anime del Piemonte enoico sono tante, e comprendono vini che fanno parte della quotidianità, dalla Barbera ai Dolcetto, dal Dogliani al Gattinara. Un viaggio che parte dal Nebbiolo e dalle parole di Federico Ceretto, alla guida di una delle cantine di Langa che più ha valorizzato il tema dei cru negli ultimi anni, e che continua con Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, e Ian D’Agata, direttore scientifico della Vinitaly International Academy.
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Vignaioli del Morellino
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