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N. 3.437 - ore 17:00 - Giovedì 9 Giugno 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“La strategia “Farm to fork” e le pressioni della Direzione Generale Salute di Bruxelles condizionano le prossime politiche di Promozione Agricola della Commissione Europea”. Lo rileva, preoccupata, la filiera vitivinicola - Alleanza delle Cooperative italiane, Assoenologi, Cia-Agricotori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv) - in una lettera indirizzata al Commissario Europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni e al Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. Secondo la filiera, il rischio, per il vino, è accusare ulteriori discriminazioni nei programmi comunitari (in approfondimento). |
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9 italiani su 10 bevono vino fuori casa, i più lo associano a convivialità ed allegria, lo ritengono un’eccellenza nazionale riconosciuta, ne gradiscono il racconto al ristorante, che, però, trovano meno spesso di quanto si pensi, e comunque più di 8 su 10 si dicono convinti dell’importante di un consumo consapevole e senza eccessi. È l’estrema sintesi del rapporto tra vino e consumatori del Belpaese nel fuori casa, firmata da TradeLab, realizzata con oltre 1.000 interviste ad un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 ed i 74 anni, illustrata da Bruna Boroni, Director Industry AwayFrom Home dell’agenzia di ricerca, nell’assemblea generale Federvini.
Come detto, il primo dato positivo è che quasi tutti consumano vino fuori casa (89%), ma con delle differenze. Il 16% sono “adorers”, ovvero coloro che lo consumano sempre al ristorante, il 36%, la classe più numerosa, sono “adopters”, ovvero coloro che lo bevono sposso fuori casa, e per i quali il vino è uno dei prodotti preferiti, il 25% sono “acceptors”, ovvero persone che bevono vino occasionalmente ma che non mettono il vino al top per preferenze, ed il 12% sono “availables”, ovvero persone che bevono vino raramente, ma non lo escludono dalle loro scelte. Solo l’11% si dicono “Rejectors”, ovvero coloro che non bevono mai vino. Altro aspetto interessante, è vedere a quali valori o parole gli italiani associano il vino. Al primo posto in assoluto c’è la “convivialità”, indicata come prima scelta dal 39%, a cui segue “allegria”, al 33%, e poi “Italia”, al 29%. Al quarto posto, con il 24% delle prime risposte, viene il “cibo”, ulteriore testimonianza del modello mediterraneo prevalente che vede il vino consumato nei pasti. Altro aspetto molto confortante è che prevale, di netto, il consumo consapevole. Il 52% degli italiani dice di non eccedere mai con gli alcolici, il 23% ammette che sia capitato 1 o 2 volte al massimo nella vita, ed il 17% confessa di concedersi un bicchiere in più qualche volta, ma solo se non deve guidare. Le motivazioni più importanti per cui si evita l’abuso, e si punta su un consumo moderato, sono l’attenzione alla salute (41%, soprattutto trai giovani), la consapevolezza che eccedere è pericoloso se si deve guidare (31%), ma anche la paura di comportamenti alterati (16%). |
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3 miliardi di euro per le piccole e medie imprese, a supporto dei primi bandi previsti dal Pnrr per il settore agricolo: lo prevede l’accorto tra Intesa Sanpaolo e Coldiretti, siglato oggi a Roma. Un accordo quadro importante, con condizioni vantaggiose concesse dell’istituto di credito agli agricoltori dell’organizzazione agricola. “Le aree di intervento dell’accordo riguardano tutte le misure attraverso cui attuare il programma delineato dal Pnrr a sostegno dell’Agrosistema italiano e che prevede importanti stanziamenti, a partire dai primi bandi relativi ai “Parco agrisolare” e all’“Innovazione e meccanizzazione”, ma anche gli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e soprattutto per i contratti di filiera”. |
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61.756 controlli anti frode (di cui 49.511 ispettivi e 12.245 analitici), per oltre 33.000 operatori controllati (con irregolarità nel 15,9% dei casi) e più di 62.000 prodotti verificati (con il 9% dei campioni trovati fuori regola), per 5,5 milioni di chili di merci sequestrati (per un valore di 9,1 miliardi di euro) 186 notizie di reato e 4.669 contestazioni amministrative. Ecco i numeri salienti del Report sull’Attività Operativa 2021 dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione Frodi (Icqrf), che “si conferma tra le principali autorità antifrode nel food a livello mondiale”, spiega una nota del Ministero delle Politiche Agricole. Il vino, settore di punta dell’agroalimentare, come da anni accade, è stato quello che ha ricevuto più controlli, 19.628, quasi 1 su 3, con irregolarità rilevate nel 18% degli operatori e nell’11% dei prodotti, e con sequestri per 7,3 miliardi di euro (oltre il 70% del totale). Irregolarità che, nella maggior parte dei casi, sono state imbottigliamento di vini da tavola etichettati con designazioni non veritiere di vini Doc e Igt, anche con indicazione di vitigno e annata; commercializzazione fraudolenta di vini a Dop e a Igp non conformi ai requisiti stabiliti dai rispettivi disciplinari di produzione, e la sofisticazione di prodotti vitivinicoli per annacquamento e/o zuccheraggio. |
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Carlo Ancelotti non ha mai fatto mistero di festeggiare le proprie vittorie stappando una buona bottiglia di vino. Come avrà fatto di sicuro qualche giorno fa, di rientro da Parigi con la quarta Champions League portata a casa da allenatore, alla guida del Real Madrid, che ne fa il mister più vincente della storia del calcio. Tra i suoi vini preferiti, Masseto e Ornellaia, vertice qualitativo della produzione della Famiglia Frescobaldi, che Carletto ha condiviso ai tempi del Chelsea con Sir Alex Ferguson, altro wine lover in panchina. |
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Il Brunello di Montalcino Riserva 2016 de La Palazzetta, il Chianti Classico Gran Selezione Vigna Gittori 2019 di Riecine, il Bolgheri Superiore San Martino 2018 di Cipriana, il Vin Santo del Chianti Riserva 2000 di Colmano, l’Amarone della Valpolicella 2016 Sergio Zenato di Zenato, il Fiano Terre Siciliane 2021 di Mandrarossa (Settesoli), l’Isola dei Nuraghi Cagnulari 2020 di Chessa, ed il Barolo Roggeri 2017 Ciabot Berton: ecco il meglio del vino italiano, ovvero i “Best in Show” del Belpaese, ai “Decanter Wine Awards”, la più prestigiosa competizione vinicola in Uk, firmata dal magazine “Decanter”. Con il Belpaese che, nel complesso, è il Paese in assoluto con più medaglie, con gli 8 “Best in Show”, 25 di Platino (con cantine come Corte Pavone, Rubinelli Vajol, Carpineto, Masottina, Moncaro, Terlano, Damilano, Carpenè Malvolti, Tenuta di Capezzana, Velenosi e Vinosia, tra le altre) e 114 d’Oro. |
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A tu per tu con Fabrizio Bindocci, confermato alla presidenza del Consorzio del Brunello di Montalcino. “La piramide rovesciata con più Brunello e meno Rosso è un’anomalia ma funziona. Su vigneti e comunicazione l’obiettivo è quello di fare sempre meglio, perchè qualità e brand sono forti ma sarebbe sbagliato fermarsi. Manca sul territorio una ristorazione di alto livello, o al livello del vino. Ma il cambiamento deve partire dai produttori ...”.
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