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N. 3.109 - ore 17:00 - Lunedì 8 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La sostenibilità di un’azienda non si sostanzia e non si risolve nella sola declinazione ambientale ed economica, perché un’impresa, a maggior ragione se agricola, e ancora di più se di vino, è parte integrante ed attiva del territorio, protagonista della sua sostenibilità sociale. Che, tra i filari di Sagrantino di Montefalco della Arnaldo Caprai, passa per un un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno per l’inserimento dei migranti nel mondo del lavoro. “È una storia che sfata il mito dell’immigrazione come un problema, sono ragazzi che si prestano al sacrifico, spesso la parte migliore dei Paesi da cui scappano”, racconta a WineNews Marco Caprai. |
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Difficile. Anzi difficilissimo, per la pandemia e per tutto quello che ne consegue. Eppure, il 2021 pare destinato ad essere, “l’anno del Brunello”, presente sui mercati con due grandi annate consecutive come non si erano mai viste, come la 2015 (che ora arriva in versione Riserva) e la 2016, consacrate ai vertici da tutta la critica enologica internazionale. Raccontate in modo approfondito a WineNews da voci autorevoli come quella di Monica Larner, firma per l’Italia di “The Wine Advocate”, e di James Suckling, le due annate hanno riscosso consensi unanimi da tutte le grandi firme internazionali. Dopo “Vinous” di Antonio Galloni e le Top 100 di “Wine Enthusiast” e soprattutto di “Wine Spectator” dei mesi scorsi, il magazine Usa di Marvin R.Shanken è uscito online in queste ore anche con le sue valutazioni stellari sul 2016 (con punteggi altissimi), definendolo semplicemente “sensazionale”. Un’eco mediatica mondiale importantissima, perchè, come ricordato a “Benvenuto Brunello Off” dal presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci, “l’80% delle nostre bottiglie è destinato al mercato estero che non ha mai smesso di tirare, grazie a queste super annate. Ma anche il mercato italiano sta andando bene, nonostante la chiusura dell’horeca, perché il Brunello viene consumato anche a casa”. Una grande vendemmia 2015, quindi una grandissima Riserva 2015, poi un super 2016, e ora l’annata 2020: l’eccezionalità del Brunello sta proprio nel regalare annate come queste e nella loro capacità di invecchiamento, che lo collocano tra i più grandi vini al mondo. E se esattamente mezzo secolo fa Mario Soldati e Luigi Veronelli lo avevano capito per primi, anche per Robert Parker, il critico che ha inventato i punteggi, il Brunello va da sempre oltre i gusti e le mode. Per un territorio, quello di Montalcino, che ha intrapreso una strada stilistica chiara, per i propri vini. Sempre più eleganti, raffinati, e capace di esprimere le peculiarità di Montalcino, raccontata dall’unicità del Sangiovese in purezza che riesce sempre di più a portare nel calice il legame strettissimo con il suo territorio. Che è, ed è destinato ad essere, uno dei più prestigiosi ed importanti del mondo. |
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“Vino, gagliardo come la dea ragione in te l’idea si fa suono e si colora il Mito”, scriveva nella sua “Sete perenne”, una delle poetesse più grandi ed amate di sempre: Alda Merini. Prendiamo in prestito i suoi versi, nella Giornata Internazionale della Donna, per dedicarli a tutte coloro che, con il lavoro ed idee, contribuiscono a fare del mondo del vino uno dei settori più importanti, in ogni senso, del nostro Paese, in ruoli che vanno dal vigneto alla produzione, dal marketing alla comunicazione, dalla ricerca all’istruzione, dall’horeca all’export, e in molte altre professioni. C’è chi muove i primi passi, chi occupa ruoli di primo piano. Incontrando ancora molte, troppe, difficoltà, ma sempre di più lasciando il segno. E proprio qui sta racchiusa la speranza: che il mondo del vino italiano, mosso dalla “dea ragione”, sia per l’Italia un motore di rinascita e ripartenza. |
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Cinque stelle all’annata 2020 svelate dall’“Araba Fenice” del nuoto italiano: è la “Divina” Federica Pellegrini a comunicare al mondo, in collegamento online e sui social, il massimo del rating assegnato all’ultima vendemmia del Brunello di Montalcino, nella cerimonia virtuale in tempo di pandemia di “Benvenuto Brunello Off 2021”, con la regia del Consorzio. “Cinque è il mio numero, perché sono nata il 5 agosto, coincidenze che fanno piacere. Astemia io? Sono stata istruita da mio padre, che è stato barman in tutti i più celebri hotel e caffè di Venezia, dal Danieli al Florian, al Gritti Palace, e mio fratello ne ha seguito le orme. E, grazie a lui, ho sempre bevuto bene e conosco Montalcino, meta delle nostre vacanze in Italia”, ha detto la nuova testimonial del Brunello, pronta per le prossime Olimpiadi di Tokyo e mostrando la formella celebrativa delle stelle della nuova annata che porta la sua firma. Un’annata, la 2020, frutto di un’altra vendemmia spettacolare, “unica, con caratteristiche simili in parte alla 2010 e in parte alla 2012, e che, grazie ad un clima regolare, ha permesso di portare in cantina uve sane e di alta qualità, a fronte di una minore quantità, e che ha tutte le prerogative per affrontare un lungo periodo di affinamento e con una longevità rilevante”, ha sottolineato il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci. |
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“Un riconoscimento al nostro lavoro di imprenditori del vino e di agricoltori, ed a tutti quelli che come noi hanno ben chiara una cosa: che il vero valore non è nel vino, ma nella terra e nella vigna”. Parola di Lamberto Frescobaldi, alla guida del gruppo Frescobaldi, uno dei nomi più importanti e storici del vino italiano (con quasi 1.500 ettari di vigneto), e tra i pochi eletti, tra i produttori italiani, a finire sulla copertina della più diffusa rivista del vino internazionale, “Wine Spectator”, nel suo numero di Aprile 2021 (l’intervista completa nell’approfondimento). |
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Una buona notizia per l’oggi e, soprattutto, si spera, per il domani: è il sentiment delle reazioni delle rappresentanze del vino alla sospensione, per i prossimi 4 mesi, dei dazi Usa su tanti prodotti europei italiani, comprese eccellenze agroalimentari del made in Italy (da cui il vino fino ad oggi si è sempre salvato), come annunciato dalla Commissione Ue. “Si tratta di una rinnovata cooperazione transatlantica indispensabile per l’economia italiana e per le imprese vitivinicole, dipendenti dal mercato Usa per 1,6 miliardi di euro”, commenta Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini - Uiv. Per Federvini, che oltre al vino rappresenta anche, aceti e spirits italiani, “finalmente una buona notizia - commenta Micaela Pallini - si tratta di un primo passo. Speriamo in un accordo che superi la disputa Airbus - Boeing, sulla quale il nostro Paese non c’entra nulla”. |
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Nelle parole di due delle firme più autorevoli della critica mondiale (per “The Wine Advocate” e “JamesSuckling.com” ), lo stato di grazia di un dei territori più importanti del mondo, grazie a due vendemmie eccezionali, tra le migliori di sempre, come la 2016 e la 2015 in versione Riserva, da quest’anno sul mercato, ed un domani dove la cifra stilistica sarà sempre di più quella dell’eleganza dei vini. |
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