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WineNews
N. 3.901 - ore 17:00 - Giovedì 22 Febbraio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti,
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La News
Francia, attivato il fondo di emergenza vino
Che la situazione del mondo del vino in Francia stia attraversando una delle fasi più difficili della propria storia non è una novità, tra consumi che cambiano, costi che schizzano in alto, un quantitativo di vino difficilmente collocabile sul mercato e climate change. Il Governo francese si è mosso da tempo per sostenere il settore anche con il progetto dell’estirpazione dei vigneti, oltre che con il fondo di emergenza del vino, che ha una dotazione nazionale di 80 milioni di euro, per dare un aiuto ai viticoltori. Una misura comunicata recentemente ma con le prime risorse che sono già arrivate, come è successo nell’Hérault.
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Primo Piano
Tra Houston e Miami, Texas e Florida, l’Italia del vino riparte dagli Usa
Nonostante qualche difficoltà nel 2023, gli Stati Uniti rappresentano di gran lunga il primo mercato del vino italiano. Dopo un 2022 da record, a 1,86 miliardi di euro, a 8,3% sul 2021, nei primi 11 mesi 2023, le importazioni in Usa si sono fermate a 1,6 miliardi di euro (con un -6% sullo stesso periodo 2022, dati Istat analizzati da WineNews). Un dato negativo, certo, ma in miglioramento sui mesi precedenti, aspettando il saldo ufficiale dei 12 mesi, ed in gran parte dovuto alle grandi scorte fatte nello scorso anno dagli importatori americani, che ora, a detta di molti operatori, iniziano a sbloccarsi, seppur in uno scenario che con ogni probabilità vedrà ordini più piccoli e più frequenti nel tempo, rispetto agli ordini più massivi e diluiti nei diversi mesi come in passato, al netto dei limiti della logistica, ovviamente. In ogni caso, gli Usa, che sono un mercato fatto di tanti mercati diversi quanti sono gli Stati americani, tra regimi più liberali ed altri di monopolio, restano fondamentali per lo sviluppo del business enoico mondiale ed italiano. Ed a fare tappa in due città simbolo di altrettanti stati in rapida ascesa per il vino tricolore, torna il “Simply Italian Great Wines Americas Tour 2024” by Iem-International Exhibition Management, guidata da Marina Nedic e Giancarlo Voglino, tra le realtà più storiche ed esperte della promozione del vino italiano nel mondo, che sarà a Houston, in Texas, il 25 e 26 febbraio 2024, per poi fare rotta su Miami, in Florida, il 28 febbraio. Tante le cantine italiane, da tutto il Belpaese: da Cesconi a Conte d’Attimis, da Ricci Curbastro, da Albino Armani a Cà di Rajo, da Valdo Spumati a Garofoli, da Terre Cortesi Moncaro a Umani Ronchi, solo per citarne alcune. Con la consueta formula del “Walk Around Tasting”, e ovviamente tanti approfondimenti. Un vino italiano che cerca dunque di tornare a crescere, muovendosi in un quadro complicato. Come sottolineano i dati e le osservazioni dell’Ice di New York, in un contesto in cui “le importazioni di vino in America rallentano sul primo semestre 2022”, da gennaio a giugno 2023, “l’Italia ha esportato 1,7 milioni ettolitri di vino in America per 1,1 miliardi di dollari: sullo stesso periodo 2022, l’export di vino negli Usa è diminuito del -7,0% per volume e del -9,4% per valore”. 
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Il “rinascimento” del Vinsanto
Nell’espansione “pop” del vino, una gemma enologica come il Vinsanto è stata relegata al ruolo di vino da dessert. Ma oggi che la Toscana è sul tetto del mondo per i suoi vini, anche il Vinsanto chiede una rinascita, visto che siamo in terra di Rinascimento: come vino a tutto pasto, “stilnovista” come lo hanno raccontato, nei giorni scorsi a Palazzo Gondi a Firenze, la Tenuta Bossi di Marchesi Gondi in Chianti Rufina e il Master of Wine Gabriele Gorelli, sposandolo ad un menu dello chef stellato Vito Mollica. Pieve di Campoli, azienda dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero produce, invece, il Vinsanto per la Messa del Duomo di Firenze, e ha aperto in Piazza Duomo un negozio perché i turisti possano portarsi a casa una bottiglia di “arte enologica sacra”, che, a fine pasto, sia essa stessa dessert da sorseggiare con doverosa meditazione. 
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Focus
Gaddo della Gherardesca diventa produttore di vino
Tra passione e blasone, “dopo 74 anni” uno dei nobili più famosi d’Italia, e non solo, spesso presente nelle cronache aristocratiche e mondane e sempre più spesso anche in quelle del vino, come “testimonial” della Bolgheri dei suoi avi di cui tramanda il passato (con lo sguardo sempre rivolto al futuro, come ci ha raccontato in passato su WineNews), non sfugge al suo destino, e diventa produttore di vino, in prima persona: è Gaddo della Gherardesca, che, dopo qualche esperimento in passato e piccole produzioni destinate a famiglia ed amici, fa sul serio, a partire proprio dalla sua Bolgheri, oggi territorio-icona del vino mondiale, che alla famiglia della Gherardesca deve l’intuizione della vocazione e l’inizio della fortuna enologica, ma anche il Viale dei Cipressi, il primo dei quali fu piantato da Guido Alberto della Gherardesca nell’Ottocento, e che il poeta Giosuè Carducci ha reso per sempre celebre. Ma non solo, perché il progetto enoico del Conte, da rumors WineNews, e di cui presto sentiremo parlare - sarà svelato in maggio al Castello di Castagneto Carducci, la storica dimora di famiglia, con le antiche cantine, ndr - non si fermerà alla produzione del suo “rosso” del cuore, il Bolgheri Doc, ovviamente, ma guarderà anche ad altri territori-simbolo del vino italiano (Montalcino, la terra del Brunello). 
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Cronaca
Arriva la “Slow Wine Fair” 2024
Per rivoluzionare il mondo del vino, i vignaioli della Slow Wine Coalition, che aderiscono al “Manifesto del vino buono, pulito e giusto”, da tutto il mondo, tornano ad incontrarsi in Italia alla “Slow Wine Fair” 2024 a Bolognafiere con la direzione artistica di Slow Food, la “Woodstock del vino” come l’ha ribattezzata WineNews per lo spirito rivoluzionario di questo “movimento” di 1.000 cantine e 5.000 vini che saranno in degustazione, e che attraverso la “buona” viticoltura vuole “produrre” una nuova agricoltura fondata sull’agroecologia.

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Wine & Food
Intelligenza artificiale, mobile e digital wallet: le nuove tendenze del food & beverage
Investimenti in Intelligenza Artificiale, ottimizzazione dei dispositivi mobile e aumento costante nell’uso del digital wallet: ecco le ultime tendenze del settore food & beverage, secondo il report “Digital Connect Food & Beverage: The 2023 Trends in Spend” by BigCommerce, piattaforma di e-commerce internazionale - realizzato in collaborazione con PayPal e WBR Insights - che analizza i trend emergenti e le strategie di crescita del comparto. Lo studio sarà presentato nella “Ecommerce Food Conference”, a Bologna (22-23 febbraio). Per realizzare il report sono stati intervistati 100 tra i più influenti leader del settore in Europa dell’industria food & beverage, che hanno raccontato le sfide che si trovano ad affrontare ogni giorno e di come sia importante investire nella personalizzazione, in fornitori di pagamenti fidati e nel miglioramento della customer experience.

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WineNews.tv
Maddalena Fossati: “tutti mangiano e si sentono capaci di scriverne, ma cucina è cultura”
“Tutti mangiano e tutti si sentono capaci di scriverne: in realtà è importantissimo guardare un piatto e conoscerne i riferimenti culturali. Perché la cucina è cultura e non possiamo raccontarla senza averne studiato il contesto. Non dico che dobbiamo essere studiosi, ma non dobbiamo dare per scontato che la conosciamo solo perché ci cibiamo tre volte al giorno”. Così, a WineNews, Maddalena Fossati, direttrice della storica rivista “La Cucina Italiana”, che ha lanciato l’idea della candidatura della cucina italiana all’Unesco.
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