Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 2.519 - ore 17:00 - Venerdì 26 Ottobre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Nell’epopea della Tenuta Greppo di Biondi Santi, la cantina che, nell’Ottocento, ha inventato il Brunello di Montalcino, si apre un nuovo capitolo. Dopo l’importante investimento fatto nel 2017 per rilevarne il controllo, il Gruppo Epi (della ricchissima famiglia francese Descours), da rumors WineNews, avrebbe scelto uno dei top manager del vino mondiale per farne il nuovo ad, da novembre 2018. Ovvero Giampiero Bertolini, già “Marketing & Sales Director” a livello mondiale della Marchesi Frescobaldi. Mentre ad assicurare la continuità della presenza della famiglia Biondi Santi in azienda saranno Tancredi e Jacopo Biondi Santi. |
|
|
|
|
Che la 2018 sia stata un’annata abbondate, per la produzione di vino a livello mondiale, ormai, non ci sono più dubbi. Mentre nella Vecchia Europa gli ultimi grappoli vengono tagliati e portati in cantina, a confermarlo, arriva anche la “nota di congiuntura” dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, secondo cui la produzione di quest’anno, complessivamente, dovrebbe attestarsi sui 282 milioni di ettolitri, una delle più elevate del millennio, con una crescita di ben 31 milioni di ettolitri (+12%) sulla scarsissima 2017. Un recupero quantitativo che secondo “l’Onu” del vino sarà guidato soprattutto dalla Vecchia Europa, ma anche dagli aumenti importanti di alcuni Paesi del Sudamerica, capaci di compensare ampiamente, invece, il calo di qualche produttore come Australia o Sudafrica.
In Ue la produzione è stimata in 168,4 milioni di ettolitri (stima in leggero ribasso sui 175,6 milioni di ettolitri previsti dalla Commissione Europea nei giorni scorsi, ndr) con una crescita del 19% sul 2017, ed una maggiore produzione stimata in oltre 27 milioni di ettolitri. In linea con le altre previsioni fino ad oggi diramate da organismi nazionali ed internazionali, l’Italia sarà il primo produttore mondiale con 48,5 milioni di ettolitri, in recupero sul 2017 (+14%) ma in linea con la media quinquennale, mentre saranno leggermente al di sopra del loro storico la Francia (46,4 milioni di ettolitri, +27% sul 2017) e la Spagna (40,6 milioni di ettolitri, +26%). Quarto produttore mondiale invece, si confermano gli Stati Uniti, con una produzione di 23,9 milioni di ettolitri, grazie ad una leggera crescita sul 2017 (+2%). Quinto produttore mondiale (in attesa dei dati della Cina, ancora non disponibili, sottolinea l’Oiv) sarà l’Argentina, con una crescita del 23% sul 2017, a 14,5 milioni di litri, ed in forte aumento anche la produzione del Cile, a 12,9 milioni di ettolitri (+36%). A chiudere la “Top 10” dei produttori mondiali nel 2018, seguono Australia (-9%, a 12,5 milioni di ettolitri), Germania (+31%, a 9,8 milioni di ettolitri), Sudafrica (-12%, a 9,5 milioni di ettolitri) e Portogallo (-22%, a 5,3 milioni di ettolitri). Ora, in attesa dei dati definitivi che arriveranno nei prossimi mesi, l’attenzione si sposta sulla cruciale partita della tenuta dei prezzi del vino. |
|
|
|
|
Un “think tank” fatto non solo di personalità del mondo del vino, ma anche di esperti riconosciuti che arrivino da altri settori, dal marketing alla cultura, dalla moda all’arte, e non solo, che affianchi, in forma “istituzionale”, i vertici dei Consorzi del vino, fondamentali per l’“indirizzo politico” della gestione del territorio, della tutela e della promozione di quei marchi collettivi che, di fatto, sono le denominazioni. A rilanciare l’idea è Angelo Gaja, produttore visionario e tra i più ascoltati nel mondo. Secondo il quale, ha spiegato, in questi giorni, a WineNews, sarebbero uno strumento utile, soprattutto, ad allargare gli orizzonti e le vedute rispetto a quelle strettamente legate al settore del vino, con contributi che consentano ai Consorzi stessi di anticipare i tempi ed essere più competitivi in uno scenario mondiale sempre più complesso. |
|
|
|
|
|
“Ex roccaforte sabauda, culla dell’Unità d’Italia e motore dell’industria nel XX secolo, consapevole dei suoi punti di forza ma non sempre efficace nel mostrarli”. Ma grazie alla vivacità culturale, “ai sentieri alpini, borghi e valli bucoliche che offrono alcuni tra i migliori vini rossi e tartufi bianchi d’Italia, potrebbe non restare ancora a lungo un segreto noto solo ai viaggiatori più informati”. Ecco il Piemonte, n. 1 nella Top 10 delle Best in Travel 2019 di Lonely Planet, unica italiana tra le mete preferite dai viaggiatori del mondo. “Una ricchezza che merita di essere scoperta con calma, con quel turismo lento adatto a tutti”: non a caso qui è nata Slow Food e l’Università di Pollenzo ne diffonde la filosofia. Basti pensare alle Langhe, Roero e Monferrato Patrimonio Unesco, ad Alba o all’Alta Langa, alle “cattedrali sotterranee” di Canelli o a Gattinara e a “un sorso” del suo vino di cui scriveva Soldati; alla cucina tanto ricca di tradizione ma rivisitata, tra osterie e ristoranti stellati, al Barolo e Barbaresco, Barbera d’Asti e Asti, Gavi o Nizza Docg, per dirne alcuni; fino alla bellezza di Torino. A seguire, in Top 10, i Catskills in Usa, il Nord del Perú, il Red Centre in Australia, le Highlands e le isole della Scozia, l’Estremo Oriente russo, il Gujarat in India, il Manitoba in Canada, la Normandia in Francia e la Valle el Elqui in Cile. |
|
|
|
|
|
Gli spaghetti al pomodoro e basilico, il classico dei classici della cucina italiana, la pasta made in Italy per eccellenza che tutto il mondo ama e ci invidia, ora hanno una chef che è la migliore al mondo nel reinterpretarli in chiave contemporanea. E non è italiana: Carolina Diaz, chef americana incoronata Master of Pasta, ieri a Milano, dal Barilla Pasta World Championship 2018. Dove la sfida globale Usa-Cina è finita nel piatto, con la giovane chef americana che l’ha spuntata sul collega cinese Toby Wang. |
|
|
|
|
“Promuovere in modo integrato le qualità dei vini con quelle dei loro luoghi di produzione”; “Tutti i soggetti interessati devono poter contribuire”; “Riconoscere le esigenze e le responsabilità dei fruitori dei vini e dei paesaggi”; “Promuovere i vini ed i buoni cibi ad essi legati”; “Promuovere i vini ed i prodotti locali vicini”; “Bassi impatti aziendali sull’ambiente”; “Sviluppare opportunità positive nelle relazioni tra aree di produzione e città”; “Aumentare la conoscenza, la consapevolezza, le condivisioni”; “Migliorare l’informazione e la comunicazione”; “Sostenibilità come criterio generale di guida”. Ecco il decalago per un matrimonio perfetto tra vino e paesaggio lanciato da Catap-Coordinamento delle associazioni tecnico-scientifiche per l’ambiente e il paesaggio, ieri alla Società Geografica Italiana a Roma. |
|
|
|
|
|
Affacciata sul Mar Nero, prima nel segmento “premium” in Russia, ha un’impostazione agronomica ed enologica tutta italiana, dal team agronomico alla tecnologia, fino alla consulenza dell’enologo Riccardo Cotarella. “Siamo la cantina russa che fa il vino russo più “italiano” che ci sia”, spiega il management. Cotarella: “ennesima esperienza che ci dice che la vite è una pianta generosa che sa adattarsi al territorio. Siamo sul 45° parallelo, c’è il mare, ci sono le montagne. La vite è una pianta che allontana la frontiere e che unisce”. |
|
|
|
|