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WineNews
N. 3.115 - ore 17:00 - Martedì 16 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Ufficiale: niente Vinitaly nel 2021
Ora è ufficiale: come da rumors anticipati ieri da WineNews, anche il 2021 sarà senza Vinitaly. L’edizione n. 54, conferma una nota ufficiale di Veronafiere, sarà di scena nel 2022 a Verona, dal 10 al 13 aprile. Confermata ad ora, invece, il 19 e 20 giugno 2021 ancora a Verona, l’edizione n. 10 di Opera Wine con Wine Spectator. Mentre dal 16 al 18 ottobre sarà di scena un evento speciale, rigorosamente b2b. Una decisione sofferta, ma condivisa da Veronafiere con tutta la filiera, da Unione Italiana Vini (Uiv) a Federvini, da Assoenologi a Federdoc, da Confagricoltura a Coldiretti, dalla Cia/Agricoltori Italiani all’Alleanza delle Cooperative a Copagri. 
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Primo Piano
Nutriscore, appello di 279 scienziati (anche italiani) per andare avanti. Il no di Patuanelli
“Il mercato agroalimentare nel quale opera l’Italia fa gola ad altri. Vuole essere utilizzato il Nutriscore per portare via la nostra capacità di esportare prodotti con alto valore aggiunto, quindi mercati molto ricchi, a favore di chi non ha accesso a questi mercati. È inaccettabile. Questo sistema di etichettatura è un pericolo. Non si può distruggere il sistema agroalimentare italiano. L’Italia deve fare una battaglia come sistema Paese. Non possiamo permetterci un sistema che metta un bollino senza dare informazioni e che non faccia capire il senso di una dieta equilibrata. E’ un sistema inconcepibile, ingiustificato e ingiustificabile”. Parole del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, che arrivano in Audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, proprio nel giorno in cui un team di 279 scienziati di tutto il mondo, tra cui diversi italiani, hanno firmato un appello chiedendo alle autorità d’Europa e del mondo di implementare il percorso di adozione di questo discusso sistema di etichettatura. Nel frattempo, però, la questione di caratura internazionale diventa anche politica a livello italiano, perchè tra i firmatari, insieme a nomi autorevoli come Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, c’è anche quello di Walter Ricciardi dell’Università Cattolica del Sacrocuore e consulente del Governo per l’emergenza Covid, come sottolinea il Sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio. “Ancora un attacco al nostro Made in Italy. E stavolta ancora più grave perché arriva da chi non ti aspetti. Da notizie di stampa apprendiamo che Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza e rappresentante Oms, avrebbe firmato insieme ad altri accademici un appello francese per sostenere il Nutriscore, sottolineando anche che il Nutrinform, l’etichettatura a batteria sostenuta dal nostro paese, è inefficace. Ancora più grave che nello stesso documento si affermi che il Nutrinform sia sostenuto da gruppi lobbistici, e non supportato da dati scientifici. Come dire che i ministri italiani sono dei lobbisti. Non è il prodotto che fa male, quanto la dieta che accompagna quel prodotto”. Da Coldiretti a Confagricoltura, alla Cia-Agricoltori, insorgono le organizzazioni agricole, che chiedono chiarimenti al Governo.
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Italia, 59 milioni di ettolitri in cantina
Alla fine del mese di febbraio 2021, nelle cantine italiane, erano presenti 59,4 milioni di ettolitri di vino, 6,3 milioni di ettolitri di mosti e 311.299 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione, il che vuol dire un aumento delle giacenze del 3,6% per i vini ed una riduzione del 5,1% per i mosti rispetto a febbraio 2020. Il 57,3% del vino è stoccato nelle Regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 50,3% del totale è a Denominazione di Origine Protetta, il 27,5% a Indicazione Geografica Protetta, i vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale, ed il 20,9% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono particolarmente concentrate: 20 denominazioni (Prosecco Doc in testa) contribuiscono al 58,9% del totale. Così l’ultimo report “Cantina Italia” dell’Icqrf.
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Focus
Rosè, trend in crescita. Le migliori espressioni al mondo
Il miglior vino rosè del mondo è la Cuvée Charlotte de La Madrague, ed arriva dalla Côtes de Provence, in Francia. Il migliore italiano, invece, viene dall’Abruzzo, ed è il Terzini Rosato Cerasuolo d’Abruzzo della cantina Terzini. Che è anche una delle due “Gran Medaglia d’Oro” dell’Italia, insieme a Il Casato Pinot Grigio Rosato del Gruppo Schenk. Che conquista anche una delle 20 “Medaglia d’Oro” (con l’Amicone Pinot Grigio Rosé), riconoscimento raggiunto anche da cantine celeberrime del vino italiano come Marisa Cuomo, Leone De Castris, Masciarelli, Piera Martellozzo, Fantini Vini Group (ex Farnese Vini), Monte del Frà e non solo. Ecco i verdetti della “Selezione Rosé del Concours Mondial de Bruxelles”, dedicata al fenomeno rosato da parte di uno dei più antichi e prestigiosi concorsi internazionali. Che avrebbe dovuto tenersi in Italia, in Abruzzo, una delle patrie nobili dei rosati italiani, e che, invece, causa pandemia, si è tenuta a Bruxelles. Un fenomeno, quello dei vini rosati, che, dal 2002 ad oggi, ha registrato una crescita dei consumi del 40%, passando da 18 a 26 milioni di ettolitri nel mondo, con Francia, Italia, Spagna e Usa che da soli, ricordano gli organizzatori del “Concours Mondial de Bruxelles” coprono il 75% della produzione mondiale.
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Cronaca
Le bollicine di Hamsik Winery
Ve lo ricordate Marek Hamsik? Il fantasista slovacco, dopo una lunga carriera in Italia, dove ha scritto la storia del Napoli, oggi gioca in Svezia. Ma il cuore è rimasto nel Belpaese, tanto che nel 2018 ha creato una sua linea di vini, la Hamsik Winery, per portare il made in Italy nel mondo, partendo dai mercati della Slovacchia e della Repubblica Ceca. Dalla partnership con Serena Wines, così, sono nate le etichette di Valdobbiadene Superiore di Cartizze, Prosecco Treviso e persino uno Champagne, con la griffe De Vilmont.
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Wine & Food
Per valorizzare i territorio dell’“oro verde” italiano nasce il Movimento Turismo dell’Olio
Come la vite, l’ulivo è una pianta simbolo dell’agricoltura Italiana di qualità, che trapunta l’Italia da Nord a Sud, e vede l’Italia leader in Europa e nel mondo per numero di oli evo e olive da tavola certificate Dop e Igp, ben 52 che nascono da 540 varietà di olivo. Un patrimonio storico, sociale, alimentare, ma anche economico, visto che le esportazioni, secondo i dati Istat, nel 2020 hanno toccato gli 1,2 miliardi di euro. Un patrimonio da valorizzare anche attraverso un turismo dedicato che, per molti, potrebbe ripercorre in buona parte i successi di quello del vino. Per questo è nato ufficialmente il Movimento Turismo dell’Olio (Mto), che, per i prossimi sei anni, sarà guidato da Donato Taurino (presidente) e Vittoria Cisonno (direttrice ed ideatrice, e tra le pioniere del Turismo del Vino), e “battezzato” dal Senatore Dario Stefàno.
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Consorzio Vini di Romagna
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Sinergia con la Maremma, vicinanza con Montalcino, sostenibilità: il futuro del Montecucco
Parla Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio della piccola denominazione Toscana, che dal Monte Amiata guarda verso il mare: “la collaborazione promozionale con la Maremma e con il Morellino di Scansano è già nei fatti. La vicinanza con il Brunello di Montalcino non è un limite, siamo simili ma diversi. Siamo un territorio intatto, gran parte della produzione è già certificata bio, potremmo diventare un vero distretto biologico”.
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