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WineNews
N. 3.330 - ore 17:00 - Mercoledì 12 Gennaio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Prosecco Doc, ancora da record
Che il 2021 sia stato un anno di riscossa per il vino italiano - verso il record di 7 miliardi di euro di export - lo testimoniano tanti bilanci aziendali, e di “territorio”. Come quello del Prosecco Doc, lo spumante più consumato nel mondo. E che, nel 2021, ha superato la quota di 627,5 milioni di bottiglie certificate (di cui 71,5 di Rosé), a +25,4% sul 2020. A dirlo il Consorzio, guidato da Stefano Zanette, sui dati di Valoritalia. Con il Prosecco Doc locomotiva di un “sistema Prosecco” (con Docg e Asolo) che, nei primi 9 mesi del 2021, ha esportato per 929,9 milioni di euro (sui 679 dei primi 9 mesi 2020), secondo i dati Istat analizzati da WineNews.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
“Anteprime di Toscana” a marzo, “Grandi Langhe” in aprile, “Anteprima Amarone” a giugno
Le “Anteprime di Toscana” andranno in scena a marzo, dal 19 al 25, tra Firenze ed i territori; “Grandi Langhe” sarà ad aprile, il 4 ed il 5, sempre a Torino, mentre “Anteprima Amarone” si sposta a giugno, a Verona. Si ridisegna così, causa Covid, il calendario delle principali Anteprime del vino italiano, a cavallo delle grandi fiere internazionali, come ProWein (a Dusseldorf, dal 27 al 29 marzo) e Vinitaly (a Verona, dal 10 al 13 aprile). “Il programma della “Settimana delle Anteprime” di Toscana è confermato - spiega, a WineNews, Francesco Mazzei, alla guida di Avito, associazione che riunisce tutti i Consorzi del vino della Regione Toscana - nella sua pienezza”: si partirà con la cena di gala, sabato 19 marzo, dunque, nel “Salone dei Cinquecento”, in Palazzo Vecchio, a Firenze, con la Regione e tutti i Consorzi riuniti, e poi gli eventi, fino al 25 marzo, tra Firenze ed i diversi territori, dedicati a Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e altre denominazioni toscane. Pienamente confermato, a Torino, alle Ogr - Officine Grandi Riparazioni, anche “Grandi Langhe”, con la kermesse firmata dal Consorzio di Barolo e Barbaresco in partnership con quello del Roero, che sarà di scena il 4 ed il 5 aprile 2022. Come spiega a WineNews Matteo Ascheri, presidente di Barolo e Barbaresco, che però lancia una riflessione (completa, nell’approfondimento): “questi due anni, hanno dimostrato che si può fare mercato e vendere vino nel mondo molto bene anche senza eventi. Va fatta una riflessione complessiva sulla promozione. Le fiere, per esempio, che sono state uno strumento formidabile in passato, stanno segnando il passo. Anzi, direi che oggi sono più le fiere, in generale, ad aver bisogno dei produttori di vino, che il contrario”. Decisamente più lungo, invece, il salto temporale scelto dal Consorzio Vini della Valpolicella, che ha spostato “Anteprima Amarone” a giugno 2022. “Vogliamo tornare in presenza e vogliamo farlo nel migliore dei modi - ha detto il presidente del Consorzio, Christian Marchesini - lo dobbiamo ai nostri produttori ed a una denominazione che, nel 2021, ha registrato una stagione importante sul fronte delle vendite. Per questo a febbraio 2022, con Nomisma Wine-Monitor, presenteremo un focus di mercato sulle performance del territorio”.
Approfondimento su WineNews.it
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Filiera Italia, allarme “quarantene”
Secondo i dati dell’ultimo bollettino del Governo sulla pandemia, tra positivi e in isolamento, ci sono oltre 4 milioni di persone in Italia. Situazione che si ripercuote sul sistema sanitario e sul lavoro. Ed iniziano a sorgere preoccupazioni anche nella filiera della produzione e distribuzione di cibo, che pure non si è mai fermata neanche durante i lockdown. A lanciare l’allarme è Filiera Italia, fondazione che riunisce alcuni dei più importanti player dell’agroalimentare italiano (da Agrinsieme a Coldiretti, da Aia ad Amadori, da Campari a Carrefour, da Cirio a Conad, da De Cecco a Farchioni) e del vino (con nomi come Bellavista, Donnafugata e Marchesi Antinori). Che chiede di estendere a tutti l’obbligo del vaccino, e di ridurre i vincoli per la quarantena, “se non vogliamo subire gli effetti di uno stop su crescita e produzione”.
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Focus
L’Erbaluce di Caluso, storia di una riscossa
Se è vero, come è vero, che più o meno 20 grandi denominazioni del vino italiano su oltre 500 totali, tra Dop e Igp - che, con la forza della storia e dei numeri, hanno la capacità di investire e aprire i mercati - è altrettanto innegabile che buona parte del fascino del vino italiano sia rappresentato da quella miriade di piccole denominazioni, capaci di raccontare storie, identità e territori. Come l’Erbaluce di Caluso, Docg nel territorio del Canavese. Oggi, questa piccola ma storica denominazione (prima Doc di vini bianchi del Piemonte, dal 1967, e Docg dal 2010), racconta una storia di rinascita che simboleggia la riscossa di tanti piccoli territori. Nel 2000, erano appena 128 i vigneti rivendicati ad Erbaluce di Caluso Docg, mentre nel 220 si arrivati a quota 227. Con un filiera fatta da 281 viticoltori e finalizzata da 39 vinificatori e 35 imbottigliatori, per un numero di bottiglie potenziali passate da 968.800 a più di 1,5 milioni, con un valore dell’imbottigliato sui 10 milioni di euro. Numeri che raccontano la riscossa di territorio avvenuta in modo peculiare, grazie ad aziende storiche che hanno resistito, cooperative che sono cresciute in qualità, e giovani produttori tornato a credere nel territorio e nel suo vino, come spiega, a WineNews (nell’approfondimento), Ercole Zuccaro, direttore Confagricoltura Piemonte.
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Cronaca
Asti Docg, 2021 da incorniciare
Un 2021 da incorniciare per l’Asti Docg, brindisi dei campioni del tennis alle Atp Finals di Torino e dei giovani talenti del calcio protagonisti dei “Golden Boy”, ambasciatori d’eccezione delle bollicine piemontesi al fianco del vero Brand Ambassador, lo chef Alessandro Borghese. Collaborazioni che alzano l’asticella della promozione dell’Asti Docg, che chiude l’anno a quota 102 milioni di bottiglie prodotte, l’11% in più del 2020, per un totale di 60 milioni di bottiglie di Asti Spumante (+12%) e 42 milioni di Moscato d’Asti (+10%).
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Wine & Food
Senza proroga della cassa integrazione, nella ristorazione, addio a 50.000 posti di lavoro
Senza la proroga della Cassa Integrazione Covid, scaduta a dicembre 2021, “sono a rischio altri 50.000 posti di lavoro solo nel settore dei pubblici esercizi”. Allarme che arriva da Fipe/Confcommercio e Aigrim (Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione e Servizi Multilocalizzate). La richiesta al Governo di ulteriori 13 settimane di Cassa Integrazione Covid, riguarda soprattutto quelle attività, specialmente nelle città, che più di altre stanno subendo le conseguenze delle limitazioni e dall’incertezza creata dal risalire della curva dei contagi. Intanto, però, nel magma dei social, e, soprattutto su Twitter, è tra i trend topic l’hashtag #BastaRistori, con tanti profili che inneggiano all’obbligo di super green pass per accedere a bar e ristoranti, anche all’aperto, in vigore da ieri, come motivazione primaria per il calo dalla clientela nei locali ...
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WineNews.tv
Il giro del mondo del Chianti, alla continua ricerca di nuovi sbocchi commerciali
Dal Turkmenistan alla Colombia, a WineNews il presidente del Consorzio della più grande denominazione rossista d’Italia, Giovanni Busi. “Non basta essere presenti sui mercati già consolidati, come Stati Uniti, Canada ed Europa. Il potenziale produttivo del Chianti, negli ultimi anni, è cresciuto sensibilmente, abbiamo bisogno di avvicinare nuovi consumatori. Siamo stati pionieri in Cina, dove oggi esportano anche i piccoli produttori, e siamo felici di fare da apripista per il vino italiano anche in Paesi meno considerati”.
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