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N. 4.159 - ore 17:00 - Martedì 25 Febbraio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Anche nel 2024 gli Usa si confermano primo mercato mondiale del vino, in cui l’Italia mantiene il primato per volumi esportati (353,9 milioni di litri) e fa segnare la crescita più significativa a valore (2,2 miliardi di dollari, +6,5%), riducendo il divario con la Francia (2,5 miliardi di dollari, +0,3%). E per presidiarlo, è ripartito il “Simply Italian Great Wines Americas Tour” 2025, inaugurato, ieri, all’Ampersand Studios a Miami, e che proseguirà da Eataly a Dallas, il 26 febbraio, con Iem-International Exhibition Management, e il supporto della filiale americana Ieem-International Event and Exhibition Management, Ministero degli Affari Esteri e Ice Agenzia. | |
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| | Un modello agricolo e vitivinicolo che tiene insieme sostenibilità ambientale, tutela dei suoli, produzione di qualità, creazione di ricchezza e, non da ultimo, la felicità di agricoltori e contadini, non solo è possibile, ma può tracciare la rotta per il futuro. In Italia, ed in Europa, dove è tornato ad essere un modello da seguire sul fronte dell’agroalimentare. Partendo dal tema del biologico, che non si può fare ovunque e tutti, ma che è un esempio virtuoso di come si deve mirare a produrre prodotti salubri e di alta qualità, che vanno fatti pagare per il loro giusto valore, perché senza creare ricchezza non si crea neanche l’equità. Tutto questo da fare valorizzando il made in Italy, sul quale la politica si può dividere in “destra e sinistra”, ma deve giocare di squadra, come si deve fare ora, per esempio, a tutela del vino italiano, che è traino di tutto l’agroalimentare, e il cui consumo - e non l’abuso, che ovviamente va combattuto - viene rimesso in discussione, “dipinto” come un prodotto che di per sé fa male, che è dannoso, ma che, invece, è parte della storia italiana, di uno stile di vita amato nel mondo, e che è presidio di territori, spesso eroici, che senza vino, e quindi senza vigna, sarebbero abbandonati e devastati. E promuovendo nel mondo la qualità italiana nel calice e nel piatto, con uno sforzo congiunto che vede insieme a imprese, istituzioni e fiere. È la sintesi del messaggio (in approfondimento) di Slow Wine Fair e Sana Food 2025, per la prima volta insieme in un percorso congiunto tra Slow Food, Federbio e Bolognafiere, nelle parole di Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere, Matteo Zoppas, presidente Ice, Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio, Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, in chiusura di una kermesse che ha riunito sotto lo stesso tetto quasi 1.300 espositori, da tutta Italia e dal mondo (di cui poco più di 1.000 di vino), in larghissima parte certificati bio o in fase di certificazione, non solo per fare mercato su un segmento, quello del biologico, che vale oltre 10 miliardi di euro tra consumi domestici ed export, e che cresce anche nel fuoricasa, ma anche per riaffermare una visione chiara e precisa dell’agricoltura e della viticoltura del futuro. E che dà appuntamento al 2026. | |
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| | Il “rural proofing”, ovvero la garanzia che le politiche europee siano adatte per chi vive e lavora nei territori rurali, contro lo spopolamento e per un concreto sviluppo dell’agricoltura; la richiesta che lo sviluppo rurale rimanga parte di una Pac forte e indipendente post 2027; il mercato dei prodotti agricoli europei, in ripresa, ma ancora alle prese con alti costi delle materie prime, eventi meteo estremi e la complessa situazione geopolitica internazionale; e, non ultime, le raccomandazioni del Gruppo ad Alto Livello sul Vino. Se ne è parlato al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura Ue (Agrifish), ieri a Bruxelles, a partire dalla nuova “Vision for Agriculture and Food” presentata, nei giorni scorsi, dal Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen e dal vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto. | |
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| | | Continua a crescere in ogni canale di vendita, l’agroalimentare italiano biologico, che ormai supera i 10 miliardi di euro in valore tra consumi interni ed export. E rivendica un ruolo da protagonista nel settore, e anche nella politica, italiana ed europea, affermando con forza, anche nei confronti della nuova legislazione Ue, che il “Green Deal” non è il nemico. Messaggi e numeri che arrivano da Sana Food e Slow Wine Fair 2025, per la prima volta in sinergia, a BolognaFiere, dove è andata in scena anche la “Rivoluzione Bio” 2025 (in approfondimento), partita dai dati dell’Osservatorio Sana Food 2025 di Nomisma. Secondo cui, nel 2024 le vendite alimentari di prodotti bio sul mercato interno sono cresciute del +5,7% sul 2023. A trainare la crescita del mercato sono prevalentemente i consumi domestici che sfiorano i 5,2 miliardi di euro. Si ridimensiona, invece, la crescita del fuori casa osservata nella precedente rilevazione, per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro. Per un totale, dunque, di 6,5 miliardi di euro. Positiva anche la performance dell’export di prodotti agroalimentari italiani bio, che nel 2024 raggiunge 3,9 miliardi di euro, con un incremento del +7% sul 2023, con le principali destinazioni per i prodotti bio che sono Germania, Francia, Scandinavia, Benelux e Stati Uniti. | |
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| | | Le montagne e le valli trentine sono una realtà unica, in grado di coniugare la produzione vinicola di alta qualità con un modello di vita sostenibile e rispettoso dell’ambiente: spetta proprio ad esse il “Premio Vinarius al Territorio” 2025 by Vinarius - Associazione Enoteche Italiane, consegnato oggi a Roma. Il premio (edizione n. 10) è volto celebra quelle aree geografiche che, grazie al lavoro delle loro comunità, riescono a coniugare produzione di vini con rispetto per l’ambiente, identità culturale e promozione del turismo enologico. | |
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| | Piccola, ma dinamica, è stata la denominazione del Valdarno di Sopra, con il “Valdarno di Sopra Day”, ospitato da Il Borro della famiglia Ferragamo, a chiudere, nei giorni scorsi, le Anteprime di Toscana 2025. Tra gli assaggi delle nuove annate delle 22 aziende del Consorzio, e approfondimenti. Una denominazione, quella tutelata dal Consorzio guidato da Luca Sanjust, che punta a valorizzare ancora di più il legame tra vino e territorio (tra Arezzo e Firenze) con la menzione “vigna”, senza abbandonare il progetto, in piedi da tempo, di diventare biologica per disciplinare. In approfondimento, i migliori assaggi dello staff WineNews da un territorio che ha fatto da sfondo nientemeno che alla Gioconda di Leonardo da Vinci, e che Giorgio Vasari ha raffigurato nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. | |
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| | | Dalla “Call to Action” di Slow Wine per bottiglie di vetro più leggere al clima, e ai mercati, sempre più esigenti e selettivi anche su questo aspetto, a partire proprio dalle bottiglie stesse ritenute responsabili di una fetta che va dal 30% al 70% dell’impronta ambientale della filiera del vino. Che dopo aver investito molto nella sostenibilità in vigna e in cantina, ora deve fare un ulteriore salto in avanti. E le alternative per contenitori e imballaggi più leggeri e meno impattanti non mancano. | |
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