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N. 4.371 - ore 17:00 - Giovedì 18 Dicembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Un mese magico e frenetico, in cui da sempre la convivialità - che in Italia fa rima con buona cucina, vino e brindisi - è protagonista assoluta, tra cene degli auguri, aperitivi e strenne gourmet: la maggior parte degli italiani (64%) ama trascorrere Natale a casa, e se nella wishlist non manca il panettone, declinato in mille varianti, tra i regali più gettonati ci sono cioccolato, bollicine e spirits. Ma le feste sono anche il periodo perfetto per mettersi in viaggio alla ricerca dei tanti indirizzi, tra arte e buona cucina, di cui è ricco il Belpaese. Con i suggerimenti by WineNews, sul buono e sul bello da regalare e regalarsi, senza dimenticare la solidarietà. | |
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| | Qual è il senso della tavola? Ci riuniamo attorno alla tavola in famiglia o con gli amici, e soprattutto in occasioni come le festività. Ma quello che ricordiamo ogni volta è il banchetto dei banchetti: l’Ultima Cena, in cui Gesù affida al pane ed al vino, simbolo del corpo e del sangue di Cristo nell’Eucarestia, il senso della sua vita donata per amore. Vino che, oltre ad essere un simbolo del made in Italy, e il compagno più fedele della cucina italiana, è anche il primo elemento distintivo dell’essere europei, perché l’Europa è la patria del vino. WineNews ne ha parlato con il cardinale Gianfranco Ravasi, biblista e teologo, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, incontrato, nei giorni scorsi, in Confagricoltura, a Roma, riflettendo su ciò che significa, oggi, tradurre il senso della tavola della Bibbia, in cui cibo e vino si uniscono, nella quotidianità. “Fin dalle origini, cibo e vino sono stati dei grandi simboli fondamentali, e non solo degli elementi di sopravvivenza. Il cibo è per sua natura in tutte le culture, in particolare in quelle religiose, l’espressione di qualcosa di più. In questa luce dobbiamo sempre considerare che l’opera dell’agricoltore è partecipe, per certi versi, alla cultura stessa di un popolo e alla sua spiritualità''. In particolare, i due “grandi simboli” della tavola codificati nel diritto canonico sono il vino ed il pane: “un poeta francese, Paul Claudel, diceva “interroga la vecchia terra e ti risponderà sempre col pane e col vino”. Sono i due cibi che permettono anche di rappresentare la presenza del divino nel Cristianesimo”. Oltre ad essere un “medium” per raccontare i nostri territori e le loro comunità, ovvero le bellezze dell’Italia, terrene e spirituali, per i legami che hanno con il paesaggio, la storia, la cultura e le nostre trazioni, i prodotti della nostra agricoltura sono, infatti, l’espressione della ricchezza della natura e del Creato e “per tutti, credenti e non credenti, è proprio la bellezza della natura che riesce ad offrire delle potenzialità, non soltanto di vita, ma anche di bellezza”. Dell’Italia, ma anche dell’Europa, perché la cultura del vino, grazie alla diffusione del Cristianesimo, è anche il primo elemento distintivo dell’essere europei, e della quale “il vino, assieme ad altri simboli naturalmente, e una sorta di carta d’identità umana, culturale, ma anche naturale”. | |
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| | Dai regali per grandi e piccini alle decorazioni, dai cenoni ai soggiorni di vacanza in Italia e all’estero: tra caro-vita e voglia di normalità, il Natale resta un appuntamento irrinunciabile per le famiglie italiane. E, in media, gli italiani prevedono di destinare 592 euro al Natale e al Capodanno 2025, una cifra che corrisponde al 34% del reddito familiare netto mensile. Ma nonostante l’incertezza economica, il budget complessivo non crolla: il 27% degli intervistati dichiara, infatti, che spenderà meno dello scorso anno, ma la maggior parte (il 61%), manterrà pressappoco lo stesso livello di spesa, e, addirittura, un 12% pensa di spendere di più. Quanto in più? Non molto, in media 8 euro più del Natale 2024. Parola di un’indagine di Altroconsumo su un campione rappresentativo di oltre 2.000 persone. | |
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| | | “La cucina italiana è un patrimonio culturale. È come un Botticelli, un Morandi o un Boccioni che hanno dato lustro alla nostra bella Italia”: ipse dixit a WineNews, in tempi non sospetti, uno dei più grandi maestri della cucina italiana e delle sue materie prime, il più esuberante e vulcanico, ma che ha anche sdoganato la figura del cuoco in tv, trasmettendo al grande pubblico il vero valore ed il grande calore della tavola italiana “come Dio comanda” e ricordandoci che, più che una cucina, esiste un modo di mangiare tutto italiano. Per questo, oggi che la Cucina Italiana è Patrimonio Unesco, quel “finalmente!” detto da Gianfranco Vissani dopo il riconoscimento Unesco, ha un significato particolare, e anche per questo, WineNews, questo Natale, in cui la tavola ha un ruolo fondamentale, torna a Casa Vissani, a Baschi. Tra i piatti scelti dallo chef, si va dall’Uovo Morbido Fattore Umbro, mandorle tostate e tartufo nero al Cappelletto con rigaglie di pollo, pecorino umbro e cipolla bruciata, dalla Coda alla vaccinara con pinzimonio di sedano nero di Trevi alla Caprese alla gianduia, gelato allo zabaione. L’abbinamento perfetto, condiviso con il grande maître Luca Vissani? È quello con il “vino della memoria”, che ognuno di noi conserva in cantina, legato ad un momento speciale della vita. | |
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| | | Tra i linguaggi contemporanei, più eclettici, ma anche più diretti e popolari, il vino affida anche alla street art i suoi messaggi. È il caso del Consorzio del Prosecco Doc che per le festività ha svelato un nuovo murales a Milano (in Viale Pasubio 6), firmato dallo street artist italiano Mate, verso Milano Cortina 2026 di cui è “Official Sparkling Wine”, per celebrare la città e le sue eccellenze, ma anche un connubio-simbolo che racconta la tradizione della tavola in Italia tra Natale ed il Capodanno, la sua condivisione e la convivialità. | |
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| | L’amore degli italiani per pandoro & panettone è confermato da un’indagine di AstraRicerche per Unione Italiana Food, che esplora il legame emozionale che ci lega ai lievitati da ricorrenza: il 70% degli italiani non rinuncia a nessuno dei due. Ma quando si tratta di scegliere tra una fetta di pandoro o di panettone, la bilancia pende leggermente in favore del pandoro (52,6%) contro il panettone (47,4%). Lo scorso Natale il 41,3% degli intervistati ha degustato il proprio dolce preferito tra le 5 e le 8 volte, confermando il forte legame emotivo e culturale. Ma come orientarsi in un’offerta sempre più ricca e variegata? WineNews ha stilato una guida ai panettoni del Natale 2025, che anche quest’anno si arricchisce di speciali versioni salate e che non dimentica, ovviamente, anche un’incursione nel mondo del vino. | |
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| | | La storia del vino è inseparabile da quella dell’umanità ed è custodita nei “monasteri del vino italiano”, come raccontano, a WineNews, il professor Attilio Scienza , Vittorio Moretti (Gruppo Terra Moretti), Valentina Moretti (Convento Santissima Annunciata, Franciacorta), Renzo Cotarella (Antinori, Badia a Passignano, Chianti Classico), Padre Stefano Visintin (Abbazia di Praglia, Colli Euganei), Padre Luigi Cavagna (Convento Rodengo Saiano, Franciacorta), Dom Andrea Santus (Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Crete Senesi) e Manfred Bernard (Cantina Convento Muri-Gries, Alto Adige). | |
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