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N. 4.180 - ore 17:00 - Lunedì 24 Marzo 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Prosecco, Chianti e Lambrusco si confermano i vini più venduti nella Gdo italiana (compreso il canale e-commerce delle insegne generaliste), dove diminuiscono i volumi a fronte di una lieve crescita dei valori (in “top 10” anche Montepulciano d’Abruzzo, Chardonnay, Vermentino, Muller Thurgau, Barbera, Ribolla e Nero d’Avola, i dati in approfondimento). È la fotografia del 2024 scattata dalle anticipazioni della ricerca “Circana per Vinitaly” (di scena a Verona dal 6 al 9 aprile), secondo cui sono 753 i milioni di litri di vino e spumante, per un valore complessivo di oltre 3,1 miliardi di euro, venduti nel 2024 nella Gdo. | |
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| | “Le risorse alimentari, in tempi come quelli che viviamo, con la guerra ai confini dell’Europa, acquisiscono ancora più valore. Lo abbiamo visto relativamente al grano nella contesa che ha visto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nuove nubi, nel frattempo, sembrano addensarsi all’orizzonte, portatrici di protezionismi immotivati, di chiusura dei mercati dal sapore incomprensibilmente autarchico, che danneggerebbero in modo importante settori di eccellenza come quelli del vino e dell’olio. Produrre per l’auto-consumo ricondurrebbe l’Italia all’agricoltura dei primi anni del Novecento. Legittimamente le associazioni dei produttori esprimono preoccupazione per le sorti dell’export. Misure come quelle che vengono minacciate darebbero, inoltre, ulteriore spinta ai prodotti del cosiddetto “italian sounding”, con ulteriori conseguenze per le filiere produttive italiane, non essendo immaginabile che i consumatori di altri continenti rinuncino a cuor leggero a rincorrere gusti che hanno imparato ad apprezzare. Commerci e interdipendenza sono elementi di garanzia della pace. Nella storia la contrapposizione tra mercati ostili ha condotto ad altri più gravi forme di conflitto. I mercati aperti producono una fitta rete di collaborazioni che, nel comune interesse, proteggono la pace. Signore e signori, siete parte di quel che oggi l’Italia sa proporre con le sue eccellenze. Testimonianza della vitalità della sua società civile e delle sue forze produttive e le istituzioni devono essere a fianco dei vostri sforzi e del vostro lavoro. Grazie per quello che avete fatto e fate per qualificare la presenza italiana nel mondo”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai produttori ed esponenti del settore, con i Ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e della Cultura Alessandro Giuli, nel “Forum della Cultura dell’Olio e del Vino” n. 44 di Bibenda & Fondazione Italiana Sommelier (Fis), con la regia di Franco Maria Ricci, nei giorni scorsi a Roma. Una concreta testimonianza della grande importanza che l’agroalimentare riveste per l’Italia, e che nel vino e nell’olio ha i suoi prodotti di punta. Presidente Mattarella al quale, la Fis ha donato un olivo, che verrà piantato nella Tenuta di Castel Porziano, come simbolo di vita e di longevità. E di pace, ha ricordato lo stesso Mattarella. | |
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| | Nel ringraziare Mattarella per “l’onore della presenza al “Forum della Cultura dell’Olio e del Vino” a Roma, Franco Maria Ricci, alla guida della Fondazione Italiana Sommelier, tra i più importanti centri che ne trasmettono la cultura “a milioni di persone compiendo nel 2025 60 anni”, ha esortato le istituzioni ad introdurne l’insegnamento nelle scuole, perché solo i giovani possono cambiarne l’approccio rendendoli parte della loro vita, ha detto Daniela Scrobogna, presidente Comitato Scientifico. A raccontarne il valore, i produttori Angela Velenosi, che ha invitato ad introdurre la “carta degli oli” nei ristoranti, come per il vino, e Angelo Gaja, in un excursus storico emozionante sul vino italiano, “una bevanda culturale con una profondità che nessun altra bevanda alcolica ha: un messaggio da comunicare per far capire che puoi solo berlo con consapevolezza”. | |
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| | | “I vostri sono settori consapevoli di quanto l’impegno verso la qualità”, non solo “rechi beneficio ai comparti agricoli italiani, incrementando il valore delle produzioni”, ma anche alla “domanda di Italia nel mondo”. L’agroalimentare “accanto alla cultura, al design, alla tecnologia, costituisce veicolo e attrattiva del modello di vita italiano”. Sono molti i passi salienti nell’intervento del Presidente Mattarella al “Forum della Cultura dell’Olio e del Vino” (integrale, su WineNews). Ne ha ricordato i numeri per cui l’Italia è leader, ma soprattutto il “valore immateriale” di “beni comuni” perché le loro filiere mettono insieme territori, saperi, professionalità, sostenibilità e salubrità e marketing, dal dopoguerra, evitando l’abbandono della terra, ad oggi che produrre significa “abitare un luogo, averne cura”. E questo grazie alla “capacità di guidare l’innovazione” perché “se oggi possiamo parlare di “Dop economy”, lo dobbiamo alle scelte di ammodernamento operate agli albori della Repubblica e alla nascita delle Comunità Europee”, ha detto citando la Costituzione, “unica del suo tempo a dedicare un articolo al settore primario” (44), il Trattato di Roma del 1957 in cui l’agricoltura è “motore dell’integrazione europea”, Paolo Desana e la legge delle denominazioni (930/1963) e Mario Soldati “cantore” dei territori. | |
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| | | Il Winemakers’ Winemaker Award 2025 va in Australia: a conquistare il riconoscimento è Stephen Henschke, produttore di vino di quinta generazione ad Henschke, una delle aziende vinicole australiane più rinomate. Così l’Institute of Masters of Wine e “The Drinks Business”, che lo promuovono ogni anno premiando enologi e produttori che hanno raggiunto risultati eccezionali, scelti da un panel di winemaker, Masters of Wine e precedenti vincitori del premio (con l’unico italiano, nell’albo d’oro, che è Angelo Gaja, premiato nel 2019). | |
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| | Il valore dell’agricoltura, in Italia, che ha tanti primati in Europa (come quello del valore aggiunto, con 42,4 miliardi di euro), ma anche per l’Unione Europea, di cui è stata elemento fondante, ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con una nuova Commissione Ue “che non vede più gli agricoltori come un nemico dell’ambiente ma come una risorsa”, ha detto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sottolineando il lavoro del vicepresidente della Commissione Ue con delega all’Agricoltura, Raffaele Fitto, secondo cui Bruxelles deve “creare una sinergia tra diversi programmi”, misure finanziarie, agricole e non solo. Messaggi arrivati oggi da “Agricoltura è” a Roma, il Villaggio voluto dal Ministero dell’Agricoltura, nell’anniversario dei Trattati di Roma del 25 marzo 1957 (fino al 26 marzo, quando ci sarà la Premier Giorgia Meloni). | |
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| | | “Nel vino ci sono tanti esempi, da Langhe, Roero e Monferrato alle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg, da Pantelleria alle Cinque Terre, e non solo. In un percorso che guarda sempre più alla tutela e al recupero della biodiversità, in un rapporto tra uomo e ambiente che passa dai saperi agricoli. La candidatura della Cucina Italiana all’Unesco? Percorso complesso, perché ha tante differenze territoriali e biodiversità, ma speriamo bene”. A WineNews, Leandro Ventura, direttore Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale Unesco del Ministero della Cultura. | |
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