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N. 3.422 - ore 17:00 - Mercoledì 18 Maggio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un altro segnale di ritorno alla normalità, dopo i due anni di pandemia, arriva, simbolicamente, dal “Winemakers’ Winemaker Award 2022”, assegnato, alla Prowein 2022, a Jean-Louis Chave, sedicesima generazione della famiglia che, cinquecento anni fa, ha fondato Domaine Chave, una delle griffe di riferimento della Valle del Rodano e della preziosa Aoc Hermitage. Il premio, che mancava dal 2019 (quando a vincerlo fu Angelo Gaja, fra i produttori italiani di maggior successo, icona del Piemonte e del Belpaese), celebra enologi e produttori che hanno raggiunto risultati eccezionali, scelti da un panel di winemaker Masters of Wine e dai precedenti vincitori. |
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A livello climatico e produttivo l’ultima vendemmia a Bordeaux è passata agli annali come un’annata fresca e umida, segnata dalle piogge di giugno e dal crollo delle temperature di luglio ed agosto, per una produzione totale di 3,7 milioni di ettolitri, il 14% in meno della 2020. E se il trade ha già incoronato Château Margaux, e adesso aspetta un calo dei prezzi - ex négociant - intorno al 2,7% sul 2021, dagli assaggi en primeur arrivano i primi resoconti della critica internazionale. Per James Suckling la 2021, annata difficile, alla fine si è rivelata “semplice”, nonostante abbia “offerto ai produttori di vino praticamente tutte le calamità immaginabili. Al top, il 1er cru di Sauternes Château Lafaurie-Peyraguey, con 99/100 punti, il massimo. Per Antonio Galloni, fondatore di “Vinous”, il Bordeaux 2021 segna un “Ritorno alla classicità”, come ha titolato il suo report sugli assaggi da botte, da cui emerge come “la 2021 è destinata a rivelarsi un’ottima annata soprattutto per i bianchi secchi”. Sono sette le etichette che meritano 96/98 punti: Les Carmes Haut-Brion, Smith Haut Lafite Blanc, Haut-Brion Blanc, Vieux Château Certan, Ducru-Beaucaillou, Cheval Blanc e Doisy-Daëne L’Extravagant. Altra firma di spicco di “Vinous” è quella di Neal Martin, che sottolinea come non ci siano “vini entusiasmanti, che fanno battere il cuore”. Spiccano, con il punteggio di 96/98, Château Lafleur e Château Haut-Brion Blanc. Per Jane Anson, corrispondente a Bordeaux del magazine britannico “Decanter”, “la 2021 è l’annata più difficile dal 2013, con alcuni assaggi, molto buoni, ma non mi sembra il caso di paragonarla, come ho letto, alla 1996 o alla 2001”. La critica inglese assegna il punteggio più alto (98 punti) a Château Haut-Brion Blanc, con Château Margaux’s Pavillon Blanc a 97 punti, come Château La Mission Haut-Brion, Château Figeac, Château Lafite Rothschild e Château Lafleur. Infine, un punto di vista “interno”, ossia quello di Jean-Marc Quarin, firma prestigiosa del giornalismo del vino di Francia. Che restituisce una prima impressione tutto sommato positiva della 2021 di Bordeaux, definita “molto eterogenea ma con alcune piacevoli sorprese”. Su tutte, un podio da 97 punti con Château Ausone, Château Haut-Brion Blanc e Château Mouton Rothschild. |
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Nei mesi più difficili della pandemia, la filiera agricola e alimentare è stata più volte elogiata per la sua capacità di garantire cibo a tutti, nonostante le difficoltà logistiche e sanitarie. Oggi, con l’inflazione, il caro materie prime, i problemi nei trasporti, le conseguenze dirette ed indirette dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i prezzi allo scaffale che aumentano, il dibattito sull’auto approvvigionamento alimentare che è tornato a riaccendersi, agricoltura e produzione di cibo sono ancora più al centro delle cronache e dell’attualità, quasi che siano servite delle crisi profonde per tornare ad il ruolo indispensabile ed insostituibile del comparto agricolo e alimentare per la vita della persone. E di emergenze (analizzate in approfondimento), dalla possibile scarsità di grano alla peste suina, purtroppo, non ne mancano. |
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Cambio al vertice di Veronafiere, uno dei più importanti player fieristici italiani, ed organizzatrice, tra le altre, di Vinitaly, evento n. 1 del vino italiano a livello mondiale, e di Fieragricola, la più longeva fiera italiana del settore. L’assemblea dei soci, ieri a Verona, ha nominato presidente Federico Bricolo, ex senatore della Lega (e molto vicino, stando alle indiscrezioni, al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ed a quello del Turismo, Massimo Garavaglia, entrambi in quota Lega, ndr). Approvato anche il bilancio di Veronafiere Spa, chiuso a 73,6 milioni di euro di fatturato, con 4,2 milioni di euro di utile, ed eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, formato da (Romano Artoni, Maurizio Danese, Matteo Gelmetti, Alberto Segafredo, Alex Vantini, Mario Veronesi, oltre a Federico Bricolo). Dall’assemblea, da quanto si apprende, ha preso forma anche la figura di amministratore delegato, che dovrebbe essere individuato, a breve, nella persona del presidente uscente, Maurizio Danese (mentre il dg Giovanni Mantovani, secondo il “tam tam” di Verona, sarebbe in uscita dall’incarico ufficiale al 30 giugno 2022, con la prospettiva concreta di rimanere in veste di consulente della fiera, con focus soprattutto su Vinitaly, ma non solo, ndr). |
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La vinificazione in anfora, tecnica antica, che dalla Georgia, dove i “qvevri” venivano usati già 8.000 anni fa, negli ultimi decenni ha ridestato l’interesse di tanti vignaioli, specie in Italia, terra che ha conosciuto il vino fatto nella terracotta ben prima di quanto si immagini, già dai tempi degli Etruschi. Ai vini in anfora è dedicata la kermesse “La Terracotta e il Vino”, che torna il 4 e 5 giugno a Firenze, sponsorizzata da una delle fornaci più importanti di Toscana, la “Artenova Terrecotte”. |
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1866: di ritorno a casa, dalla Terza Guerra d’Indipendenza, ispirato dall’incontro con un contadino, Antonio Carpenè prende coscienza della necessità di studiare nuove metodologie di gestione delle vigne, per poter ottenere uve e vini di più alta qualità rispetto al passato. Tornato ad insegnare all’Università, trasferisce le sue lezioni in piazza proclamando le sue teorie su come valorizzare il territorio. Ad ascoltarlo, studenti, contadini e Angelo Malvolti, con il quale stringerà una fraterna amicizia e un lungo sodalizio che porteranno alla nascita della Società Enologica Trevigiana, l’attuale Carpenè-Malvolti, e del Prosecco. È la storia di “I, The Wine” del finlandese Ville Niemi, vincitore del “Carpenè-Malvolti Script Contest”, concorso per giovani registi e sceneggiatori sulle imprese della cantina di Conegliano, nel “Ca’ Foscari Short Film Festival 2022”. |
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Parlano Marco dal Forno, Marilisa Allegrini, Sabrina Tedeschi, Pierangelo Tommasi, Nadia Zenato, Andrea Lonardi (Angelini Wines & Estates - Bertani). Riflessioni su un grande vino ed un grande territorio, che sarà protagonista con il Consorzio dei Vini della Valpolicella ad “Amarone Opera Prima”, il 19-20 giugno a Verona, e con “Amarone in Capitale”, il 22-23 maggio, con “vista” sulla iconica scalinata di Trinità dei Monti. |
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