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N. 2.916 - ore 17:00 - Lunedì 8 Giugno 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se in Italia si discute da decenni di finanziamento pubblico ai partiti, negli Stati Uniti, patria del libero mercato e del bipartitismo quasi perfetto, sono i privati e le aziende a pagare le campagne elettorali. E a tirare la volata delle elezioni Presidenziali di novembre. In cui il mondo del vino sembra schierato al fianco del Presidente Donald Trump, che dall’industria enoica ha raccolto ben 606.131 dollari (tra cui spiccano i 185.800 dollari di Marvin R. Shanken, editor e publisher di “Wine Spectator”), contro i 71.567 dollari raccolti da Bernie Sanders, che ha però perso le primarie Dem contro Joe Biden, che dal settore vino ha ricevuto appena 10.000 dollari. |
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L’Italia del vino, nell’e-commerce, sconta un ritardo importante rispetto al resto del mondo, come in ogni settore del digitale. Negli anni, però, il gap si è ridotto, e anche il Belpaese ha imparato a conoscere, e veder crescere in maniera esponenziale, le piattaforme della vendita online. Come Tannico, Vino75, Xtrawine, Bernabei, Callmewine, che, come ricordano i dati analizzati da “I Numeri del Vino”, tra il 2014 ed il 2018 hanno mostrato importanti tassi di crescita, ma non ancora supportati da gross margin sufficienti a garantire utili. La svolta, con un sotto testo drammatico, quello dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19, è arrivata in questi mesi, quando il lockdown ha spinto milioni di italiani a rivolgersi all’online per i propri acquisti di vino. Così, numeri mai visti prima hanno portato alla ribalta un canale fino ad ora marginale, per cui passava il 2% delle vendite, su cui ha deciso di puntare forte il colosso del beverage Campari Group, che pochi giorni fa ha acquisito il 49% di Tannico per 23 milioni di euro. Un punto di svolta per tutto il comparto, o un caso isolato? “Tannico fa storia a sé. Ha tra i suoi azionisti P101, società che ha in portafoglio una serie di start up, e che ha adottato il caso Tannico come una qualsiasi altra start up: ci ha investito con risorse fresche, pensando già ad una strategia di uscita, entrando in contatto con il mondo degli spirits, e quindi con Campari”, spiega a WineNews Lorenzo Tersi, alla guida di LT Wine & Food Advisory. “Che cosa ne farà di Tannico? Lo renderà globale, con sedi e logistica in tutto il mondo. Avrà una scalabilità di progetto che altrimenti non avrebbe mai potuto avere. La stessa Campari si sta riposizionando nel vino, come dimostra l’acquisizione dello Champagne Lallier. Così, diventa un’opportunità per tutti i produttori di vino italiano”. Secondo il professor Davide Gaeta, bisogna “distinguerei il caso Tannico dal contesto dell’e-commerce”. E proprio sul peso dell’e-commerce “è difficile parlare di trend - spiega Gaeta - basandoci sui dati dei due mesi di lockdown. Il consumatore, da tanti punti di vista, ha comunque fatto un “salto geologico” in questo periodo. Ma il vero tema, forse, non è tanto nei fatturati, quanto nei big data”. |
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“Iniziativa tempestiva e utile anche per il rilancio delle esportazioni agroalimentari italiane dopo l’emergenza sanitaria”: così Confagricoltura commenta il “Patto per l’Export” presentato oggi dal Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, accolto positivamente anche dalle altre associazioni di categoria, come Coldiretti, che sottolinea di aver “sottoscritto con grande soddisfazione il Patto per l’export (da 1,4 miliardi di euro, ndr), che valorizza il ruolo di traino svolto dal settore agroalimentare con una grande sinergia del sistema Paese”, e Cia-Agricoltori Italiani, che lo reputa “per rilanciare il made in Italy sui mercati esteri. Dopo il freno imposto dall’emergenza Coronavirus, c’è bisogno di azioni unitarie tempestive e strategie commerciali innovative, che puntino sempre di più sui canali digitali”. |
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Sarà l’Italia del vino a riaccendere il motore del turismo? I segnali ci sono tutti, soprattutto se guardiamo ai nuovi scenari, che privilegiano vacanze “slow” in spazi aperti. Aspetti che rientrano, insieme alla qualità e alla cultura dell’accoglienza, nel patrimonio delle cantine italiane, che grazie ai loro vigneti possono offrire la giusta esperienza per il visitatore dopo il forzato lockdown. E l’enoturismo può fungere da volano per i territori “minori” del Belpaese: lo dicono i numeri di un comparto che, nel 2019, è cresciuto del 7% in presenze, arrivate a 15 milioni, e del 6% nel giro d’affari, che ha portato il “fatturato” a 2,65 miliardi di euro. Una fotografia più chiara ci arriva dal “Rapporto sull’enoturismo nel Belpaese” che, nell’edizione n. 16, presentata dalle Città del Vino, ha analizzato un campione di 92 cantine italiane. Da cui emerge che il turista del vino italiano ha un’età media di 48 anni, il 45% ha dichiarato di visitare i territori del vino almeno una volta l’anno, il 60% visita più frequentemente le cantine della regione di residenza, e la spesa media giornaliera, tra acquisti e degustazioni, tocca gli 80 euro. La Toscana si conferma di gran lunga la regione enoturistica percepita come più attrattiva (45%), davanti al Piemonte. |
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Secondo i dati Coop, analizzati da WineNews, il carrello riempito 1-2 volte la settimana ha fatto balzare le vendite di vini da tavola, passati dal -0,7% nella spesa “bunker” all’inizio dell’emergenza (febbraio-marzo 2020), al +23,8% nel lockdown (marzo-maggio), fino ad un +29,4% nel post-lockdown (maggio). A fronte, però, di un acquisto di vini Doc, Docg e Igt in flessione, seppur con segno positivo, dal +14,5% nell’emergenza, al +6,8% nella quarantena, al +9,7% nella fase 2. |
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Il grande vino deve farsi motore del territorio in cui nasce, non solo a livello economico, ma anche culturale. Magari, offrendo una palcoscenico ad altri prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato alimentare che non godono della stessa attenzione, ma non meno importanti. Come il pane, a cui, in questo senso, è dedicata l’edizione 2020 di “Coltivare e Custodire”, l’appuntamento ideato da Ceretto, una delle realtà più importanti del Barolo e delle Langhe (proprietaria anche del tristellato Piazza Duomo di Alba e capaci di portare nelle Langhe un’artista del calibro di Marina Abramovich, ndr) e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che, nella sua terza edizione (22-27 giugno, in streaming), è dedicato ad un alimento essenziale come il pane, simbolo per eccellenza della tradizione contadina.
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A WineNews Marco Magnocavallo, fondatore della piattaforma italiana di riferimento, appena acquisita al 49% da Campari per 23,4 milioni di euro. “Ora è fondamentale più che mai non tradire la fiducia di cantine e clienti, e dei tanti che hanno guardato a questo canale per la prima volta nel periodo di lockdown. I dati ci dicono che molti di loro continuano ad acquistare vino via web anche ora che i canali tradizionali stano riaprendo. E-commerce canale importante per tante piccole cantine”.
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