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WineNews
N. 3.329 - ore 17:00 - Martedì 11 Gennaio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Una piramide di Champagne da record
Neanche il tempo di abituarsi al nuovo anno che il “Guinness World Record” ha dovuto già aggiornare il suo ricco elenco di statistiche (quasi) impossibili con una nuova impresa, da ascrivere al 2021. Salutato, al White Beach dell’Atlantis The Palm di Dubai, dalla più grande piramide di bicchieri di vetro mai vista: 54.740 calici da Champagne, che hanno formato una piramide alta 8,23 metri, grazie a 55 ore di lavoro di un intero team. È il modo - spettacolare - con cui Moët & Chandon ha deciso di salutare il 2022 a Dubai, in una serie di eventi che hanno animato più di 20 città nel mondo, da Londra a Hong Kong, da Toronto a Mosca, da Johannesburg a Città del Messico.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
I bilanci 2020/2021 dei big del vino italiano: fatturati in crescita ad una media del +12%
Prima di pensare alle sfide che si troverà ad affrontare nel 2022, atteso da tutti come l’anno della ripresa economica globale, destinata però a passare per una strettoia irta di problematiche, di natura economica e politica, il vino italiano tira le somme di 12 mesi (che vanno da luglio 2020 a luglio 2021) decisamente complessi, superati di slancio. E non è solo una questione di impressioni e speranze: sono i numeri dei bilanci di alcuni dei gruppi più importanti e rappresentativi del Belpaese (che insieme valgono 1,7 miliardi di euro di fatturato) a certificare l’ottimo stato di salute del settore, che segna una crescita dei fatturati superiore, in media, al 12%. Abbondantemente sopra la media il bilancio 2021 di Piccini 1882 che con un balzo del +40% ha raggiunto i 100 milioni di euro di fatturato, il 32% in Italia e il 68% sui mercati esteri. Bene anche Cantine Riunite - cooperativa da 1.500 soci e 4.000 ettari vitati -, che ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 luglio con un fatturato di 237 milioni di euro (+5%). Il bilancio 2020/2021 di Cantine di Verona, il primo dopo l’incorporazione di Cantina Valpantena e Cantina di Custoza, tocca i 66 milioni di euro (+5%). Terre Cevico, guidata dal presidente Marco Nannetti, presenta un fatturato di 164,3 milioni di euro (+3,22%), mentre il fatturato di Terre d’Oltrepò si attesta a 35 milioni di euro (+12,9%), e quello del Gruppo Cantina di Soave a 133 milioni di euro (+10%). Nuovo record per Cantina Valpolicella Negrar, con un fatturato di 43,2 milioni di euro (+14%), e in Abruzzo il fatturato di Cantina Tollo è di 41,9 milioni di euro (+12%). Tra i big che hanno presentato il bilancio 2020/2021 a fine anno, c’è Mezzacorona, che ha raggiunto il record storico del suo fatturato consolidato, a 196,5 milioni di euro (+1,5% sul 2020), ma anche Caviro, secondo gruppo del vino italiano per fatturato, e primo per dimensioni (36.300 ettari di vigneti curati da 12.400 soci, in 7 Regioni d’Italia), che ha chiuso il bilancio d’esercizio 2021 (al 31 agosto) con un fatturato consolidato di 390 milioni di euro, in aumento dell’8% sul 2020. Infine, Cavit, una delle più importanti realtà del vino italiano, che chiude un bilancio consolidato di gruppo 2020/2021 in forte crescita, a 271 milioni di euro (+29%).
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Il vino tra salute e cultura
Ancora una volta, la dieta mediterranea patrimonio Unesco, con il suo equilibrio tra alimenti, ed il suo calice di vino ai pasti, è incoronata ancora una volta la migliore al mondo. A ribadirlo il magazine americano Us News, attraverso un panel di dietologi, nutrizionisti ed esperti di salute. Un riconoscimento che torna a dare forza alle ragioni di chi, sul fronte enoico, sostiene che nel quadro delle politiche sulla salute che l’Unione Europea sta mettendo in campo, vada colpito l’abuso di alcolici, e non il consumo moderato di vino. Come la cooperazione europea del vino rappresentata dal Copa-Cogeca, la cui divisione enoica è guidata dall’italiano Luca Rigotti. “Il vino è indissolubilmente legato alla cultura e allo stile di vita di tutta Europa e molto più di una semplice bevanda alcolica” (l’intervento completo in approfondimento).
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Focus
“Wines of The Year” 2021 by “Decanter”, Italia al top
Nonostante Brexit e pandemia, il Regno Unito resta un mercato strategico, ed in crescita, per il vino italiano. Protagonista dei “Wines of The Year” 2021 by “Decanter”, rivista enoica di riferimento in Uk. Al top assoluto, come “Best White”, c’è un grande classico dell’enologia bianchista italiana, il Primo Terlaner I Grande Cuvée 2018 di Cantina Terlano, una delle perle dell’Alto Adige. Al top assoluto Dom Pérignon (“Best fizz”) ed Henschke (“Best Red”). Ma tanti, come detto, in vini italiani nella selezione, firmati da cantine come Masottina, riferimento del Prosecco Docg (e già nella Top 100 2021 di “Wine Spectator), o Hoffstatter, Coffele e Massa, griffe di Alto Adige, Soave e Derthona. E ancora di realtà come Il Marroneto, uno dei riferimenti qualitativi del Brunello di Montalcino (e già anche nella “Cellar Selection 2021” by Wine Enthusiast), o Pasqua, tra le realtà di punta dell’Amarone della Valpolicella, che sta continuando una vera e propria rivoluzione qualitativa riconosciuta dal mercato e dalla critica, italiana e straniera. Passando, ancora, per realtà come Produttori del Barbaresco, o Basilica Cafaggio e I Fabbri, gemme del Chianti Classico, o icone come la Tenuta San Leonardo, in Trentino, o la Tenuta San Guido, simbolo di Bolgheri con il suo Sassicaia, fino a Tinazzi, con il Primitivo di Manduria (i vini nell’approfondimento).
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Cronaca
Buoni propositi 2022: migliorare in cucina
Italiani, popolo di buongustai e aspiranti chef. Al punto che più della metà (59%), come buon proposito per il 2022, si pone quello di migliorare le proprie capacità ai fornelli. A dirlo una ricerca di Censuswide per HelloFresh, portale leader nel mondo nella consegna a domicilio di box con ricette da realizzare a casa. Secondo il 56% dei rispondenti, non c’è nulla che renda l’atmosfera più rilassata che condividere un pasto preparato a casa. E per il 46%, cucinare è anche una dimostrazione tangibile di cura ed attenzione per le persone care.
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Wine & Food
Francia, su le accise sugli alcolici (+0,2%). 3,9 euro/ettolitro per i vini fermi, 9,2 per i mossi
Leggero (+0,2%), legato all’inflazione, ma pur sempre un piccolo aumento che si traduce in tanti soldi, quello stabilito per le accise sulle bevande alcoliche, vino incluso, per il 2022 dalle dogane di Francia. Provvedimento che riguarda anche il vino d’Italia, che ha, nella Francia, non solo il principale competitor nei mercati del mondo, ma anche uno dei più importanti mercati di esportazione (nei primi 9 mesi 2021, Oltralpe sono arrivati vini italiani per 153 milioni di euro, dato in crescita del +11,7% sul 2020), in particolare per il Prosecco. E, così, si passa a 3,92 euro ad ettolitro per i vini fermi, per esempio, e di 9,7 euro ad ettolitro per i vini mossi, secondo quando riportato dal sito delle dogane francesi.
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WineNews.tv
Sentire il vino, senza poterlo vedere: la storia di Luca Boccoli, sommelier e imprenditore
Un terribile incidente gli ha fatto perdere la vista, ma non la voglia di continuare a crescere, imparare e, soprattutto, assaggiare. “Ogni volta che assaggio un vino diverso è una degustazione alla cieca, c’è maggiore emotività, ma anche capacità di coglierne l’estetica. Senza poter vedere, non subisco l’influenza dell’etichetta, ma posso limitarmi a sentire il vino. Sono innamorato di Borgogna e Champagne, senza togliere nulla all’Italia, dove il Nebbiolo è il leader in assoluto, ma amo molto il Verdicchio ed i vini di Lazio ed Abruzzo”.
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