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N. 4.290 - ore 17:00 - Martedì 26 Agosto 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Adriano Sereni è un uomo burbero e solitario che vive a Villa Guelfi, antica dimora nella campagna toscana. La sua vita monotona, tra il fumo del sigaro toscano e l’indifferenza verso il mondo, è stravolta dall’arrivo nella villa vicina di giovani studenti, tra cui Matilde, nipote dell’ultimo Conte Guelfi, che vogliono riportare in vita i vigneti abbandonati, dove c’è un segreto che aspetta solo di essere svelato, e che sarà anche una rinascita, così come la vite è da sempre simbolo di nuova vita. È la trama di “Cinque Secondi”, il nuovo film di Paolo Virzì, con Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi e Valeria Bruni Tedeschi nel quale anche il vino è protagonista (30 ottobre). | |
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| | Mercati a rilento, sia a livello nazionale che all’export, soprattutto per i vini rossi, cantine piene un po’ ovunque, come testimoniano anche le giacenze rilevate da “Cantina Italia” by Icqrf (39,8 milioni di ettolitri al 30 luglio 2025, +0,5% sullo stesso periodo 2024, anno che seguiva, però, una vendemmia 2023 particolarmente scarsa, ndr), calo strutturale dei consumi e così via, stanno portando alla consapevolezza che è necessario, in molti territori, ridurre la produzione di vino in Italia. Non solo in vista della vendemmia 2025, che si annuncia quanto meno non scarsa, ma in maniera strutturale, per non avere troppo eccesso di prodotto e tutelare la sostenibilità della filiera. È il ritornello che si sente, in questi ultimi mesi, in ogni occasione istituzionale e di confronto sul futuro del vino italiano. Ma se per piani strutturali serve tempo, e intanto le denominazioni si muovono nel breve termine. E se molte, già da tempo, hanno preso contromisure per contenere la produzione, tra quelle più blasonate del vino italiano, per valore dei vini, dalle Langhe di Barolo e Barbaresco alla Valpolicella dell’Amarone e non solo, fino alla Toscana di Bolgheri, Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano (passando per il Chianti, la più grande denominazione rossista regionale), si va in ordine sparso, almeno sul fronte delle rese vendemmiali, come spiegato a WineNews dai diversi Consorzi (in approfondimento). Nessun taglio di resa per Barolo e Barbaresco (in entrambi i casi, da disciplinare, a massimo 80 quintali per ettaro, ndr), per esempio, mentre ha fissato una taglio del 10% per i prossimi tre anni (da 110 a 100 quintali ad ettaro) il Consorzio dei Vini della Valpolicella. In Toscana, riduzione di resa per la vendemmia 2025 per Brunello di Montalcino (da 80 a 70 quintali, escluso il primo ettaro), per Chianti Classico (da 75 a 65 euro ad ettaro) e Chianti (del -20% su un massimale da disciplinare di 110 quintali di uva per ettaro), mentre nessun taglio è previsto a Bolgheri (dove la resa è a 90 quintali per ettaro per il Bolgheri Rosso, e a 80 per il Rosso Superiore) ed a Montepulciano (dove il Vino Nobile ha una resa massima di 80 quintali per ettaro, ed il Rosso di 100). Diverse strategie, dunque, sintomo anche della complessità di un periodo difficile da decifrare. | |
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| | In un video le eccellenze delle Marche, raccontate dal campione olimpico Gianmarco Tamberi: il filmato, voluto dalla Regione Marche, viene trasmesso in questi giorni sulla celebre torre Nasdaq a Times Square, nel cuore di New York City. Qui, su uno degli schermi Led più grandi e tecnologicamente avanzati al mondo, la campagna è vista da oltre 400.000 spettatori al giorno. “Un’iniziativa importante per raccontare il nostro territorio, i prodotti e lo stile di vita delle Marche, che arriva in un momento particolare per il vino italiano - dichiara Michele Bernetti (Umani Ronchi), presidente Istituto Marchigiano Tutela Vini (Imt) - adesso si sta parlando di un secondo round sulle trattative, anche grazie alle proteste degli operatori statunitensi. Andiamo avanti e speriamo che la questione si possa risolvere positivamente per il made in Italy”. | |
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| | | Le corazzate “Prosecco” (tra Doc, Docg e Asolo) e Pinot Grigio delle Venezie, il prestigioso territorio della Valpolicella, con il suo Amarone e non solo, i bianchi come Soave e Lugana, i Colli Berici, la Lessinia e così via: sono tante le facce del vino del Veneto, regione leader assoluta per valore del vino italiano (con esportazioni, nel 2024, per poco meno di 3 miliardi di euro, il 36,8% del totale nazionale), dove “la vendemmia 2025 si presenta sotto i migliori auspici sia per quantità che per qualità, nonostante i fenomeni atmosferici estremi e le criticità fitosanitarie che non sono mancati. Il mondo del vino deve fare i conti con una congiuntura internazionale difficile, caratterizzata da consumi in calo e dazi. Per questo, come Regione Veneto, guardiamo con attenzione al nuovo “Pacchetto Vino” dell’Unione Europea, che introduce strumenti fondamentali per gestire l’offerta, affrontare il surplus dell’offerta con conseguente possibile calo dei prezzi, e valorizzare le nuove tendenze del consumo dai vini a basso tenore alcolico al turismo enologico”. A dirlo l’Assessore all’Agricoltura Federico Caner, nel Trittico Vitivinicolo by Regione Veneto, Veneto Agricoltura, Arpav e Crea, che ha tracciato le previsioni per la vendemmia 2025 (in approfondimento). | |
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| | | Nel folklore del Salento “Lu carcaluru” è un folletto che si appoggia sul petto la notte e rende difficile respirare: una metafora poetica che Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro e pugliese Doc, utilizza per raccontare la scomparsa degli ulivi della Puglia, decimati dal virus della Xylella. La canzone è stata presentata alla Notte della Taranta, insieme al video diretto dal regista Edoardo Winspeare. Un forte appello civile e culturale, in collaborazione con la Fondazione Sylva, per restituire voce, memoria e speranza ad una terra ferita. | |
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| | L’ennesima conferma, se ce ne fosse bisogno, dell’espansione dei prodotti “No-Lo” sul mercato e nelle preferenze dei consumatori: Prima Pavé, il vino analcolico più premiato al mondo ed il preferito dall’ospitalità di lusso - con clienti come Four Seasons, Ritz Carlton, Fairmont Hotels, Kimpton e Park Hyatt - si assicura un accordo di distribuzione nazionale in tutta Italia con Gruppo Italiano Vini, il primo gruppo vinicolo italiano per vendita e produzione di vini pregiati. Il Blanc de Blancs e il Rosé Brut di Prima Pavé saranno disponibili in negozi, ristoranti, bar e hotel nel Belpaese. “Le parole non possono descrivere la grandezza della partnership appena acquisita con Gruppo Italiano Vini, data l’importanza dell'Italia nella nostra storia, considerato che tutti i nostri vini artigianali sono creati con uve italiane di altissima qualità” afferma Marco Marano, fondatore Prima Pavé. | |
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| | | “Firenze è un esempio virtuoso di vigneto urbano, ed è straordinario che nel corso di almeno 5-6 secoli si siano conservate tutte quelle forme di agricoltura tipiche della tradizione storica dell’agricoltura in Toscana”, spiega, a WineNews, Mauro Agnoletti, professore dell’Università di Firenze e titolare della cattedra Unesco “Paesaggi del Patrimonio Agricolo”. “Anche questo ne fa delle aree più richieste ed apprezzate dal punto di vista turistico. I luoghi - e il paesaggio di Firenze ne è un esempio - sono unici e irriproducibili dalla concorrenza, a differenza del vino”. | |
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