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N. 3.232 - ore 17:00 - Lunedì 30 Agosto 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Dopo esser stati sfrattati per aumentare la produzione, gli alberi stanno riconquistando spazio nelle aree vitivinicole, grazie alla maggiore consapevolezza dei benefici che offrono: sono portatori di biodiversità, indispensabili ad un’agricoltura contemporanea attenta alla salute dell’ambiente e nostra, ma anche nel contrastare il cambiamento climatico, facendo ombra alle colture, intercettando le piogge e contrastando venti forti e gelate tardive. La loro presenza può cambiare il destino di un raccolto”. Così, a WineNews, il treeclimber Stefano Lorenzi, “custode” degli alberi monumentali di cantine come Col D’Orcia e Gravner. |
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Il mercato dei vini da collezione, da tanti anni, ha un punto di riferimento riconosciuto da tutti - collezionisti, wine merchant, case d’asta, aziende - fondato all’alba del terzo millennio da James Miles e Justin Gibbs, due broker della City appassionati di vino: il Liv-ex, per cui oggi passano quotazioni performance, novità, attraverso l’analisi dell’andamento di oltre 16.000 etichette da tutto il mondo. Che, dal 2009, sono raccolte in una classificazione che ricalca quella di Bordeaux del 1855: cinque classi, divise, proprio come allora, per fasce di prezzo. Una classificazione che, ogni due anni, viene rivista ed aggiornata, aprendo le porte a sempre più territori e cantine, tra quelle che - tra luglio 2020 e giugno 2021 - hanno visto almeno 15 scambi di 5 o più annate. Rispetto al 2019, il Liv-ex 1000, l’indice che aggrega tutti gli altri, è cresciuto nel complesso del +6,36%, con un’evoluzione dei prezzi medi che ha spostato in alto l’asticella di entrata per tutte e cinque le classi della nuova “Liv-ex Classification 2021”. In tutto, i vini classificati sono 349, da Francia, Italia, Usa, Australia, Portogallo, Spagna, Cile e Germania, con 83 vini italiani, più del doppio del 2019, grazie alla crescita guidata da Brunello di Montalcino e Barolo, rispettivamente con 18 e 21 etichette nella nuova classificazione. In prima fascia, tra i vini che costano dalle 3.060 sterline a cassa in su, in tutto sono 72 le etichette, di cui ben 11 italiane, 8 in più del 2019, nonostante il calo complessivo, visto che erano 77 i vini in prima fascia due anni fa. Si riparte dalle conferme di Bruno Giacosa Barolo Vigna Rocche Riserva (4.601 sterline a cassa), Masseto (5.716 sterline) e Biondi Santi Brunello di Montalcino Riserva (3.441 sterline), cui si affiancano il Barolo di Bartolo Mascarello (3.444 sterline), il Barbaresco Asili Riserva di Bruno Giacosa (3.653 sterline), il Barolo Monvigliero Comm. G. B. Burlotto (4.325 sterline), il Barbaresco Costa Russi (3.142 sterline), il Barbaresco Sorì San Leonardo (3.216 sterline) e il Barbaresco Sorì Tildin (3.147 sterline) di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (8.816 sterline) e il Soldera Case Basse (4.661 sterline). |
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Gli italiani non sono insensibili ai prodotti alimentari, i vini e le bevande in grado di esprimere le tradizioni produttive delle diverse Regioni. Non è una sorpresa quindi che il paniere di questi prodotti e il loro giro d’affari continui a crescere: nel 2020 il sell-out ha segnato un +6,4% sul 2019, per un giro d’affari di 2,6 miliardi di euro, come rivela l’edizione n. 9 dell’Osservatorio Immagino by GS1 Italy. Un’analisi che delinea una mappa sfaccettata dell’Italia a tavola, con il “sovranismo alimentare” di Sardegna, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, la preponderanza dei prodotti territoriali di Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Molise e Calabria, ma anche Regioni, come accade in Valle d’Aosta e Basilicata, in cui i prodotti regionali non sono i più venduti, ed altre, ad esempio la Liguria, in cui il carrello della spesa è decisamente più interregionale. |
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Tra i produttori al top per il Belpaese nella “Liv-ex Classification 2021”, c’è Gaja, con 8 etichette (Barbaresco Costa Russi, Barbaresco Sorì San Leonardo, Barbaresco Sorì Tildin, Barbaresco, Barolo Conteisa, Barolo Sperss, Brunello di Montalcino Rennina e Brunello di Montalcino Sugarille), seguito da Antinori con 4 (Solaia, Tignanello, Bolgheri Guado al Tasso e Cervaro della Sala del Castello della Sala), Casanova di Neri (Brunello di Montalcino, Brunello di Montalcino Cerretalto e Brunello di Montalcino Tenuta Nuova), Bruno Giacosa (Barolo Falletto, Barolo Vigna Rocche Riserva e Barbaresco Asili Riserva) e Produttori del Barbaresco con 3 (Barbaresco Rio Sordo Riserva, Barbaresco Montefico Riserva e Barbaresco Ovello Riserva). Tornando a dare uno sguardo globale alla “Liv-ex Classification 2021”, e riepilogando la composizione della classificazione, dei 349 vini presenti 72 sono quelli in prima fascia, 152 in seconda, 62 in terza, 51 in quarta e 12 in quinta. In totale, sono 100 le etichette di Bordeaux, 71 quelle della Borgogna, 83, come visto, quelle dell’Italia (di cui 45 della Toscana e 34 del Piemonte), 28 quelle del Rodano, 23 dello Champagne, 22 dagli Usa, 6 dall’Australia, 6 dal Portogallo, 5 dalla Spagna, 2 dal Cile e una da Alsazia, Loira e Germania. |
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La pandemia non ha fiaccato l’export agroalimentare italiano che, dopo le difficoltà dello scorso anno, nel primo semestre 2021 ha fatto registrare una crescita del +11,2%, mettendo nel mirino il record storico dei 50 miliardi di euro. Un settore fondamentale per l’economia nazionale, che torna protagonista, dopo oltre un anno e mezzo, della prima grande fiera internazionale: “Cibus 2021”, il salone dell’alimentare di scena a Parma, da domani al 3 settembre, che accoglierà 2.000 aziende e decine di migliaia di buyer dall’Italia e dal mondo. |
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Vacanze “a tutta birra”. Le misure per il contenimento dell’emergenza pandemica hanno spinto i “beer lover” italiani a riscoprire ancora una volta il turismo di prossimità e soprattutto enogastronomico, nel quale anche la birra, così come il vino, si scopre avere un ruolo di primo piano. Secondo AssoBirra sei amanti della birra su dieci manifestano un forte interesse per vacanze alla scoperta di eventi con al centro la birra, e oltre otto su dieci ne vorrebbero uno ricorrente e celebrativo, in stile Oktoberfest di Monaco, senza dimenticare che il 70% degli appassionati mostra molto interesse anche per eventi a tema birra più locali, e auspica che possano avere una cadenza più frequente. In questo contesto, un trend sembra dunque delinearsi in modo marcato: la consapevolezza del gusto per il cibo e il bere guida sempre più le scelte degli amanti della birra. |
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Il grande vino italiano sempre più forte nel segmento dei fine wine, come raccontano i numeri del Liv-ex, piattaforma di riferimento del mercato del collezionismo, grazie ai top di Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino e ai Super Tuscan. A WineNews le parole di Giampiero Bertolini (Biondi Santi), Priscilla Incisa della Rocchetta (Sassicaia), Lamberto Frescobaldi, Albiera Antinori e Giovanni Geddes da Filicaia (Masseto). |
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