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WineNews
N. 3.812 - ore 17:00 - Venerdì 13 ottobre 2023 - Tiratura: 31.191 enonauti,
opinion leader e professionisti del vino
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La News
La vendemmia 2023 secondo Antinori
La vendemmia 2023 è stata frutto di una stagione particolare, condizionata da peronospora e temperature anomale, soprattutto al Centro e al Sud, ma non certo uniforme, anche nella stessa regione, e che quindi, accanto alle difficoltà, soprattutto legate alla quantità e alle produzioni biologiche, non ha, comunque, mancato di regalare soddisfazioni a livello qualitativo. A WineNews, il punto con Renzo Cotarella, amministratore delegato ed enologo della Antinori, famiglia del vino italiano, per eccellenza, nel mondo, tra Chianti Classico, Barolo, Bolgheri, Montalcino, Franciacorta, Collio, Salento ... (in approfondimento e, nei prossimi giorni, anche in video).
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
La carenza di manodopera, tra presente e futuro, nel “ProWein Business Report” 2023
Tra i tanti problemi che il mondo del vino si è trovato ad affrontare negli ultimi anni, quelli che hanno seguito la pandemia di Covid-19, per molto versi vero e proprio spartiacque per la vita economica, politica e sociale di una buona parte del mondo, c’è la carenza di manodopera, al centro non a caso dell’ultimo ProWein Business Report, “The Staff Shortage in the Wine Industry - The Worldwide Challenge of the Future” (che verrà pubblicato integralmente a gennaio 2024), ma di cui la fiera di Dusseldorf (che torna, per i suoi trenta anni di vita, dal 10 al 12 marzo 2024) ha deciso di anticipare gli highlights più interessanti, che raccontano, attraverso le testimonianze di 2.500 professionisti del settore - piccole e grandi aziende, cooperative, esportatori, importatori, rivenditori, retail e ristoratori - da ogni parte del mondo un quadro complesso e articolato, e per certi versi preoccupante. Mediamente, il 45% delle imprese della filiera hanno sofferto la carenza di personale negli ultimi due anni (2021 e 2022), ma la percentuale sale tra le grandi aziende produttrici di vino (55%), tra i piccoli produttori (48%) e tra le cooperative (47%). La ragione principale è da ricercarsi nella forte stagionalità del lavoro, concentrato nei periodi di raccolta e potatura. Paesi come Australia e Nuova Zelanda, dove la metà delle aziende non riesce a trovare un numero sufficiente di lavoratori stagionali, soffrono principalmente del crollo del turismo seguito alla pandemia. La carenza di lavoratori stagionali è grave anche tra i produttori di vino in Portogallo (94%), Spagna (77%) e California (73%), e un’azienda vinicola su due lamenta di non riuscire a trovare personale sufficiente per la produzione e l’imbottigliamento del vino. La carenza di personale ha un impatto diretto anche sulla produzione delle aziende, un terzo delle quali non è riuscita a raggiungere i propri obiettivi di qualità produttiva o di livello del servizio offerto. Quasi un’azienda su quattro ha dovuto sopportare perdite di fatturato dovute alla carenza di personale, e le ricadute sono anche a lungo termine, con il 36% delle aziende che non è riuscito a sfruttare nuove opportunità commerciali o ha dovuto ridurre le stime di crescita pianificate precedentemente (continua in approfondimento). 
Approfondimento su WineNews.it
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Vino sfuso, bilancio di metà 2023
Il vino sfuso, nel primo semestre 2023, vale il 33% dei volumi ed il 6,6% dei valori del commercio enoico globale, e seguirne le tendenze serve a capire, e talvolta anticipare, i movimenti dei mercati internazionali, specie sul fronte consumi. Giù l’Italia, che segna un calo in valore del 48%, scendendo dal settimo al tredicesimo posto dei Paesi importatori, secondo i dati della “World Bulk Wine Exhibition”. La Germania ha recuperato e consolidato la leadership di primo Paese importatore, con un aumento dei volumi del 6,6% a oltre 3,6 milioni di ettolitri. In calo le importazioni dalla Francia (-5,1%), che passa dalla quarta alla seconda posizione, con 2,21 milioni di hl, davanti a Uk (2,20 milioni di hl, -7,3%) e Usa (-15%, 2,06 milioni di hl). Il dato più interessante è dell’Australia, che ha aumentato il valore delle importazioni di vino sfuso del +45,6%, a quota 51 milioni di euro.
Approfondimento su WineNews.it
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Focus
L’inflazione non ferma la “sete” dei wine lover italiani
Nonostante l’incremento del costo della vita stia colpendo gran parte degli italiani, i consumatori che amano il vino sono più propensi a non rinunciare al piacere di mangiare e bere fuori casa, e per quanto riguarda le specifiche categorie di bevande, il 40% dei consumatori preferisce il vino come drink, una tendenza tutta italiana, che fa del vino la categoria beverage più amata dopo birra e aperitivi. Una categoria trainata dal vino fermo, scelto da 3 consumatori su 4 (75%), seguito dalle bollicine (44%) e dai vini da dessert (28%), al secondo e al terzo posto. Inoltre, il 53% dei consumatori dichiara di bere esclusivamente vino fermo, e mai le bollicine. Ecco gli atout della ricerca sul consumo di vino fuori casa in Italia, firmata da Cga by NielsenIQ, ed oggi presentata in “Milano Wine Week”. In Italia il consumatore di vino è alto-spendente, con un reddito medio familiare superiore ai 38.000 euro, paga mensilmente una cifra media di 103 euro per mangiare e bere fuori casa e si colloca prevalentemente nella fascia d’età degli over 55 (44%), il 62% frequenta settimanalmente i locali e vive generalmente in grandi aree urbane (69%). E prima di scegliere un calice di vino, gli italiani controllano in primis la provenienza, elemento di garanzia per la qualità della bottiglia scelta (continua in approfondimento).
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Fiera Vini Piacenza
Cronaca
I migliori “Vinibuoni d’Italia”
300 etichette di tutta Italia, il meglio del meglio della produzione che nasce dai tanti vitigni autoctoni del Belpaese. Una “Top 300” (in approfondimento), con Piemonte, Toscana, Veneto, Lombardia e Sicilia al top, che rappresenta il vertice dei 703 vini (su 35.000 campioni assaggiati) premiati con la Corona di “Vinibuoni d’Italia” 2024, la guida del Touring Club Italiano (Tci), curata a livello nazionale da Mario Busso e Alessandro Scorsone, ed unica nel vasto panorama tricolore ad essere dedicata ai vini da vitigno autoctono. 
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Prosecco Ruggeri
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Wine & Food
Raccolta delle olive: bene al Sud, crolla il Centro-Nord. Messaggio di Mattarella a Coldiretti
Male Nord e Centro, bene il Sud (+34%, soprattutto in Puglia): sintesi estrema della stagione dell’olio di oliva in Italia, al via della raccolta di olive, prevista in 290.000 tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. A dirlo Coldiretti dal Villaggio Contadino al Circo Massimo, a Roma, su dati Unaprol-Ismea. Con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “la qualità degli alimenti è divenuta uno dei connotati tipici del nostro Paese e della nostra cultura, conseguenza della scelta di perseguire un’agricoltura resiliente e sostenibile. Che rappresenta una delle sfide che, a livello globale, la Terra sta affrontando, dal cambiamento climatico all’impatto derivante dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina che, oltre che su persone e ambiente, ha anche inciso sui flussi commerciali e sui costi dell’energia”, ha detto Mattarella.
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Castello del Terriccio
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Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
WineNews.tv
“La minaccia del vino dealcolato, in Ue, è più grave di quella dell’etichettatura irlandese”
“C’è grande euforia per le bollicine, e i prezzi di alcuni prodotti d’Oltralpe hanno portato a riflettere, da parte dei buyer, pronti ad aprire le porte ad altre produzioni, offrendo grandi opportunità per il Franciacorta, che, nel 2023, almeno per ora, non vede flessioni nei consumi ma incrementi di valore. Il vino italiano ha ancora tante opportunità, ma deve fare scelte precise: ogni territorio deve trovare una sua identità. Ca’ del Bosco, invece, ha scelto di non crescere, dimensionalmente, più di così: 300 ettari vitati è il nostro limite fisiologico”.
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