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N. 2.656 - ore 17:00 - Martedì 14 Maggio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Paul Symington, della famiglia che guida uno dei più importanti produttori di Porto, è il vincitore del “Lifetime Achievement Award” assegnato dal The Institute of Masters of Wine e dal magazine Uk the Drinks Business a Vinexpo. Symington che è anche uno dei membri di Primum Familiae Vini, che riunisce 12 realtà top del vino mondiale guidate da famiglie (per l’Italia Antinori e Tenuta San Guido) che, con Symington, ha raccolto 5 delle 7 edizioni del premio, andato in passato a Robert Mondavi (2005), al Marchese Piero Antinori (2007), Jean-Michel Cazes (2011), Philippine de Rothschild (2013), Hugh Johnson (2015) e Miguel A. Torres (2017).
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Le vendite online di vino e alcolici fanno ancora, generalmente, fatica e, pure crescendo in maniera costante, non hanno ancora il peso di altre categorie, la moda su tutte. Eppure, come racconta Mark Meek, ceo di Iwsr, da Vinexpo di Bordeaux, insieme a Mike Hu (Tmall - Alibaba), Chris Tsakalakis (ceo Vivino), Marco Magnocavallo (Tannico) e Martin Ohannessian (Le Petit Ballon), “ci sono mercati più reattivi: in Cina, così come in Gran Bretagna, l’abitudine ad acquistare bottiglie attraverso un e-commerce almeno una volta al mese supera il 50%, con l’11% dei cinesi che sceglie l’online più di una volta a settimana”. Sul web, inoltre, le dinamiche sono diverse da quelle a cui siamo abituati, per cui, ad esempio, “i grandi brand - riprende Mark Meek - escono piuttosto ridimensionati sul canale e-commerce, con i piccoli produttori che, invece, si affermano, anche su Amazon. Inoltre, tra gli sparkling a tirare il mercato è lo Champagne, mentre il Prosecco non riesce a replicare il successo raggiunto sul canale offline. E ancora, la fedeltà online va più alla piattaforma utilizzata che al prodotto, mentre i tre fattori che determinano l’acquisto sono convenienza, prezzo e disponibilità immediata”. Tra i protagonisti della conferenza, Chris Tsakalakis, ceo di Vivino, app che conta più di 30 milioni di utenti nel mondo e che da tempo ha puntato forte sulle vendite online, che evidenza come, on line, “l’etichetta è irrilevante, la private label anche, il territorio di provenienza conta molto poco, ciò che pesa, alla fine, sono punteggi e prezzo, ma anche il gusto personale, che cambia spesso in base alle mode”. Diversa la storia di Marco Manocavallo, fondatore di Tannico, che oggi oltre a vendere in Italia spedisce in 20 Paesi diversi, e rientra però nella categoria dei wine specific marketplace: un vero e proprio negozio online, che ha “nella gestione del vino, dalla sua conservazione alla spedizione - spiega Magnocavallo - uno dei suoi punti di forza. L’altro, sono i big data, analizzati da Tannico Intelligence, che non usiamo tanto per scopi commerciali quanto per metterli al servizio, gratuitamente, delle aziende, così da rinsaldare il legame tra noi ed i nostri clienti, che hanno comunque sempre la libertà di decidere quali vini vendere ed a che prezzi, su cui noi aggiungiamo il prezzo del nostro servizio”. |
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Con dimensioni ridotte rispetto al passato, in questa edizione 2019, ma con un sapore sempre internazionale, Vinexpo vuole riconfermasi come player mondiale del mercato del vino. Con il futuro della fiera bordolese che, però, pare sempre meno ancorato a Bordeaux, e sempre più ai tanti eventi nel mondo, tra Hong Kong, New York e Shanghai, e in Francia, con Vinexpo Paris, al debutto nel 2020. “Segnale chiaro dell’ambizione della fiera, che punta ad essere leader nel settore, mantenendo il nostro Dna, e quindi Bordeaux, ma espandendo il nostro portfolio di eventi nel resto del mondo”, ha detto il direttore generale Christophe Navarre. D’altra parte, sono scelte legate ai mercati: “secondo i dati Iwsr, gli Usa continueranno ad essere il primo mercato mondiale - sottolinea Navarre - e la Cina è pronta a superare la Francia come secondo” ... |
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Sempre più multifunzionale, e sempre al vertice per valore aggiunto in Europa: è la fotografia dell’agricoltura italiana scattata dall’Istat. Nel 2018 la produzione è aumentata dello 0,6% e il valore aggiunto dello 0,9%, grazie soprattutto al vino (+16,2%). A crescere, rileva Istat, è anche il valore aggiunto dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, con un incremento del 2,7% in volume e del 2,9% espresso a prezzi correnti. Un’agricoltura italiana che è sempre più multifunzionale: nel 2018 il valore della produzione realizzata dalle attività secondarie e dalle attività di supporto ha raggiunto quasi il 21% del totale dell’agricoltura. A livello Ue, la crescita maggiore del valore aggiunto (+0,6% nei 28 Stati Membri), l’hanno messa a segno Romania (+11,0%) e Spagna (+6,6%), ma l’Italia (+1,5%) si conferma leader, con 32,2 miliardi di euro. Da segnalare che i contributi alla produzione ricevuti dal settore agricolo sono stati di 51,4 miliardi di euro per la Ue, e considerando gli importi assoluti, la Francia è al primo posto con 7,8 miliardi, seguita dalla Germania con 6,8, la Spagna con 5,8 e l’Italia con 4,9. Contributi che pesano molto sul valore aggiunto del settore in Germania (40,7%), nel Regno Unito (34,9%)%, in Polonia (34,8%), Francia (24,3%) e Spagna (19,1%), mentre in Italia incidono per il 15,3%. |
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Conad sarà il primo retailer della Gdo italiana, in termini di grandezza: con l’acquisizione delle attività di Auchan in Italia, infatti, Conad raggiungerà il 19% del mercato totale, diventando il gruppo in Gdo più grande del Belpaese, e il gruppo ne che nascerà, avrà un giro d’affari da circa 17 miliardi di euro. “È positivo che a rilevare un operatore estero sia un gruppo cooperativo italiano. Le cooperative di consumatori - commenta Coop Italia - sono da 30 anni leader nelle quote di mercato”. |
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Come ha fatto il Barolo a costruire il boom enoico a cui stiamo assistendo negli ultimi anni? Quali sono i segreti della crescita esponenziale del suo valore, molto maggiore rispetto a tanti altri vini italiani? Il produttore e scrittore Giovanni Negri si mette sulle tracce del successo di uno dei vini diventato simbolo assoluto dell’eccellenza enoica, nel suo nuovo romanzo, “Il Mistero del Barolo. Perché il Nebbiolo conquisterà il mondo”, edito da Utet, in uscita oggi. Dove, con le atmosfere tipiche dei romanzi gialli, ripercorre tutta la storia e tutte le tappe della crescita di questo vino, svelando che, in realtà, la storia straordinaria del (e di) Barolo è direttamente dipendente dalla vera star che conquisterà il globo, il Nebbiolo, vitigno da cui nascono non solo il Barolo, ma anche il Barbaresco e altri grandi vini piemontesi... |
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Da Vinexpo la vision di realtà come Santa Margherita, Banfi, Caviro, Giv-Gruppo Italiano Vini, Marchesi di Barolo, Bottega, Piccini e Prosecco Doc. Tra tendenze che emergono, mercati che funzionano meglio ed altri che faticano, e nuovi competitor che si affacciano alla finestra, come la Cannabis in Usa, sulla quale stanno investendo tanti big del beverage …
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