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WineNews
N. 3.361 - ore 17:00 - Giovedì 24 Febbraio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Prosecco, crescita a “saldo zero”
Crescere ancora, se ce ne sarà l’opportunità, ma senza “invadere” in maniera indiscriminata il territorio, a discapito di altre colture agricole. Tutelando la biodiversità del territorio e l’equilibrio della filiera. Va, in questo senso, l’iniziativa del CdA del Consorzio Prosecco Doc, che ha approvato la formalizzazione di una richiesta, alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, tesa ad equiparare - a precise condizioni, e in vista di potenziali futuri attingimenti - le superfici di Glera ottenute da estirpo e reimpianto di vigneti già esistenti al 31 luglio 2018, alle superfici di Glera a terra a quella stessa data.
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Primo Piano
Russia-Ucraina, la guerra spaventa il mondo, e fa tremare l’agroalimentare italiano
La prima preoccupazione, ovviamente, è per l’ennesima grande perdita di vite umane che si sta perpetrando in queste ore. Ma mentre la Russia avanza militarmente in Ucraina e le notizie si susseguono di ora in ora, e mentre dall’Italia e dal blocco Nato arriva la ferma condanna per quella che è considerata a tutti gli effetti un’invasione da parte di Putin, con sanzioni economiche ormai inevitabili e che saranno decise dai vertici Ue nelle prossime ore, a tremare sono le economie del mondo, e anche quella italiana, legata a doppio filo alla Russia, soprattutto sul fronte energetico. Con il Belpaese, però, che vede tanto nel Cremlino che in Kiev due partner di primaria importanza sul fronte agroalimentare. Mentre le borse mondiali, ovviamente, crollano, la tensione si fa sentire sulla crescita dei prezzi del petrolio e soprattutto del gas. Con l’Italia che dipende per il 40% dei suoi rifornimenti dalla Russia. E con prezzi già alle stelle, le ricadute economiche saranno pesanti, su tutti i comparti. Poi, viene l’aspetto agricolo e agroalimentare. Secondo i dati Istat (sommando le voci di produttori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, e di prodotti alimentari, bevande e tabacco, ndr), l’Italia, nei primi 11 mesi 2021, ha esportato in Russia oltre 613 milioni di euro di prodotti agroalimentari, importandone per 229 milioni di euro. Guardando all’Ucraina, invece, l’export italiano verso il Paese si attesta sui 325 milioni di euro, mentre le importazioni sono sfiorano i 525 milioni di euro. In particolare, la preoccupazione è soprattutto sul fronte del grano, con di cui Russia e Ucraina sono i principali esportatori nel mondo, con l’Italia che, nel 2021, ne ha importate 100.000 tonnellate nel primo caso, e 120.000 nel secondo (fonte Ismea). E mentre il grano già oggi ha toccato i suoi prezzi massimi da 9 anni (9,34 dollari a bushel, riporta Coldiretti), le organizzazioni agricole, come la stessa Coldiretti e Confagricoltura, sottolineano la criticità della situazione, con il rischio concreto che le imprese, oltre a non reggere i costi, restino senza materie prime per produrre alimenti primari, ma soprattutto per concimare e preparare i campi per i raccolti.
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SMS
La sfida del vino è conquistare i giovani
Le previsioni sul futuro demografico in Italia di Istat raccontano di un Paese in cui nel 2050 vivranno appena 54,1 milioni di persone (dai 59,6 milioni del 2020), con un rapporto tra giovani e anziani di 1 a 3, che si traduce in una percentuale di popolazione in età lavorativa che scenderà dal 63,8% al 53,3% del totale. Una vera e propria crisi demografica, che riguarda anche il vino, perché come raccontano i dati di Wine Intelligence in questi due anni di pandemia sono stati i più giovani (21-34 anni), abituati a bere vino principalmente fuori casa, a segnare il calo maggiore dei consumi. E il presente del commercio enoico continua ad essere legato ai Baby Boomers, la generazione che ha sdoganato il vino di qualità, le cui potenzialità di spesa, però, hanno ormai superato lo zenit. È necessario, quindi, conquistare i più giovani …
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Focus
I timori del vino italiano
Anche il vino guarda con timore alla guerra. Secondo i dati Istat, elaborati da Federvini, la Russia, decimo mercato vino italiano, ha visto un import di vini tricolore, nei primi 11 mesi 2021, a 152,3 milioni di euro, +20,7% sul 2020. E l’Ucraina, nello stesso periodo, ha registrato importazioni per 57,4 milioni di euro. Numeri importanti. E la preoccupazione del comparto è alta, come spiega, a WineNews, Vittorio Cino, direttore generale Federvini: “sono mercati, in particolare la Russia, importanti, e cresciuti negli ultimi anni. A fine anno ci sarà stato un interscambio, in termini di export di vini italiani, di 250 milioni di euro, due terzi dalla Russia e un terzo in Ucraina. Mercati significativi, soprattutto per gli spumanti, che in Russia è uno dei prodotti di maggior successo”. A preoccupare, ovviamente, è anche il peso delle sanzioni che arriveranno dall’Ue, e le contro sanzioni che arriveranno dalla Russia. Paese, peraltro, legato al vino italiano, con tanti investimenti in aziende importanti (come Gancia, del gruppo Roust, o Spi-Group, socio di netta minoranza di Frescobaldi nella “Tenute di Toscana”, che controlla top brand del vino italiano come Masseto e Ornellaia a Bolgheri, e Luce della Vite e Castelgiocondo a Montalcino), ma non solo (altre analisi e dettagli in approfondimento).
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Cronaca
Il 2021 da record degli spumanti italiani
In grande recupero in Italia, a +12% sul 2020, con oltre 205 milioni di bottiglie, realmente stappate nell’anno, pari a una spesa di 1,4 miliardi di euro, con un prezzo medio a bottiglia sul mercato di 6,8 euro, ed un consumo domestico, cresciuto, al 61% del totale. In forte crescita nel mondo, con un valore export a 1,9 miliardi di euro, a +29% sul 2020, per più di 620 milioni di bottiglie. È il 2021 da record degli spumanti italiani, nell’analisi Ovse-Osservatorio Economico Vini e Spumanti.
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Wine & Food
“Steak House e Macellerie d’Italia”, la guida di Michele Ruschioni (“Braciamiancora”)
Per gli amanti della bistecca cotta a regola d’arte, per gli esperti di frollatura, ma anche dedicato ai buongustai alla ricerca del salume vincente e della novità da non sottovalutare. Se è vero che l’Italia è il Paese della pasta e della pizza, la carne rientra a pieno titolo nelle nostre abitudini alimentari e la sua platea di appassionati rimane affollata: non a caso il numero di bracerie e bisteccherie è aumentato a colpo d’occhio in giro per il Belpaese. Ma dove mangiare la bistecca perfetta o trovare il taglio di carne ideale? Ci pensa un libro ad indirizzarci sulla giusta strada. Si intitola “Steak House e Macellerie d’Italia”, il progetto è di Michele Ruschioni, giornalista e youtuber romano, fondatore di “Braciamiancora”, network editoriale dedicato al mondo della carne. Un lavoro di 350 pagine che abbraccia 400 realtà in rappresentanza di tutte le province italiane.
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Nel calendario degli eventi e delle fiere del vino c’è una novità: “Sana Slow Wine Fair”
A WineNews il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari. “È un progetto di spessore, che mette insieme realtà protagoniste della svolta bio come Slow Food e FederBio, storico partner di Sana, che parte con 500 cantine ma ha l’ambizione di diventare uno degli appuntamenti di riferimento in Europa. La sostenibilità e la tutela del territorio sono aspetti cruciali, ed il vino rappresenta tutto questo, non è solo un alimento: Sana Slow Wine Fair dovrà guidare la riflessione - ormai necessaria - sulla cultura agricola ed enologica”.
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