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N. 2.855 - ore 17:00 - Martedì 10 Marzo 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il Coronavirus non sembra impensierire gli organizzatori della London Wine Fair, ben saldi nel confermare le date del 18-20 maggio all’Olympia Exhibition Centre, convinti che ci sia tempo affinché l’emergenza rientri, ma anche dell’opportunità aperta dalla cancellazione della ProWein. E, ricorda l’organizzatrice della fiera inglese Hannah Tovey, “il 91% dei visitatori è britannico”. In Francia cresce la preoccupazione per la Semaine des Primeurs, che dal 30 marzo al 2 aprile presenterà a media e a buyer, chi ci sarà, il millesimo 2019: l’Union des Grands Crus de Bordeaux non sembra avere alcuna intenzione di rimandare o cancellare l’appuntamento. |
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Da questa mattina, l’Italia è tutta “zona rossa” per contenere il Coronavirus. Nondimeno, come è ovvio, le merci, soprattutto quelle alimentari, continueranno a circolare liberamente. Valeva ieri per la Lombardia e per le altre zone rosse, vale tanto di più oggi che lo è tutto il Paese. Di fame, insomma, non si soffrirà (ingiustificabili gli assalti in massa ai supermercati), e per di più, ovviamente, come ribadito molte volte, le merci non sono portatrici del Coronavirus. Eppure, ancora, ci sono richieste di presunti certificati di “salubrità” delle merci che produttori di cibo e vino stanno ricevendo da operatori stranieri ed italiani. Ma “non c’è necessità di avere un marchio “virus free”, perché i nostri prodotti sono diversi da prima, non c’è il contagio, attraverso, ad esempio, il vino”, come ricordato dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Sul fronte export, il Ministero degli Esteri sta varando il Piano Straordinario per il Made in Italy, che sarà molto incentrato sulla comunicazione, a tutela anche di un export agroalimentare che vale oltre 44 miliardi di euro. Sul piatto ci sono 716 milioni di euro, tra Ice (che fa sapere che annullerà tutti gli importi fatturati agli espositori per fiere ed eventi in calendario da dopo il 1 febbraio 2020) e Sace-Simest. Con il nuove decreto, però, succede anche che tutti i bar e ristoranti d’Italia, devono chiudere alle 18. Un disastro per gli affari, a cui ad ogni livello, si reagisce in mondi diversi. Tra i big dell’alta cucina, per esempio, Bottura (Francescana) e Crippa (Piazza Duomo), hanno chiuso temporaneamente i battenti, mentre la famiglia Cerea (Da Vittorio), ha lanciato i menu gourmand a domicilio. Ma secondo l’indagine Fipe, il 92% dei locali dichiara perdite importanti, in media del -30%. Il risvolto positivo, è che le misure prima previste per le attività nelle zone rosse, ora potrebbero valere per tutta Italia, come la la sospensione dei termini per gli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, l’accesso agevolato al Fondo di Integrazione Salariale, la Cassa Integrazione in deroga e così via. Ma c’è anche chi caldeggia altri strumenti, come una mediazione pubblica con i proprietari dei fondi per sospendere il pagamento degli affitti, e la sospensione delle rate di mutui e prestiti. In una situazione in continua evoluzione. |
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Ci sono nuovi aggiornamenti in quello che è ormai il bollettino quotidiano delle fiere e degli eventi del wine & food. Tra le date certe (per ora) ci sono quelle di Vinitaly, dal 14 al 17 giugno (con “Opera Wine” by Wine Spectator il 13 giugno), che ha portato allo slittamento, negli stessi giorni, delle tre kermesse dedicate ai vini biologici e naturali (VinNatur, ViniVeri e Natural Born Wines), satelliti del Vinitaly. Cancellato ufficialmente, invece, Summa: Tenuta Alois Lageder, organizzatrice dell’evento, ha preferito dare appuntamento a tutti al 2021 (17 e 18 aprile). È di oggi il rinvio, a data da destinarsi, di Tirreno C.T., storico appuntamento di ristorazione e accoglienza della fiera di Massa. Di ieri invece le nuove date di Cibus (Parma, 1-4 settembre) e Macfrut (Rimini, 8-10 settembre), con Vinòforum a Roma dall’11 al 20 settembre e Taste a Firenze dal 5 al 7 giugno. |
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Se per anni, soprattutto in tempi recenti, investire in vino di lusso è stata una delle strategie più remunerative in assoluto, il 2019 ha segnato un po’ il passo. Certo, seppure la crescita sia stata solo dell’1% sul 2018, è andata sempre decisamente meglio di chi ha puntato su macchine d’epoca e gioielli, in calo del -7%, ma anche peggio rispetto a chi ha puntato su francobolli (+6%) whisky pregiati (+5%), arte (+5%), monete rare (+3%), orologi (+2%), e soprattutto borse di lusso (+13%). A dirlo il “The Wealth Report” 2020 dell’agenzia Knight Frank, che monitora gli investimenti in diversi settori del lusso, sintetizzati nello Knight Frank Luxury Investiment Index. Che nel 2019, nel complesso, ha segnato un -1% sul 2018. Non di meno, guardando agli ultimi 10 anni, secondo i dati di Wine Owners che cura il segmento enoico per lo studio di Knight Frank, puntare sul vino è stato decisamente un buon investimento, con una crescita dell’indice del +120%, una crescita decisamente maggiore rispetto a quella degli orologi di lusso (+60%) o dei francobolli rari (+64%), e di diamanti colorati (+77%), e di poco sotto la media dell’indice, a +141%. Certo, l’investimento migliore è sempre quello in bottiglia, ma sul fronte dei whisky di grande pregio, in 10 anni rivalutati di un enorme +564%. Il 2020? Impossibile fare previsioni. |
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Il vino a salvaguardia dei beni artistici e culturali del territorio. La Cantina di Soave, per il terzo anno consecutivo, continua la sua iniziativa di beneficenza in favore della cinta muraria di Soave. Il progetto “Un Soave per le Mura” è stato inaugurato nel 2018, in azione congiunta con il Comune, e consiste nella realizzazione di una bottiglia, in limited edition e con una particolare etichetta merlata, del Soave Classico Rocca Sveva, per raccogliere fondi per il restauro delle iconiche mura del Paese patria del grande bianco veneto. |
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Difficile, quasi un contro senso, oggi, in piena emergenza Coronavirus, parlare di prenotare i ristoranti. Eppure, proprio da ieri, sull’app e sul sito di TheFork, è possibile identificare e prenotare ancora più facilmente 4.000 dei 14.000 ristoranti della Guida Michelin, grazie alla concretizzazione della partnership tra la celebre “guida rossa” e la piattaforma di prenotazioni di TripAdvisor. “I 29 milioni di visitatori mensili di TheFork potranno accedere al contenuto arricchito della Guida Michelin direttamente sull’app e sul sito di TheFork” spiega una nota. Ad oggi, TheFork permette di individuare e prenotare in Italia 455 ristoranti della Guida Michelin 2020; di cui 2 ristoranti con 3 Stelle, 9 ristoranti con 2 Stelle, 80 ristoranti con una 1 Stella Michelin, 335 ristoranti insigniti con i Piatti e 29 Bib Gourmand. |
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In un quadro completamente rivoluzionato, per il dirigente di Ismea Fabio Del Bravo, “ogni previsioni è difficile: ciò che fino a poche settimane fa era il booster delle Ig, e cioè l’italianità, in un momento in cui il country brand è in difficoltà, può rappresentare una difficoltà. Ma il settore è in salute, con le richieste di nuovi riconoscimenti che continuano ad aumentare, ed un valore alla produzione che supera 7 miliardi per il food e 9 per il vino. Un settore export-oriented, ma in crescita anche negli asfittici consumi interni”. |
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