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N. 3.251 - ore 17:00 - Venerdì 24 Settembre 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Tra chi mantiene la bella tradizione dal sapore d’antan della “Festa della Vendemmia”, c’è Masi Agricola, la celebre griffe dell’Amarone, che la ripropone in tempo di raccolta delle uve nei vigneti della Valpolicella. Offrendo la possibilità agli eno-appassionati di partecipare attivamente alla vendemmia tra i filari delle Possessioni Serego Alighieri (25 settembre), la storica Tenuta da quasi 700 anni di proprietà dei Conti Serego Alighieri, i discendenti di Dante, al quale niente era sconosciuto, neppure il vino. “Guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che della vite cola”, scriveva nella “Divina Commedia” ... |
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Il cambio della guardia alla Casa Bianca, con Joe Biden che ha messo fine al caotico quadriennio della presidenza di Donald Trump, non ha portato allo sperato cambio di passo nei rapporti tra Usa ed Unione Europea. Sospesi i dazi che, per oltre un anno, avevano limitato non poco le spedizioni dei vini di Francia, Spagna e Germania al di là dell’Atlantico, su un altro Oceano, il Pacifico, si è consumata una nuova - traumatica - rottura tra Washington e Parigi. Questa volta, al centro c’è il “patto Aukus”, ossia l’accordo tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito per il controllo dell’area tra Oceano Pacifico e Oceano Indiano, che comprende la produzione di dieci sottomarini, tenendo all’oscuro la Francia, che con il Governo di Canberra aveva trovato l’accordo, per la stessa commessa, già nel 2016, coinvolgendo nel progetto anche la statunitense Lockheed Martin. Per i francesi è una perdita enorme (50 miliardi di dollari) e un voltafaccia duro da digerire, ma che difficilmente avrà conseguenze sui rapporti commerciali tra i due Paesi. Specie quando si parla di vino, e a maggior ragione dopo un primo semestre del 2021 che ha riportato gli Usa sulla cresta dell’onda, con una crescita delle importazioni del +18% a valore sullo stesso periodo dello scorso anno, a 3,26 miliardi di dollari, come rivelano i dati dell’Oemv - Organizaciòn Interprofesional del Vino de España. Di cui poco più di un terzo generati proprio dal vino francese, che con un balzo del +47,5% ha recuperato la propria leadership, con un giro di affari complessivo di 1,16 miliardi di dollari, giusto davanti all’Italia, che segue a poca distanza: 1 miliardo di dollari nel primo semestre, forte di una crescita del +18,6%. Ritmi che potrebbero regalare al vino di Francia e Italia il record storico delle esportazioni verso gli Stati Uniti, ancora la meta principale del mercato enoico mondiale, e una delle economie più in salute, che, secondo la Fed, chiuderà il 2021 con una crescita del +5,9%, per poi rallentare al +3,8% nel 2022 e al +2,5% nel 2023. Le prospettive sono decisamente positive, ma nei rapporti tra Usa e Ue serve un cambio di passo che garantisca un ruolo centrale nei prossimi anni alla Vecchia Europa, e che rinsaldi un asse riscopertosi fragile, ma che ha tenuto per un secolo le redini dell’economia e gli equilibri del mondo. |
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Degustare un vino e non raccontarlo con un linguaggio tecnico, ma narrando le emozioni, i ricordi e le sensazioni, così come i luoghi e, perché no, una musica o una canzone che i suoi colori, profumi e sapori evocano. Nell’eterno tentativo di sdoganare il linguaggio ed il racconto della degustazione del vino, andando oltre quella specialistica degli addetti ai lavori (in certi contesti inevitabile e necessaria), arriva la “scheda di degustazione emozionale”, ideata da “Sommelier Coach”, il primo programma al mondo che abbina il mondo del vino a quello della crescita personale, pensato da due professionisti: Enrico Mazza (sommelier, Chevalier du Champagne, Maître Sabreur, stilista di moda e profondo conoscitore del mondo del lusso) e Gennaro Buono (sommelier professionista, Campione Italiano Aspi nel 2012). |
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C’è del marcio a Saint-Emilion, una delle denominazioni più prestigiose di Bordeaux, dove Hubert de Boüard, comproprietario del celebre Château Angélus, e Philippe Castéja, négociant di primo piano e proprietario di Château Trotte Vieille, sono finiti sotto processo. L’accusa, presentata nel lontano 2012 e per la quale nel 2019 la Procura aveva chiesto l’archiviazione, è di aver favorito, in maniera irregolare, le proprie aziende, attraverso gli incarichi che i due imprenditori ricoprivano in Inao, l’Istituto nazionale dell’origine e della qualità che fa capo al Ministero dell’Agricoltura, che proprio nel 2012 ha guidato l’ultima revisione della classificazione di Saint-Emilion. All’epoca, Château Angélus raggiunse l’apice della piramide qualitative (“A”), e Château Trotte Vieille, rimase in seconda fascia (“B”). Al contrario, altri Chateaux videro frustrati i propri sforzi, ed è proprio dalla denuncia di tre di questi che, adesso, de Boüard e Castéja sono finiti alla sbarra, rischiando, in caso di un verdetto di colpevolezza, persino il carcere, oltre a 500.000 euro di multa. Per l’avvocato dell’accusa, Eric Morain, “sotto processo è l’intero sistema di classificazione di Saint-Emilion, che non dice al consumatore che tra i suoi criteri la degustazione conta solo per il 30%: è un sistema che vende marchi, non più vino”. |
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L’abbinamento fra le bollicine dell’Alta Langa e il Tartufo Bianco di Alba è un must sulle tavole di ogni gourmand. Un binomio rafforzato da un nuovo progetto - tra Consorzio Alta Langa e Centro Nazionale Studi Tartufo - di piantumazione di alberi in simbiosi con il tartufo nei terreni dei viticoltori, che saranno curati dagli agricoltori o dai cercatori di tartufo tramite accordi con le associazioni, in modo da favorire buone pratiche di sviluppo e mantenimento delle tartufaie sulle colline dell’Alta Langa. |
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Al centro, ovviamente, ci sarà la ristorazione, che ha saputo reinventarsi, in un anno e mezzo difficilissimo, e che sta cercando di ripartire con fiducia, idee e visioni nuove, pur con grande incertezza. E che deve affrontare un tema centrale, quello del lavoro, trasformato in criticità dalla pandemia, partendo dal fatto che una delle difficoltà maggiori di questi tempi, per i ristoratori (ma non solo) è proprio quello di trovare manodopera. E “Costruire un nuovo futuro: il lavoro” sarà il fulcro di “Identità Milano 2021”, perché, come spiegato da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, fondatori di “Identità Golose”, “come recita l’articolo 1 della Costituzione, l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. A parlarne, al Mi-Co Milano Congressi, dal 25 al 27 settembre, istituzioni e tanti dei più grandi chef d’Italia, produttori di vino e non solo (nell’approfondimento). |
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Da “Vigna Gustava” del Castello di Grinzane, appartenuta a Cavour, parte un percorso ambizioso che mira a coinvolgere tutti i produttori di Barolo. Protagonisti la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, il Consorzio di Barolo e di Barbaresco, guidato da Matteo Ascheri, ed il Centro “Enosis Meraviglia”, uno dei più all’avanguardia nella sperimentazione enologica in Italia e non solo, guidato dall’enologo Donato Lanati. |
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