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N. 3.373 - ore 17:00 - Lunedì 14 Marzo 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Gianna Nannini diventa testimonial della Toscana del vino: sarà la rockstar internazionale, che è anche produttrice in terra di Siena, a tenere a battesimo “PrimAnteprima 2022”, la giornata che il 19 marzo, a Firenze, darà il “la” alla “Settimana delle Anteprime di Toscana”, con la regia della Regione Toscana, di Avito e dei Consorzi, dal 19 al 25 marzo. Una partnership importante nel segno del grande vino di Toscana. Che, come la Nannini (che lo produce in prima persona, con una grande attenzione al tema del rispetto dell’ambiente, sul quale da sempre la cantante è impegnata, con Certosa di Belriguardo, a Siena) è amato in tutto il mondo. |
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Il Veneto del Prosecco e dell’Amarone, del Soave e del Pinot Grigio, per citare le “teste di serie”, è ancora Regione leader delle esportazioni del vino italiano nel 2021, con 2,4 miliardi di euro in valore (+11,1%) su 7,1 del totale; la Toscana del Brunello di Montalcino e del Chianti Classico, di Bolgheri e del Nobile di Montepulciano, del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, del Morellino di Scansano e della Maremma Toscana, passando per l’Igt Toscana e tante altre denominazioni, terza in valore, con 1,1 miliardi di euro, è la Regione cresciuta di più (+16,4%), tra le prime tre regioni per valore assoluto, avvicinandosi molto al Piemonte del Barolo e del Barbaresco, del Gavi e della Barbera d’Asti, dell’Asti e dell’Alta Langa, tra gli altri, a quota 1,2 miliardi di euro (+12,2%). Fotografia da cui emergono ancora una volta le locomotive dell’export del vino italiano da record assoluto, nel 2021 (+12,4% sul 2020) che arriva dai dati Istat analizzati da WineNews. Con le “top 3” tra le Regioni, per valori assoluti, che, da sole, valgono oltre il 67% dell’export nazionale (mettendo insieme oltre 4,8 milioni di euro in valore). E se, come detto, il Veneto consolida il suo primato in valore assoluto, ed il Piemonte si conferma ad altissimi livelli, da sottolineare, tra le tre “big”, è proprio l’exploit di crescita della Toscana, regione italiana storicamente votata all’internazionalizzazione, nel vino e non solo, che arriva nero su bianco proprio in vista della “Settimana delle Anteprime”, con la regia della Regione Toscana, di Avito (Consorzio dei Consorzi di Toscana, ndr) e di tutti i singoli Consorzi, di scena dal 19 al 25 marzo, tra Firenze ed i territori. Dietro alle Regioni da podio dell’export, secondo i dati Istat, vengono nell’ordine il Trentino Alto Adige, con oltre 614 milioni di euro, davanti all’Emilia Romagna che supera i 409, alla Lombardia che sfiora quota 286 milioni di euro, all’Abruzzo a 203 milioni di euro di esportazioni enoiche, e ancora, a chiudere la “Top 10”, la Puglia, con 178 milioni di euro, il Friuli Venezia Giulia, con 141, e la Sicilia, con 139 milioni di euro. Con tante realtà che registrano incrementi a doppia cifra, anche superiori al +20% (con il primato assoluto della crescita che spetta alla piccola Val d’Aosta, che segna il +61,1%, con un valore, però, di soli 3,4 milioni di euro). |
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Nasce uno strumento di confronto e formazione per le organizzazioni del mondo che promuovono la vendita di cibo locale attraverso i farmers markets. È la “World Farmers Markets school” lanciata dalla “World Farmers Markets Coalition”, la cui mission è quella di rimuovere le barriere ai mercati di agricoltori nel mondo. Infatti, quelli organizzati non sono diffusi in tutti i Paesi e solo nel 20% delle Nazioni si è sviluppata la vendita diretta attraverso i farmers markets. Ad oggi nella coalizione mondiale promossa in Italia da Campagna Amica e di cui fanno parte 20 organizzazioni di 17 Paesi (Usa, Italia, Canada, Uk, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Ghana, Georgia, Cile, Nuova Zelanda, Austria, Kenya, Messico, Spagna, Cina, Sud Africa e Bangladesh), si contano 25.000 mercati che coinvolgono un bacino di 200 milioni di persone. |
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Stop ai prodotti “di lusso” Ue verso la Russia. Lo prevede la nuova ondata di sanzioni verso il Cremlino che entreranno in vigore nelle prossime ore. E che, spiegano i documenti che si stanno discutendo in queste ore a Bruxelles, riguardano anche il vino europeo, compresi in vini Igp, lo Champagne, l’Asti Spumante e non solo. Una situazione che, al netto delle considerazioni morali, complica un quadro già difficile per le imprese italiane che esportano in Russia. E anche il vino italiano guarda con preoccupazione alla vicenda, seppur con tutti i distinguo del caso. Innanzitutto, da quanto apprende WineNews, uno dei punti su cui si sta discutendo, in queste ore, e sul quale dovrebbe arrivare l’ufficialità, è che saranno colpiti dallo stop alle esportazioni i beni oltre i 300 dollari ad “item”, o unità, che nel caso del vino, che si intendano bottiglie, casse o bag-in-box, lascerebbe fuori dalla misura gran parte della produzione. In ogni caso, più delle sanzioni nelle specifico, che preoccupano soprattutto aziende e denominazioni molto esposte in Russia, come l’Asti, per esempio, è la situazione a breve e medio termine ad allarmare il settore, come spiegano (in approfondimento) il direttore generale di Federvini, Vittorio Cino, ed il segretario di Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti. |
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Nelle loro aule si forma la conoscenza teorica necessaria per gestire l’agricoltura di oggi e immaginare quella di domani. Nei loro campi e nei loro vigneti sempre più giovani imparano le tecniche pratiche per la produzione di cereali, verdure, uva e vino. E proprio il nettare di Bacco, è il protagonista del Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia, di Crea e Ministero delle Politiche Agricole, arrivato all’edizione n. 6 che, a Vinitaly 2022 (dal 10 al 13 aprile), premierà la produzioni migliori firmate degli studenti e dalle scuole agrarie di tutto il Belpaese. |
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Il gotha del vino mondiale si stringe non solo per trovare soluzioni e risposte ai cambiamenti climatici, ma per finanziarle. Con i proventi di “Rescue the Grapes”, l’asta solidale voluta dal Ceo della fondazione “Grapes for Humanity” Arlene Willis, promossa da Miguel Torres e dal giornalista Hugh Johnson, che saranno devoluti ad alcune organizzazioni impegnate nella elaborazione di soluzioni climatiche per la vitivinicoltura, tra cui The Porto Protocol, Tasting Climate Change, Climate Adaptation Certificate Program e Napa Valley Vintners Association oltre che a partners storici Yamba Malawi e HAS Haiti. Sono 40 le aziende che hanno risposto all’appello, tra cui Le Famiglie Storiche, con un lotto di 13 prestigiosi magnum di Amarone della Valpolicella, ma in prima fila ci sono anche la Marchesi Antinori e Frescobaldi. |
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A raccontarlo l’ad della Tenuta Greppo, culla del Brunello di Montalcino, Giampiero Bertolini, l’attore Neri Marcorè e la scrittrice Elena Dallorso. Tutto ruota intorno al tema dell’“Equilibrio” - tra uomo, natura e tempo che definisce il Dna dei vini Biondi-Santi ed è alla base della loro eccezionale longevità - e si traduce in un’opera letteraria che diventa un audiolibro, con il racconto inedito “Grappoli di note”, ma non solo.
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