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N. 3.433 - ore 17:00 - Venerdì 3 Giugno 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Finita anzitempo, ed in maniera deludente, la stagione Nba, Carmelo Anthony, veterano dei Los Angeles Lakers, è tornato a tuffarsi a capofitto nella sua grande passione: il vino. La sua rubrica settimanale su Instagram, “What’s in Your Glass?”, è un appuntamento fisso per migliaia di wine lover Usa. È da qui che, un paio di anni fa, con mezzo mondo in lockdown, dialogava e stappava grandi bottiglie con colleghi e follower. E da qui “Melo” Anthony ha lanciato il brand “VII(N) The Seventh Estate”, la sua global estate, che ha già pronta la prima etichetta - il “VII(N) Châteauneuf-du-Pape Oath of Fidelity 2017” - in partnership con il produttore del Rodano Stéphane Usseglio. |
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Epi, gruppo familiare indipendente di proprietà e gestito da Christofer Descours, ha comunicato il 2 giugno (WineNews ha anticipato la news, a livello internazionale, la sera del 1 giugno, ndr) “di aver acquisito da Paolo De Marchi e famiglia la tenuta Isole e Olena, una delle più importanti cantine del Chianti Classico” (un affare importante, il cui valore, secondo una stima di WineNews, si dovrebbe aggirare intorno ai 25/30 milioni di euro, ndr). Fondata nel 1956 dalla famiglia De Marchi, Isole e Olena si trova a San Donato in Poggio (Chianti Classico). L’azienda è rinomata per far parte del gruppo selezionato di cantine che negli anni Settanta e Ottanta del Novecento ha portato al riconoscimento del Chianti Classico come regione vinicola di alta qualità. “Isole e Olena si è guadagnata - spiega Epi - la fama di essere un esempio di eleganza e autenticità nel Chianti Classico, grazie alla visione di Paolo De Marchi, alle sue ricerche e al lavoro sul campo. Paolo De Marchi (che rimarrà in veste di enologo, ndr) è stato un pioniere negli studi e nelle sperimentazioni nei vigneti. Sotto la sua guida, è nato il “Cepparello”, uno dei primi Supertuscan, che ha raccolto da subito il consenso dagli amanti del vino più esigenti del mondo ed è diventato l’emblema della tenuta”. Christofer Descours, presidente Epi Group, commenta: “sono lieto che la rinomata tenuta Isole e Olena entri a far parte del nostro gruppo. Rispettiamo profondamente la visione unica di Paolo De Marchi, la sua ricerca dell’eccellenza e la sua perseveranza nel produrre vini raffinati e autentici. Intendiamo proseguire il lavoro di Paolo De Marchi, mettendo la nostra passione per l’eccellenza e la nostra esperienza sui mercati internazionali al servizio dei vini unici di Isole e Olena”. “L’acquisizione di Isole e Olena rappresenta un momento importante per noi, poiché prosegue lo sviluppo della nostra presenza in Italia dopo l’acquisizione di Biondi-Santi (la cantina-mito del Brunello di Montalcino, dove è nato a metà Ottocento, di cui è ad Giampiero Bertolini, che assumerà la guida anche di Isole e Olena, ndr). È un privilegio continuare lo straordinario lavoro che Paolo De Marchi ha compiuto in più di quarant’anni in Isole e Olena e per la denominazione Chianti Classico” ha affermato Damien Lafaurie, ceo Epi Wine & Champagne. |
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Nella vita quotidiana, il cibo è nutrimento e piacere. Nella comunicazione e nei media, invece, è spesso raccontato da un punto di vista economico e politico, come del resto è da sempre, e come forse, anche se nella parte di mondo in cui il benessere è diffuso e l’accesso al cibo di qualità è garantito, ce ne dimentichiamo: riflessione che arriva dall’analisi (in approfondimento) dell’Università Bicocca di Milano al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino. “Il cibo nei media assume un ruolo centrale nel dibattito socio-economico, recuperando la sua dimensione di oggetto come bene strategico a valenza geopolitica, liberandosi della dimensione edonistica legata alla qualità, al piacere e al costume”, ha detto Laura Prosperi, coordinatrice del Master “Cibo e Società: innovare pratiche, politiche e mercati alimentari”. |
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Il Collio, perla bianchista del vino italiano e del Friuli Venezia Giulia, cerca di scrivere il suo futuro. Da un lato, portando a compimento un lungo e costante riassetto della denominazione incentrato sulla qualità, ragionando anche su un nuovo disciplinare. E, dall’altro, esplora nuovi modi di raccontare il territorio attraverso il calice, legando il vino ai cinque sensi in modo multidisciplinare, con una “degustazione emozionale” che vuole ridisegnare il concetto di “wine experience”. Indicazioni che arrivano da “Enjoy Collio Experience” 2022, kermesse voluta dal Consorzio dei Vini del Collio, con eventi dedicati ai media (tra cui WineNews) per scoprire il territorio e i suoi vini (con cantine come Colmello di Grotta, Tenuta Villanova, Borgo Conventi, Venica & Venica, Bracco 1881, Bolzicco, Skok, Primosic, Tenuta Stella, Livon, Paolo Caccese, Carlo di Pradis, Tenuta Baroni del Mestri, Gradisciutta, Castello di Spessa e non solo). In un terra, il Collio, fatta di 1.300 ettari vitati con varietà come Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana, Picolit, Pinot Grigio, Chardonnay, Pinot Bianco, Riesling e non solo, “condannata” alla vocazionalità viticola (in approfondimento le analisi ed i progetti del Consorzio guidato da David Buzzinelli). |
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Con un aneddoto destinato a rimanere negli annali, proprio come quelli ai quali ci hanno abituato nelle loro gesta sportive, il campione di sci alpino Gustav Thöni ha sciabolato con un suo sci-cimelio il Moser Rosè Extra Brut Trento Doc della cantina dello “Sceriffo” del ciclismo Francesco Moser, per brindare alla nuova “impresa”, che, ieri, ha visto i due pilastri dello sport italiano raggiungere in e-bike il Passo dello Stelvio, dall’Hotel Bella Vista di Trafoi di Thöni. Dove, dopo la discesa, hanno stappato invece i grandi vini altoatesini di San Michele Appiano. |
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L’Amarone della Valpolicella Mai dire Mai 2013 di Pasqua (miglior vino rosso italiano), il Pietra Rosato 2021 di Menhir (miglior vino rosato italiano) e il Fileno Bianco 2021 di Cva Canicattì (miglior vino bianco italiano) su tutti, ma sono ben 18 le Gran Medaglie d’Oro dell’Italia (in approfondimento) nel Concours Mondial de Bruxelles, la competizione vinicola più prestigiosa al mondo, che è andata in scena a Rende, in Calabria, dal 19 al 21 maggio. Davanti, la Spagna, con 17 medaglie, con la Francia a quota 10. L’Italia, con un totale di 351 medaglie, si colloca al terzo posto, dopo la Spagna, seconda con 433 medaglie, e la Francia, prima con 455 medaglie. Tra le regioni italiane più blasonate si distinguono la Sicilia, con 58 medaglie, la Toscana, con 50, la Puglia, con 46, il Veneto, con 33, e la Calabria, con 31 medaglie. |
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A WineNews Marco Magnocavallo, fondatore del gruppo, oggi realtà internazionale (nella galassia Campari-Moet Hennesy) da oltre 70 milioni di euro di fatturato. “Dopo la grande crescita degli ultimi anni spinta dai lockdown, nel 2022, con tutti noi tornati a vivere anche fuori casa, c’è una fase di assestamento. La nostra mission è far capire che e-commerce non è sinonimo di prezzi scontanti, ma di selezione di qualità e di prodotti difficilmente trovabili a scaffale”.
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