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WineNews
N. 2.678 - ore 17:00 - Giovedì 27 Giugno 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Planeta, tra Majorana e Sciascia
Ettore Majorana rivive, nelle parole di Leonardo Sciascia, tra i filari alle pendici dell’Etna della griffe del vino siciliano Planeta, grazie all’installazione del collettivo di artisti Claire Fontaine, che ha scelto uno degli edifici della tenuta di Sciaranuova, affacciato sulla valle dell’Alcantara ed i suoi vigneti, dove ha riprodotto in lettere luminose al neon la frase dello scrittore siciliano dedicata al fisico: “si divertiva a versar per terra e disperdere l’acqua della scienza sotto gli occhi di coloro che ne erano assetati”. Ennesima contaminazione tra arte e vino, che impreziosisce il “Viaggio in Sicilia”, progetto di Planeta all’edizione n. 8.
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Primo Piano
Gambero Rosso, partnership con Università Telematica Pegaso, che compra il 20% delle azioni
Continuano le novità in casa Gambero Rosso, il più importante gruppo editoriale del wine & food italiano, con la notizia della cessione da parte di Class Editori, azionista di maggioranza e controllante del Gambero Rosso, del 20% delle azioni di Gambero Rosso Spa ad Università Telematica Pegaso. “Class Editori comunica che, in data odierna, è stata effettuata la cessione a Università Telematica Pegaso (attraverso la sua controllata al 100% Garage Start up Srl) di 2.889.800 azioni di Gambero Rosso Spa, pari al 20% del capitale della società, i cui titoli sono negoziati all’Aim Italia di Borsa Italiana. La cessione è avvenuta a un prezzo di 1,12 euro per azione (per un valore totale di 3.236.576 euro). In seguito all’operazione, Class Editori mantiene il controllo di Gambero Rosso, con una quota del capitale del 61,17% della società (pari a 8.838.950 azioni)”, spiega una nota ufficiale (mentre l’1,5% è di proprietà di Luigi Salerno, ed il 17% il flottante, ndr). “Con questa operazione non solo prosegue, ma accelera lo sviluppo di Gambero Rosso - spiega a WineNews il presidente Paolo Cuccia - grazie al nostro modello di business che punta a dare sempre più contenuti e servizi. Questo con Pegaso, che è leader nella formazione a distanza a livello italiano ed europeo, non è un affare economico, ma una vera e propria partnership. Noi abbiamo sei scuole professionali, abbiamo attivato 13 Master con tante importanti Università, dalla Luiss di Roma al Cà Foscari a Venezia, o al Politecnico di Torino, per esempio, ma sia in Italia, che è fatta di tanti angoli non facilmente raggiungibili, e soprattutto a livello internazionale, ci serviva un partner di alto livello, e quindi è un incontro di intenti per crescere insieme”. Ma non si ferma qui la strategia del Gambero Rosso: “cresciamo all’estero, ma ci focalizziamo anche sullo sviluppo in Italia. Anche con gli eventi. Come la “Gambero Roma Wine Weeks” - spiega Cuccia - che parte in concomitanza con la “Vendemmia di Roma” (evento che unisce le griffe del vino italiano alle boutique dell’alta moda, ndr) e poi porta alla presentazione delle nostre guide ai ristoranti, ai vini e al cibo di qualità. E dove ci sarà anche il debutto della partnership con Wannenes, che ci ha cercato, con questa grande ed importante asta (in calendario il 24 ottobre, ndr)”.
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Ue-Mercosur, delusione in salsa enoica
Tra gli accordi commerciali ancora sul tavolo dell’Unione Europea, ci sono quelli con l’America Latina, riunita nel Mercosur. Le trattative sono ormai agli sgoccioli, l’ultimo ciclo di negoziati è alle porte, ed anche il mondo del vino, che soprattutto in Brasile ha una mercato importante, osserva con interesse ed apprensione, augurandosi di arrivare ad un deal soddisfacente per il settore, in grado di rilanciare l’export e gli investimenti nei Paesi del Sud America. È l’auspicio, innanzitutto, dell’Unione Italiana Vini, delusa, almeno per ora, dall’andamento delle trattative che, ormai alle battute finali, prevedono l'azzeramento dei dazi solo tra 15 anni, consolidando così le posizioni di forza di Argentina e Cile ed ostacolando la crescita del vino europeo.
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Focus
Masseto debutta nei “second vin” con il Massetino 2017
Quello dei “second vin”, le seconde etichette, idea nata, neanche a dirlo, a Bordeaux, verso la fine dell’Ottocento, nei grandi Chateaux, per dare vita ai vini di qualità non ritenuti tali, però, da essere utilizzati per i primi vini, è un segmento di mercato in forte crescita negli ultimi anni. E sulla scena, in questo senso, ora arriva anche Masseto, il vino italiano forse più costoso e protagonista assoluto nelle grandi aste internazionali, che, ad ottobre 2019, farà debuttare il suo “second vin”, ovvero il Massetino, annata 2017. Un debutto in 5.000 bottiglie, vista l'annata assai scarsa, “poi si valuterà di anno in anno, si potrebbe arrivare a 10-15.000, rispetto alla produzione di Massetto che è sulle 30-32.000”, con il vino che uscirà “ad un prezzo che sarà grosso modo il 40% di quello del Masseto”, spiega a WineNews il direttore della tenuta Masseto, Axel Heinz. “Fa parte del naturale sviluppo degli eventi la produzione di un “second vin” ad opera della tenuta Masseto - commenta Giovanni Geddes, Ceo di Masseto - e l’annata 2017 si è rivelata essere la più propizia. La tenuta Masseto sta attraversando un periodo di vero e proprio fermento e la nuova cantina (inaugurata ufficialmente pochi mesi fa, ndr) ci permette di disporre del giusto ambiente per poter portare avanti questo nuovo progetto”.
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Cronaca
Il Negroni fa 100 anni, tra storia e beneficenza
Il Negroni, colore rosso acceso in controluce con una fetta di arancia a dipingere i colori del vespro, compie 100 anni. Ed in suo onore è stata svelata una targa a Firenze, città dove è stato inventato uno dei cocktail più popolari del mondo, servito per la prima volta nel 1919 al Conte Camillo Negroni al Caffè Casoni, all’angolo tra via Tornabuoni e via della Spada. Cerimonia che ha dato il via all’edizione 2019 della Negroni Week, iniziativa benefica internazionale che ha raccolto oltre 2 milioni di dollari in sette anni. 
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Wine & Food
Nestlè, dal 2019 etichetta a semaforo su tutti i prodotti venduti in Ue. Allarme made in Italy
A volte, sono le grandi imprese ad anticipare quello che avverrà, anche da un punto di vista legislativo. E in questo senso è tutt’altro che positivo il segnale lanciato dal colosso Nestlè, che ha fatto sapere che entro il 2019 tutti i suoi prodotti venduti nei Paesi Ue si avvarranno del “nutriscore”, la cosiddetta etichetta a semaforo. A sottolineare la notizia è la Cia-Agricoltori Italiani, ma la levata di scudi è trasversale, da Coldiretti a Federalimentare. Tutti a sottolineare, ancora una volta, come “l’etichetta a semaforo sugli alimenti concorre a confondere i consumatori e penalizza erroneamente il made in Italy, perché fornisce un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento, cancellando in un colpo solo l’assunto universalmente riconosciuto dal mondo scientifico che non esistono cibi “buoni” e “cattivi”, ma piuttosto regimi alimentari corretti o meno”.
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WineNews.tv
“La vigna d’Italia sta invecchiando, e si sta depauperando. Ma possiamo intervenire”
A WineNews le riflessioni del Professor Attilio Scienza dell’Università di Milano: “per troppo tempo abbiamo trascurato le radici e tutto l’apparato radicale, da cui dipende tutto, ma abbiamo posto poca attenzione anche alla concimazione. Ci sono pratiche da riscoprire e da recuperare. E poi c’è la genetica, il grande tema dei nuovi portinnesti più resistenti alle malattie, più reattivi ai fenomeni climatici, migliori nella gestione dell’acqua e così via”.
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