Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.533 - ore 17:00 - Lunedì 24 Ottobre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Il percepito della certificazione italiana dei vini a denominazione ed a indicazione protetta nei consumatori è piuttosto basso. I più ignorano che l’identità di questi vini, che deriva dal territorio, da varietà specifiche, dal saper fare del produttore che rispetta un disciplinare di produzione, viene controllata lungo tutta la filiera di produzione. Come a dire che il vino italiano Dop e Igp è “sicuro”, grazie alle certificazioni, ma i consumatori lo ignorano. Messaggi al centro della riflessione di Asso Odc, che riunisce gli organismi che certificano, nel complesso, il 95% del vino Dop e Igp italiano (in approfondimento). |
|
|
|
|
Ancora, ovviamente, non ha emesso un solo provvedimento, non ha neanche giurato. Ma il Governo Meloni, se può avere un merito precoce, ha quello di avere riacceso il dibattito sull’agricoltura, non tanto con la nomina (come già avvenuto in passato, da parte di ogni schieramento, ndr) di un Ministro, Francesco Lollobrigida, tra i leader di Fratelli d’Italia, che in materia, per usare un termine vinicolo, è “novello”. Quanto con il rinominare il dicastero in “Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare”. Termine, quest’ultimo, che, tra reazioni anche un po’ schizzofreniche, come tipico del dibattito politico italiano, e altre più pacate e per certi versi sorprendenti, almeno per chi ragiona ancora per visioni monolitiche “di destra e di sinistra”, come quella del fondatore Slow Food, Carlin Petrini - che ha preso tempo, saggiamente, per giudicare il Ministro, pur sottolineando, al quotidiano “Corriere della Sera” come la sovranità alimentare “valorizza i prodotti del territorio e la biodiversità. E oggi va sostenuta se pensiamo che la nostra realtà agricola sta morendo e che arrivano derrate di qualità discutibili” - ha riportato quanto meno il tema agricolo al centro dell’attenzione, come raramente accade. Tutto sommato, le posizioni dei partiti al Governo, e dei loro leader, ovvero Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, la Lega con Salvini, e Forza Italia con Antonio Tajani (ovvero il presidente e i vice presidenti del Consiglio), convergono e non sorprendono, visto anche quanto sostenuto in campagna elettorale e non solo (in approfondimento). E dire la sua, in questi giorni, nei quotidiani nazionali, è stato lo stesso Ministro Lollobrigida: “sovranità alimentare non è un concetto fascista, ma un principio che nazioni con governi socialisti hanno addirittura inserito in Costituzione. La denominazione è identica a quella del Ministero dell’Agricoltura francese. Ogni nazione dovrebbe avere il dovere e il diritto di difendere le proprie eccellenze alimentari”. Tre le prime cose da fare, secondo Lollobrigida, superare i limiti ai terreni i produzione fissati in Europa (per 1 milione di ettari coltivabili in più), investire sull’innovzione e mettere un freno alla speculazione su materie prime come il grano, e difendere le eccellenze alimentari. Lottando contro i falsi, per esempio, e dicendo no al “nutriscore”. |
|
|
|
|
É la pasta il cibo-simbolo dell’Italia, un piatto che siamo riusciti ad esportare in tutto il mondo - ogni anno se ne consumano 17 milioni di tonnellate - tanto che il 25 ottobre si festeggia il “World Pasta Day” 2022 (tra curiosità e tendenze, in approfondimento). Siamo i primi produttori con 3,6 milioni di tonnellate, pari ad 1/4 di tutta quella mondiale (precediamo Turchia e Stati Uniti), e siamo anche i primi consumatori, con 23 kg procapite annui, davanti a Tunisia (17), Venezuela (15), Grecia (12,2), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg). Se il 2021 ha registrato 2,2 milioni di tonnellate di pasta made in Italy esportata, le elaborazioni Coldiretti (su dati Istat) rivelano un aumento record del 33% dell’export nei primi 7 mesi 2022. Sono i tedeschi a spendere di più in assoluto per acquistare pasta dal Belpaese, con un incremento del 31% nell’ultimo anno. |
|
|
|
|
|
La “sovranità alimentare” come “tema centrale per la filiera agroalimentare”, come questione di sicurezza”, che “non vuol dire essere autarchici. Ma che l’Italia e l’Europa devono fare una strategia sul tema delle catene di approvvigionamento strategiche, ripensandolo, partendo da catene nazionali quando possibile, poi europee, poi ad alleanze con Paesi alleati e così via, ma devi controllarle le catene di approvvigionamento, altrimenti sei in balia degli eventi”. È questa in sintesi estrema la visione dell’agricoltura di Giorgia Meloni, prima donna presidente del Consiglio, e che nella sua prima uscita dopo la vittoria delle elezioni, scelse proprio il mondo dell’agricoltura, con Coldiretti. Una Meloni che, già nel 2009, in un’intervista a WineNews , quando era Ministro per la Gioventù, sottolineava come “dobbiamo fare attenzione a non considerare l’alcol alla stregua delle droghe, perchè delle droghe fa male l’uso, dell’alcol fa male l’abuso”, evidenziando lo stile mediterraneo del bere vino, tema più attuale che mai. La stessa Meloni che, nel 2019, a Vinitaly, nello spazio della griffe del Lambrusco, Ceci, si era definita “appassionata di vino, punto di riferimento e assoluto testimonial dell’eccellenza italiana nel mondo”, sottolineando la forza degli imprenditori del vino come ambasciatori del made in Italy … |
|
|
|
|
|
Il servizio del vino in Gdo evolve. Il gruppo Végé ha siglato un accordo con Smart Sommelier, servizio di video streaming in store nato con l’intento di fornire la migliore guida all’acquisto ai prodotti beverage. Il servizio consente, tramite videochiamata, di mettersi in contatto istantaneamente con un sommelier professionista certificato, a disposizione per il giusto consiglio d’abbinamento di un vino con un piatto, la descrizione di una particolare etichetta o un consiglio per scegliere un vino (e non solo) a disposizione nel punto vendita, sia fisico che digitale. |
|
|
|
|
Al primo posto, Reale di Niko Romito, con 96 punti su 100, seguito, a pari merito, dall’Osteria Francescana di Massimo Bottura e da La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, con 95 punti. Ancora 94 punti per Le Calandre dei fratelli Alajmo, del Piazza Duomo di Enrico Crippa e di Uliassi di Mauro Uliassi. E’ il gotha della ristorazione italiana per la guida “Ristoranti d’Italia 2023” del Gambero Rosso, edizione n. 33, che conta ben 2.480 esercizi segnalati, con 297 novità. Aumentano le Tre Forchette (44 in tutto), con 3 nuovi ingressi nell’Olimpo della cucina italiana, così come i Tre Gamberi, che passano a 35 (con 1 nuovo ingresso). Sono 11 i locali che guadagnano Tre Bottiglie, i Tre mappamondi sono 6, così come sono 6 le Tre Coccotte e i Tre Boccali 2. Aumentano, inoltre, il numero (49) e le tipologie (24) dei Premi Speciali. |
|
|
|
|
|
A WineNews, live, le parole di Giacomo Neri (Casanova di Neri), Axel Heinz (Ornellaia), Marcello Lunelli (Ferrari), Lamberto Frescobaldi (Marchesi de’ Frescobaldi), Paolo Bianchini (Ciacci Piccolomini d’Aragona), Silvia Allegrini (Allegrini), Giampiero Bertolini (Biondi-Santi), Albiera Antinori (Marchesi Antinori), Gaia Gaja (Gaja), Giovanni Manetti (Fontodi), Priscilla Incisa della Rocchetta (Tenuta San Guido) e Giovanni Bellaccini (San Felice). |
|
|
|
|