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WineNews
N. 3.988 - ore 17:00 - Venerdì 21 Giugno 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti,
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La News
La Tâche, 150.000 euro per una 5,5 litri
Il mercato dei fine wines e del collezionismo non corre più come una volta, ma le eccezioni ci sono sempre. E lo è davvero, eccezionale, il prezzo di 150.000 dollari che un facoltoso appassionato ha pagato per aggiudicarsi una rarissima bottiglia da 5,5 litri di Domaine de la Romanée-Conti La Tâche del 1971, che nell’asta on line “Iconic Wines from Passionate Collectors” di Bonhams, che si è conclusa il 17 giugno, ha anche segnato il record per una singola bottiglia battuta dalla casa d’aste inglese. Con il mito di Borgogna, che ha spuntato anche altri 20.000 dollari con una 6 litri di La Tâche del 1994, e 15.000 dollari con una 6 litri di Richebourg, ancora del 1994.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Lavoro e agricoltura, il tema “sicurezza” al centro. Senza stranieri non c’è made in Italy
La cronaca di questi giorni, con il caso macabro del bracciante di origine indiana, Satnam Singh, morto dopo un grave infortunio nei campi e dopo essere stato abbandonato davanti casa invece che portato in ospedale (il titolare dell’azienda è indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso), e per di più immigrato irregolare ed impiegato in nero con paghe da fame, ma anche con quello, completamente diverso, del 18enne deceduto perché schiacciato da un macchinario agricolo mentre lavorava, “facendo ciò che aveva sempre desiderato”, come ha dichiarato la madre, hanno riportato ancora una volta, in maniera violenta, sotto i riflettori, il tema della sicurezza sul lavoro, in particolare nei campi. Un tema sempre presente, da inquadrare con i dati: secondo l’Inail, nel 2023, su 585.356 denunce di infortunio sui luoghi di lavoro, nel complesso (-16,1% sul 2022), 26.096 arrivano dal settore agricolo (+0,4%). I casi mortali, in tutti i settori, sono stati 1.041, -4,5% sul 2022, con 119 in agricoltura (sui 118 del 2022). Un tema importantissimo, che chiama in causa molti fattori: l’etica di impresa, la bassissima remuneratività di alcuni comparti agricoli, ma anche la mancanza di manodopera e la necessità di lavoratori stranieri, senza i quali il made in Italy, di fatto, non esisterebbe. Secondo i dati Fai-Cisl, sono oltre 358.000, il 31% del totale, da 164 Paesi diversi, di cui il 67% extracomunitari. E se tutti, dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai Ministri dell’Agricoltura e del Lavoro, Lollobrigida e Calderoni, che oggi hanno incontrato le parti sociali, alle stesse organizzazioni agricole, da Coldiretti a Cia, a Confagricoltura, ai sindacati, come la Cgil (in approfondimento le dichiarazioni) hanno condannato l’atrocità del fatto, sottolineando la necessità di interventi urgenti, Roberto Caponi, direttore delle Politiche del Lavoro e Welfare di Confagricoltura, ha sottolineato come “abbiamo bisogno che le attività ispettive sui luoghi di lavoro siano supportate da attività di intelligence, con l’incrocio delle informazioni già contenute nelle banche dati a disposizione delle amministrazioni locali. È necessaria la collaborazione di tutti. Di leggi in Italia ce ne sono tante sia contro il caporalato che sulla tutela dei lavoratori. Ma bisogna farle rispettare”.
Approfondimento su WineNews.it
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SMS
Per l’Italia è allarme siccità continuo
Da un calo fino al 70% di grano in alcune aree del Mezzogiorno al rischio di un raccolto dimezzato delle olive in Puglia, prima regione in Italia per la produzione di olio di oliva. Ed ancora, il 95% del miele che se ne va in Sicilia, posti di lavoro andati persi - la stima è di 33.000 nel primo trimestre dell’anno - e animali che soffrono per la mancanza di foraggio. E, ovviamente, il rischio che le campagne si svuotino perché improduttive. La siccità sta generando una serie di problematiche ad uno dei settori trainanti dell’economia italiana, con i casi più drammatici che si concentrano nel Sud della Penisola, ma non solo, perché anche il Centro Italia sta soffrendo: in tutto sono già 12 le regioni italiane ad elevato stress idrico. E il comparto chiede urgenti soluzioni per il presente ed il futuro (in approfondimento).
Approfondimento su WineNews.it
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Focus
Barolo, il mercato tiene. Guardando a “Barolo en Primeur” 2024
Se i vini rossi, sul fronte dei consumi, sono un po’ in difficoltà, Barolo e Barbaresco, sembrano fare una corsa a parte. I valori dei vini restano elevatissimi: secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio di Cuneo, il Barolo 2019 viaggia tra 911 e 990 euro ad ettolitro, il 2020 arriva a 956, mentre il Barbaresco 2020 è quotato intorno ai 700 euro. Il valore dei vigneti continua a mantenersi sui 2 milioni di euro ad ettaro, per arrivare a sfiorare anche i 4 nei “cru” più prestigiosi di Barolo. Ed il mercato tiene, come spiegato a WineNews da Sergio Germano, neo presidente del Consorzio del Barolo, con gli imbottigliamenti della prima parte dell’anno appena sotto i livelli record del 2019. Ed il prestigio di Barolo e Barbaresco è alla base del successo di “Barolo en Primeur”, asta solidale voluta da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Crc Donare e Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che guarda all’edizione 2024, il 25 ottobre, con i vini dell’annata 2023, dopo aver raccolto nelle prime tre edizioni oltre 2,37 milioni di euro per lo sviluppo di progetti sociali e culturali. Intanto, cambiano i disciplinari: il Barolo si potrà imbottigliare sono nella zona di produzione, il Barbaresco potrà essere messo sul mercato anche in formati più grandi della 6 litri (in approfondimento). 
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Roma Doc
Cronaca
“Compasso d’Oro” a Francesca Planeta
Con una passione ed un amore per la sua terra infiniti come il mare di Sicilia, e con uno spirito innovativo, pionieristico e “vulcanico” come l’Etna, l’altra anima dell’isola, che ricordano il padre Diego Planeta, tra gli artefici del “Rinascimento” del vino siciliano, con i cugini Alessio e Santi, ha fatto dell’azienda di famiglia un simbolo del vino italiano. È il ritratto di Francesca Planeta, presidente Planeta Estate, che ha ricevuto il “Compasso d’Oro alla Carriera” 2024, dimostrando come anche con il design si può valorizzare la cultura di un territorio.
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Wine & Food
“Decanter Wine Awards”, Italia sul podio dietro Francia e Spagna nei “Best in Show”
Il Barolo Bricco San Pietro 2020 di Broccardo, il Montanello 2020 dei Fratelli Monchiero, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Bosan 2015 di Cesari, il Brunello di Montalcino Riserva 2018 di Carpineto, il Juvelo Passito Gewürztraminer 2022 di Cantina Andriano e l’Anthium Bellone 2023 di Casale del Giglio: ecco i 6 “Best in Show” italiani ai “Decanter Wine Awards” 2024, ovvero il meglio del vino prodotto in Italia secondo la più prestigiosa competizione vinicola Uk e tra le più importanti al mondo, firmata “Decanter”. Una bottiglia in meno rispetto all’anno scorso - quando quelle incoronate furono 7 - e che sommate ai 18 vini presenti nella lista “Platinum” e tutte le altre categorie, fanno dell’Italia il terzo Paese nella classifica finale generale dietro a Francia e Spagna. Il Piemonte è la nostra Regione più rappresentata.
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Castello del Terriccio
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Masottina
Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
Bosca
WineNews.tv
Il valore, concreto e simbolico della candidatura della “Cucina Italiana” a patrimonio Unesco
A WineNews Maddalena Dondero Fossati, direttrice della storica rivista “La Cucina Italiana”, promotrice del riconoscimento Unesco della cucina italiana accolta dal Governo. “La biodiversità è cruciale, e vale per la natura, ma anche per il “saper fare italiano”, in continuo mutamento, aspetto su cui poggia la candidatura, che speriamo arrivi alla fine del 2025. A chi dice che la cucina italiana non esiste, rispondo che esiste da prima dell'Unità Italia, ne parlava già Boccaccio, ed è amata in tutto il mondo”.
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